Troppi negozi a Torino e provincia rispetto al numero dei consumatori

Troppi negozi a Torino e provincia rispetto al numero dei consumatori La relazione del presidente Demarchi all'assemblea dei commercianti Troppi negozi a Torino e provincia rispetto al numero dei consumatori Sono oltre 20 mila, con un aumento di mille negli ultimi due anni - Lo squilibrio aggravato dai grandi magazzini e dal commercio abusivo - Vivace dibattito su presunte irregolarità nella concessione di nuove licenze - Respinta ogni responsabilità per il caro-verdura e il caro-carne In Torino e Provincia esistono attualmente 20.1,11 commercianti fissi con un incremento di 1.082 unità negli ultimi due anni. Partendo da questa constatazione il. presidente comm. Demarchi ha trattato ieri i vari problemi che assillano la categoria. All'assemblea annuale, svoltasi nella sede di via Massena hanno partecipato i vice-presidenti rag. Gandini e comm. Bracco e rappresentanze di tutti i settori merceologici. < Siamo in troppi — ha affermato il comm. Demarchi — ed all'aumento del numero dei negozi deve aggiungersi la espansione dei grandi magazzini. Lo squilibrio tra venditori e consumatori tende ad aggravarsi anche perché le tendenze del consumo si stanno modificando specie in alcuni settori come in quello del tessile-abbigliamento ». All'aumento del numero dei negozi contribuisce in misura determinante il Consiglio di Stato il quale sostiene che < la concessione di una licenza di commercio è la norma, mentre il diniego deve costituire l'eccezione ». I negozianti sono inoltre sottoposti alla pressione < del dilagante commercio abusivo svolto in forme diverse con clusione delle leggi amministrative e fiscali* eé alla iiiiiiiiiiiiiiiiiii minaccia dei grandi magazzini. Tra i fattori contrari alle categorie commerciali sono stati ricordali ancora: il recente disegno di legge che consente agli agricoltori di vendere direttamente al pubblico i loro prodotti; le conclusioni a cui è giunto il Consiglio direttivo nazionale delle Camere di Commercio il quale ha affermato che l'Italia dovrà adeguarsi alle norme del trattato istitutivo della Comunità Economica Europea liberalizzando il settore della distribuzione; il progressivo inasprimento della pressione fiscale « che sta determinando una situazione preoccupante in molte piccole e medie aziende» e l'aumento dei fitti. Dopo la parte negativa sono venute le note positive. « Una conquista di grande rilievo è l'assicurazione malattia per i commercianti. La Cassa Mutua Malattie è in funzione c il 27 maggio si svolgeranno le votazioni per la nomina del Consiglio d'amministrazione. «Vi invito — ha proseguito Dcr marchi — a recarvi compatti alle urne per assicurarvi il controllo della Cassa Mutua provinciale ». / negozianti aspirano anche alla pensione per invalidità e vecchiaia « per la quale ci sono buoni affidamen- fi per una sollecita realizzazione ». Il riconoscimento giuridico dell'avviamento commerciale è un altro elemento favorevole: « Sarà un freno alla speculazione edilizia — ha detto il presidente — che darà ai commercianti la necessaria tranquillità per poter affrontare quegli sforzi finanziari che si rendono indispensabili per migliorare le attrezzature delle aziende ed adeguarle alle attuali esigenze del consumo >. La chiusura extra-festiva dei negozi è ancora un problema da risolvere. Altra azione è in corso presso la Prefettura per ottenere « l'estensione del riposo domenicale e festivo alle categorie che ancora oggi ne sono escluse >. Nell'ultima parte della relazione il presidente dei commercianti ha trattato il problema dei costi di distribuzione con particolare riferimento alle proteste per il caro-verdura. Su quello tema il comm Demarchi è stato totalmente negativo ed ha respinto ogni responsabilità dei commercianti: € Il caro-verdura — ha affermato — è un problema stagionale. Si potranno promuo vere fin che si vuole campa gne scandalistiche, ma non si riuscirà mai ad avere abbondanza di verdura d'inverno e bistecche della migliore qualità a prezzi bassi >. Al termine della sua relazione, che è stata approvata all'unanimità assieme al bilancio consuntivo dell'Associazione, il presidente ha annunciato che nella prima metà di aprile una commissione di 10 rappresentanti del commercio torinese sarà ricevuta dal Ministro per l'Industria ed il Commercio, cui esporrà la situazione della nostra città ed in particolar modo il problema dei grandi magazzini e supermercati. Di conseguenza, è stato chiesto alla Camera di Commercio di rinviare ogni decisione in materia. Il comm. Demarchi ha pure comunicato che il presidente confederale Casaltoli gli ha telegrafato oggi pomeriggio di aver avuto un colloquio con il ministro della Pubblica Istruzione. L'on Gui ha assicurato che nello stabilire il piano per la distribuzione gratuita dei libri agli scolari delle elementari, saranno salvaguardati gli interessi dei cartolibrai, e che ci si varrà della loro opera assicurando un equo margine. Il breve ma vivace dibattito che è seguito alla relazione si è imperniato quasi esclusivamente su un tema, quello delle < licenze » di commercio. In particolar modo si è denunciato il fatto che taluni speculatori, proprietari o affittuari in blocco di nuovi stabili, rie¬ scano ad ottenere tutta una serie di licenze per parenti, amici e prestanome e subito dopo cedano negozio e licenza con forti guadagni. Il comm. Demarchi ha riconosciuto che il fenomeno esiste ed ha detto di averlo invano denunciato molte volte in Consiglio comunale. Altre irregolarità avverrebbero nel campo delle speciali licenze per profughi. s, v>

Persone citate: Gandini, Gui

Luoghi citati: Italia, Torino