Nuove polemiche per l'elezione del Presidente della Repubblica

Nuove polemiche per l'elezione del Presidente della Repubblica Nuove polemiche per l'elezione del Presidente della Repubblica Dopo la candidatura di Saragat avanzata dai socialdemocratici nessun commento dei de - L'on. Lizzadri ha detto che i socialisti voteranno per Saragat se dovranno scegliere fra lui, Gronchi, Piccioni e Segni (Nostro servizio particolare) Roma, 2 aprile. (s.) Tra un mese, il 2 maggio, i deputati, i senatori e dieci delegati regionali inizieranno nell'aula di Montecitorio le votazioni per eleggere il presidente della Repubblica. Siamo, dunque, alla vigilia di un rito solenne che conta tre soli precedenti: nel giugno 1D4U, quando venne eletto capo provviso rio dello Stato Enrico De Nicola candidato incontrastato; nel maggio 1948 quando alla suprema magistratura della Repubblica fu eletto Luigi Einaudi e. infine, il 29 aprile del 1955, allorché dalle urne furono estratte, alla quarta votazione, 658 schede col nome di Giovanni Gronchi. Le elezioni presidenziali del '48 e del '55 più che un rito furono però un'accesa battaglia politica, piena dì suspense Anche la prossima elezione presidenziale assumerà questo carattere? E' forse presto per dirlo, perché una specie di < cortina di silenzio > ha circondato i contatti tra gli esponenti politici più qualificati I quali evitano, anzi rifiutano, di parlare della prossima importante scadenza della vita politica italiana I negoziati si svilupperanno con un Impegno ancora maggiore in questi dodici giorni in cui le Camere resteranno ancora aperte, prima delle ferie pa squali Ma fin d'ora il silenzio è stato rotto da due esponenti socialdemocratici, il ministro Luigi Preti e Flavio Orlandi, direttore de La Giustizia. Essi hanno posto la candidatura di Giuseppe Saragat al Quirinale, in pubblici discorsi, il primo a Ferrara ed il secondo a Macerata. L'organo della democrazia cristiana, Il Popolo, non ha però fatto significativamente alcun accenno ai due discorsi. In particolare Orlandi ha polemizzato contro chi ironizza su mire o ipoteche socialdemocra tiche sulla presidenza della Repubblica, come se nella Costituzione fosse scritto che le ma gistrature più importanti dello Stato, da quella più alta, alla presidenza del governo, del par lamento, della corte costituzio naie e degli organi di controllo dovessero, di diritto, essere attribuiti al partito di maggiorar! za relativa. < Noi socialdemo oratici abbiamo posto in termini politici e non di partito o di persona, la futura elezione de capo dello Stato e se c'è chi teorizza il milazzismo come formula valida anche per quolla elezione o apre inconsapevol mente tale via con rinvìi pilateschi, noi non possiamo non esprimere il nostro rammarico e non riservarci, ove la evenienza deprecata si verificasse jna legittima libertà di deci -ùone ». Queste parole hanno suscitato . grande scalpore; ma a palazzo Wedekind, dov'è la sede centrale del psdi, si afferma che la politica di centro¬ sinistra sarà sostenuta in ogni caso. Si aggiunge, comunque, che è bene < che il silenzio sia rotto > e che si parli, apertamente, di « una soluzione politica del problema che tra un mese si dovrà risolvere >. La posizione dei socialdemocratici sembra condivisa da repubblicani e socialisti. Un esponente della sinistra del psi, l'on Oreste Lizzadri, in proposito ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione: « I socialisti in genere hanno dei risentimenti verso Saragat per la scissione di palazzo Barbe rini e per quanto è avvenuto dopo Pralognan. Però oggi il problema per il psi sì pone in questo modo: tra una candidatura Gronchi, Segni, Piccioni da una parte, e Saragat dall'altra, come possono esimersi i socialisti dal votare per Saragat? Penso che un socialista che si trovi di fronte a questa alternativa, non abbia altra scelta > L'intero Stato maggiore della democrazia cristiana, ossia il Consiglio nazionale eletto al congresso di Napoli, si riunirà lunedì prossimo nella nuova sede del partito, un grattacielo al viale Beethoven, nella zona dell'Eur, per discutere la soluzione date alla crisi di governo: la discussione sarà aperta da un'ampia relazione di Moro. E' facile presumere che i dirigenti del partito di maggioranza parleranno anche del futuro Presidente della Repubblica.

Luoghi citati: Ferrara, Macerata, Napoli, Roma