Fissato il numero degli elettori del Presidente della Repubblica

Fissato il numero degli elettori del Presidente della Repubblica La decisione del Comitato per il regolamento Fissato il numero degli elettori del Presidente della Repubblica Il 2 maggio a Montecitorio voteranno insieme con i 596 deputati ed i 248 senatori anche i 10 rappresentanti delle 4 regioni autonome - Continuano i sondaggi per le candidature - Il monarchico Covelli parla a « Tribuna politica » (Nostro servizio particolare) Roma, 4 aprile. Il prossimo 2 maggio, come avvenne nel 1955, i dieci rappresentanti delle Regioni parteciperanno alla elezione del Presidente della Repubblica. I neofascisti avevano richiesto formalmente al Presidente della Camera, che ne fossero esclusi. Il documento è stato preso in esame quest'oggi dal Comitato di coordinamento delle Giunte del regolamento della Camera e del Senato, adunatosi con la presidenza di Paratore. La tesi dei neofascisti è stata respinta, suscitando le proteste dei loro esponenti parlamentari, i quali hanno affermato che il Comitato di coordinamento non è organo né regolamentare né costituzionale. '. Per gli uffici di presidenza delle due Camere, comunque, la questione sollevata è chiusa. Il 2 maggio converranno a Montecitorio i 596 deputati, i 248 senatori e l 10 rappresentanti della Sicilia, della Sardegna, del Trentino Alto Adige e della Valle d'Aosta che saranno eletti dai Consigli regionali: tre per ciascuna delle prime tre ed uno per la Valle d'Aosta. Gli « elettori > a Montecitorio il 2 maggio, se non vi saranno assenze, risulteranno dunque 854. Quante votazioni essi dovranno effettuare per eleggere il primo cittadino della Repubblica? Nel 1948 ce ne vollero quattro, ed altrettante ne occorsero nel 1955. Tanto Einaudi quanto Gronchi vennero eletti al quarto scruti nio, quando non è più necessaria la maggioranza dei due terzi — cioè 569 — ma basta raggiungere 1 428 voti. La disposizione costituzìo naie del <quorum» richiesto per 1 primi tre scrutini presup pone intese tra i gruppi, che finora non è mai stato possi bile raggiungere o rendere operanti. Comunque, si comincia a ricercarle: quest'oggi c'è stato in proposito uno scambio di vedute tra i socialisti Nenni e Pieraccini e il social democratico Preti, oltre ad un colloquio tra Saragat e Reale. Gli esponenti socialisti e repubblicani hanno pòi dichiarato che la < candidatura di Saragat è nella natura .delle 1 cose ». I democristiani; tutta.'via, non si pronunciano apertamente né sulla candidatura di Saragat né su quelle ven tilate di esponenti del loro partito: Gronchi, Segni, Pie cioni, Leone, Sceiba. Nel suo ufficio a Piazza del Gesù, Moro ha continuato a consultare esponenti del suo partito, lo scelbiano Lucifredi, il fanfaniano Bas-bi, e Sullo, de < La Base ». Sul contenuto di questi col loqui si mantiene il maggiore riserbo: pare però che non ab biano riguardato l'elezione del Presidente della Repubblica, ma il Consiglio nazionale della de, che sì riunirà il 12 (e non più il 9) per discutere la soluzione della crisi di governo sulla base di una relazione di Moro, attorno alla quale egli sta già lavorando. Delle elezioni presidenziali si è pai-lato questa sera anche nella 41a puntata di «Tribuna politica», di cui è stato protagonista il segretario del Partito democratico italiano di unità monarchica, on. Covelli, Egli, rispondendo ad una delle dodici domande che gli sono state rivolte, ha detto tra l'altro che < se il Capo dello Stato dovesse venir fuori dall'attuale maggioranza, dovesse cioè essere il capo dello Stato del consolidamento deE'ape-rtura a sinistra, i parlamentari del pdum si schiereranno con quell'uomo che una parte o parti affini a loro presenteranno per neutralizzare questo pericolo», Dopo le numerose dimlssio ni, i parlamentari monarchici sono ridotti a diciassette. Varie altre domande hanno ri guardato la questione della < grande destra », cioè dell'intesa tra liberali, demo-italiani e neofascisti. «E* allo studio delle segreterie dei partiti interessati — ha detto Covelli — l'eventuale convergenza a de stra delle forze che possono identificarsi sulla piattaforma di destra: è venuto il momento di superare le diffidenze, 1 sospetti, le divisioni, e fare uno schieramento di destra capace di tranquillizzare un largo settore dell'opinione pubblica», Dopo aver rilevato che le distanze maggiori sono con il pli e non col il msi, ha rivolto al partito di Malagodi un appello < perché si renda conto che è finito il tempo nel quale ci sì può agevolmente intruppare in maggioranze equivoche con il fine ormai - risultato inefficace di salvare 11 salvabile». Nella parte introduttiva della conferenza-stampa alla tv Covelli ha fatto una vera, e propria requisitoria contro il nuovo indirizzo della politica italiano, contro Moro, che- l'ha fermamente voluta, elencando i rischi che essa comporta, tra i quali «il facile indebolirne!! to della resistenza morale, epi rituale e politica, contro l'aggressione marxista, che non ha soste ». Vittorio Staterà CdfstdnrtLatlfzpdpdcnindctcrsbpcnC

Luoghi citati: Roma, Sardegna, Sicilia, Trentino Alto Adige, Valle D'aosta