Ripreso a Casale il processo Faudella

Ripreso a Casale il processo Faudella Finii! gli interrogatori Ripreso a Casale il processo Faudella (Dal nostro corrispondente) Casale, i aprile. Dopo una pausa di alcuni giorni è ripreso stamani in tribunale il processo per l'incendio del lanificio dì Pavignano. Il prof. Foschini, difensore del comm. Francesco Faudella. imputato con altre cinque persone di concorso in autocalunnia, ha sollevato una eccezione. Il prof. Foschini, titolare della Cattedra di Procedura Penale all'Università di Genova, ha sollevato una questione di legittimità costituzionale sulla composizione della Corte giudicante. Il collegio è presieduto dal dott. Moscone e le funzioni di P. M. sono svolte dal dott. Ribet. Entrambi i magistrati hanno sede in Torino e sono stati per l'occasione inviati a Casale con la qualifica di «applicati» al Tribunale di questa città. Il prof. Foschini ha definito « composito » il collegio giudicante e si è chiesto se era esatto definire Tribunale di Casale l'organo che deve emettere la sentenza sulla complessa causa. L'avv. Salza, di Torino, uno dei patroni della parte civile, ha chiesto che l'eccezione venisse respinta ed ha fatto osservare che a suo tempo i difensori avevano sollevato op posizione per legittima suspi clone, chiedendo che il dibattito sì svolgesse in sede diversa da quella di Casale. Anche il P. M. si è dichiarato per il rigetto dell'istanza e il Tribunale si è ritirato in camera di consiglio. Se anche un piccolo dubbio fosse rimasto circa l'assoluta infondatezza della eccezione, il Tribunale avrebbe dovuto sospendere il processo e tras mettere gli atti alla Corte Co stituzionale. In altre parole il dibattito, iniziatosi l'8 marzo e proseguito fino ad oggi, correva il rischio di essere completamente invalidato e la causa sarebbe stata ripresa nuovamente dall'inizio con giudici tutti di Casale. Dopo tre ore il Tribunale ha emesso un'ordinanza respingendo l'eccezione. In mattinata era stata interrogata Maria Zarino, madre di Rambaldo Bertotti, un partigiano fucilato dai tede schi, che si sarebbe dichiarato uno degli autori dell'incendio del lanificio. La donna è caduta in parecchie contraddizioni. Fra l'altro, ha dichiarato che, in uno degl'interrogatori resi durante l'istruttoria, era seriamente indisposta, e quindi non in grado di rispondere con discernimento alle domande rivoltele. Le sue cattive condizioni di salute sarebbero state accertate da un certificato rilasciato da un medico di Vercelli. Il tribunale ha disposto, un immediato accertamento e nell'udienza è ri sultato che il sanitario in que stione era deceduto 16 giorni prima della data di citazione della Zarino da parte del giudice istruttore. L'udienza riprenderà stamane con le arringhe di parte civile. m. v.

Luoghi citati: Casale, Torino, Vercelli