Il cassiere-capo del Casinò racconta come venne immobilizzato dai banditi

Il cassiere-capo del Casinò racconta come venne immobilizzato dai banditi il Ile Assise di Como il processo per la rapina di Campione Il cassiere-capo del Casinò racconta come venne immobilizzato dai banditi Due uomini entrarono nell'ufficio e lo minacciarono con le rivoltelle: «Taci o ti uccidiamo» - Con un grosso cerotto gli coprirono la bocca e gli occhi poi lo legarono saldamente • Un imputato si è proclamato estraneo al «colpo» (Dal nostro corrispondente) Como, 4 aprile. < Fu un giorno triste quello del mese di giugno I960, quando trovandomi a Campione col mio amico Necchi, vedendo passare con la sua macchina il cassiere del Casinò che si recava a Lugano a versare il denaro in banca, dissi: " Quello sarebbe un bell'eli plein " ». Così ha detto a un certo punto nel suo interrogatorio davanti ai giudici della Corte di Assise di Como, Andrea Buratti Ravizza, imputato di correità con José Escarpìzo, André -Fanget e Riccardo Buratti Ravizza nella rapina di 1S1 milioni consumala la sera del 10 settembre 1960. Andrea Buratti ha ammes-, so di aver partecipato all'ideazione e alla preparazione del colpo, che doveva essere compiuto nel mese di giugno ai danni del cassiere del Casinò sulla strada che porta a Lugano. La rapina non ebbe luogo perché ci si rese conto delle difficoltà di condurre a termine l'aggressione. Andrea Buratti Ravizza ha negato, invece, qualsiasi partecipazione, anche indiretta, alla rapina del 10 settembre. In quel giorno egli si trovava a Saint Vincent, insieme al suo amico Andrea Fanget, il francese con il quale aveva studiato il sistema di vincere a <trente et quarante ». « Il sistema — ha detto l'imputato — era pienamente regolare e in breve tempo mi procurò vincite per 90 milioni di lire, che depositai presso una banca di Abbiategrasso ». Nel pomeriggio sono cominciati a sfilare le parti lese e i testimoni della rapina di Campione. Il primo ad essere interrogato è stato il rag. Antonio Riccoboni, cassiere capo e vice-direttore del Casinò, che ha rievocato la sua brutta avventura. Erano le £3,30 quando due individui entrarono nell'ufficio del Riccoboni. Estratta la pistola la puntavano sul funzionario e il primo dei due gli intimava con risolutezza: t Taci o ti uccidiamo ». L'aggredito ha avuto appena il tempo di rendersi conto di quanto avveniva e che il bandito parlava con accento meridionale, che si è trovato immobilizzato. Gli avevano- applicato-un grosso cerotto sulla bocca e sugli occhi, impedendogli così di vedere ulteriormente ciò che stava succedendo nell'ufficio. Il Riccoboni poteva sentire però che mentre uno dei rapinatori continuava il suo lavoro per immobilizzarlo completamente, l'altro apriva l(i porta a un terzo individuo. A colpo sicuro, i banditi hanno poi aperto le casseforti, contenenti in denaro contante 386 mila franchi svizzeri e 150 medaglie d'oro coniate espressamente per il Casinò e con il bottino si allontanarono, dopo aver chiuso la porta dall'esterno. Al Riccoboni è seguito l'avv. Mario Tosi, capo della segreteria del Casinò, che ha raccontato come, avvertito dal capo del personale signor Lantin, che tre persone erano uscite dall'ufficio del capo cassiere rinchiudendo l'\iscio dal di fuori, sospettando che fosse successo qualcosa di grave, si precipitava verso l'ufficio, abbatteva con l'aiuto di altre persone la porta e trovava il Riccoboni legato e fasciato dai cerotti; lo liberava provvedendo immediatamente a dare l'allarme. Il Lantin, a sua volta, ha detto di nver visto tre perso¬ n ne abbandonare l'ufficio del capo cassiere e di aver sospettato che qualcosa di inconsueto doveva essere accaduto, perché ,uno dei tre aveva rinchiuso la porta, mettendosi le chiavi in tasca e avviandosi rapidamente all'uscita. Il processo proseguirà do mani con l'audizione di altri testi, fra i quali il colonnello dei carabinieri Mantarro 1. p.

Persone citate: Andrea Buratti, Andrea Buratti Ravizza, Andrea Fanget, André -fanget, Antonio Riccoboni, José Escarpìzo, Mario Tosi, Necchi, Riccardo Buratti Ravizza

Luoghi citati: Como, Lugano, Saint Vincent