Tensione ad Algeri per i funerali dei morti nello scontro con l'esercito di Michele Tito
Tensione ad Algeri per i funerali dei morti nello scontro con l'esercito Tensione ad Algeri per i funerali dei morti nello scontro con l'esercito Oggi le esequie: vietate tutte le manifestazioni - Inchiesta su un atroce episodio: soldati francesi sarebbero stati torturati dall'Oas - Ad Orano, in mano agli «ultras», regna il terrore (Dal nostro intinto speciale) Parigi, 28 marzo. Le autorità di Algeri hanno, per ora, un solo pensiero dominante: quello dei funerali, che avranno luogo domani, delle vittime della sparatoria di lunedì. Le manifestazioni sono state proibite, un servizio d'ordine eccezionale è previsto, ma è probabile che l'occasione appaia ai capi dell'Oas troppo preziosa per non proflttar- llllllllllll iiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiimiu ne in qualche modo. Le autorità hanno preso oggi una serie di misure dirette a rendere meno tesa la situazione: sono divenute rare, nelle vie della città, le pattuglie dei. gendarmi e dei soldati, l'esercito sì limita a sorvegliare soltanto alcuni dei quadrivi principali, tutto il dispositivo di sicurezza è divenuto insomma molto discreto. Ma gli europei di Algeri non hanno l'aria di avere disarmato. Come affascinati dalla sparatoria dell'altro ieri, sfilano a gruppi sui luoghi degli incidenti, vi si soffermano in silenzio, a volte depongono fiori. Da un gruppo all'altro, da un quartiere all'altro si comunicano misteriose parole d'ordine e notizie allarmanti, quasi sempre infondate, sui pericoli cu: le autorità li espongono: molti di loro sono convinti, stasera, che è stato consentito alle truppe dell'Fm di varcare '.e frontiere tunisina e marocchina e di marciare verso Algeri. Gli assembramenti sono fitti dinanzi ai manifesti, affissi si immagina da chi, che ricordano le tragedie di lunedì e riproducono foto delle vittime, specialmente delle donne e de: bambini. I fascisti dell'Oas, responsabili sicuri di quello che accaduto, stanno cercando di sfruttare psicologicamente l'episodio e rovesciare a loro favore una situazione divenuta per loro quasi disperata. Si segnalano, come ogni giorno, oltre allo sciopero generale quasi totalmente seguito persino dai funzionari della prefettura di polizia, i soliti attentati ai danni dei musulmani. Le notizie da Orano confermano che la città è in preda al caos e che l'Oas vi fa regnare la legge del terrore; delle trentamila armi che, secondo stime ufficiali, sono nascoste a Bab-el-Oued solo un paio di migliaia sono state rinvenute; i terroristi di Orano sono ancora in possesso di diecimila armi. Tutto indica che !e cose sono ancora lontane dalla normalità e che, forse, l'Oas non ha ancora dato le manifestazioni più spettacolari della propria ambizione di « organizzare il disordine». E si è appreso oggi di un episodio orribile, che se vero, denuncia nei terroristi e neiloro complici della popolazio- ne europea una ferocia allarmante. Tenuti al segreto, i soldati non possono parlare di ciò che avevano visto o udito nel corso delle operazioni, del resto non ancora terminate, nel quartiere di Bab-el-Oued. Ma sembra che soldati fatti prigionieri dall'Oas siano stati torturati, e rilasciati dopo avere subito atroci sofferenze. E sarebbero stati scoperti, in una cantina di Bab-el-Oued, i cadaveri di alcuni zuavi mutilati e impiccati. Ne riferisce un soldato in una lettera al giornale comunista L'Humanité, affermando che gli zuavi impiccati sono otto. L'autore della lettera non dice di avere visto con i propri occhi gli impiccati, ma una voce in proposito circolava già da qualche giorno ad Algeri. Le fonti ufficiose affermano stasera che nessun militare ucciso o torturato è stato trovato; ma aggiungono che risultano mancanti cinque soldati che avevano partecipato alle operazioni di controllo a Bab-el-Oued. Michele Tito
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