"La Celestina,, di De Rojas al Carignano

"La Celestina,, di De Rojas al Carignano Uno spettacolo dello "Stabile» torinese "La Celestina,, di De Rojas al Carignano Finalmente è giunta anche a Torino, nell'allestimento del nostro Stabile, l'edizione della Celestina di De Rojas (ottimamente ridotta da Carlo Terron) della quale si era già dato conto In occasione della prima milanese. Quei torinesi che hanno lamentato, e a ragione, di essere stati trascurati dal loro Teatro, possono ora almeno consolarsi con uno spettacolo che, accorciato e sveltito in quasi un mese di recite qua e là per l'Italia, ha ora un ritmo più esatto e più scandito rispetto alle prime rappresentazioni quando difficoltà di messinscena, lungaggini del testo e anche qualche compiacimento registico ne allargavano inevitabilmente i tempi. Presentato ieri sera al Carignano, questo capolavoro del teatro spagnolo del primo Cinquecento ha trovato su quel palcoscenico, per il quale del resto era stato pensato e sul quale erano stati provati i non semplici meccanismi delle sce ne mobili di Scandella, una sede più adatta. Se n'è giovato lo spettacolo anche se la sua accresciuta suggestione non giustifica il malvezzo corrente di montare congegni sce nici che non possono essere facilmente trasportati da un teatro all'altro. Anche il regista De Bosio ha qualche inclinazione per spettacoli di questo genere ma, a dire il vero, non ne abusa. Nel caso poi della Celestina, a parte una certa macchinosità, la sua regìa è solenne senza eccedere nel fasto (tranne qualche concessione al costumista Guglielminetti) e di ampio respiro ma senza troppe divagazioni. Anzi, ricacciando ai margini la vicenda amorosa di Calisto e Melibea, il regista sembra aver voluto sottolineare l'impegno moralistico del testo, pur non mancando di colorire convenientemente la figura della mezzana Celesti na e della sua popolaresca corte. Il pubblico ha seguito con attenzione lo spettacolo, che nonostante i tagli ha ancora qualche momento di stanchezza nel secondo tempo (ma qui è il -testo che non soccorre); ed ha chiamato ripetutamente • alla ribalta, dopo averlh applauditi anche a scena aperta, gli interpreti: Sarah Ferrati, che sì è rimeritata le lodi concordemente tributatele per questo suo ritorno al palcoscenico, Renzo Giovampietro e Franco Parenti che nella parte dei servi hanno avuto una efficace replica da Didi Perego eenR e Maria Fiore, Cecilia Sacchi e Alberto Terrani nei personaggi degli appassionati amanti, e ancora il Craig, l'Oppi, la Riva, il Marchese, l'Esposito, la D'Eusebio e il Baroni. vice

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