Il distintivo a 38 invalidi e 92 mutilali che hanno pagato il lavoro con il sangue

Il distintivo a 38 invalidi e 92 mutilali che hanno pagato il lavoro con il sangue Il distintivo a 38 invalidi e 92 mutilali che hanno pagato il lavoro con il sangue La cerimonia stamane alle 10 a Palazzo Madama - In Piemonte, durante il '61 gli incidenti sono stati 67.455, dei quali 191 mortali , ^ l o r i o i a i i , o Per iniziativa dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, si celebra oggi la terza «Giornata mondiale del mutilato del lavoro ». Alle 10, a Palazzo Madama, parlerà l'on. Repossi; seguirà la consegna dei distintivi a 38 grandi invalidi e a 92 mutilati. In suffragio dei Caduti sul lavoro si celebra alle 8,45 una Messa nella chiesa di S. Lorenzo, in via Palazzo di Città. Una delegazione si recherà a rendere omaggio ai Caduti al Cimitero generale, un'altra andrà a trovare gli infortunati degenti all'ospedale S. Vito. In Italia la più alta percentuale di infortuni sul lavoro si registra in Calabria, con il 45%. In Piemonte si scende all'UTó circa; nella nostra provincia gli inci-l denti denunziati nel '61 furono] i 167.455, dì cui 191 mortali, contro iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin i 57 mila circa del '60, di cui 157 con esito letale. Sul piano nazionale l'anno scorso gli Incidenti hanno superato gli 800 mila, di cui 2 mila mortali. Per l'assistenza agli infortunati, temporanei e permanenti, l'Inali spende annualmente circa 60 miliardi. Tra i 38 grandi Invalidi di quest'anno, 21 risultano affetti da silicosi e di questi 14 con infermità totale. Sono scalpellini, operai che hanno contrattò il male nelle cave o nelle fonderie, costruendo gallerie o come addetti alla fusione di acciaio e ferro di ghisa. Pietro Gaia di Caluso, totalmente invalido, ha 52 anni; abita a Torino con la moglie casalinga e due figlie, una operaia e l'altra apprendista. Era manovale in una officina meccanica; colpito da silicosi, nonostante le cure non potè guarire: ha tentato di riprendere il lavoro, ma ogni volta non può resistere più di due o tre ore in ambiente chiuso. Giovanni Letizia ha 49 anni, abita a Venaria ma viene dalla provincia di Caltanissetta dove faceva il solfatalo: l'aspirazione di anidride carbonica lo ha reso invalido all'80 per cento. Non può più lavorare. Ha la moglie a carico, cinque figli dai 26 ai 18 anni (due lavorano, uno è militare, una ragazza è apprendista e un'altra in attesa di occupazione). Un altro invalido totale è Pietro Grosso di Nicheli no: mentre manovrava una gru fu colpito da una violenta scarica elettrica alle mani e agli arti inferiori: ha perso un pollice e I uso delle altre dita. Ha 33 anni, la moglie e una bimba di tre anni a carico; la ditta presso cui avvenne l'infortunio gli ha conservato un posto di fattorino, non ostante la grave menomazione. Ci sono anche due donne invalide: una all'80 e l'altra al cento per cento. La prima è Rosalia Asbini, lavoratrice agricola di 63 anni; abita a Pianezza con il marito affittuario, Umberto Ferino Mentre tagliava della legna, cadde con il braccio destro sotto la sega circolare che le amputò l'arto di netto. L'altra è Vittoria Baima, nata a Noie Canavese e residente a Torino; ha 48 anni, è nubile, ma ha il padre di 72 anni a carico. Era operaia in una importante azienua di tessuti. Attraversando un cortile cadde fratturandosi il femore destro; ha il diabete, si muove a malapena chiusa nel busto ortopedico e appoggiandosi su due bastoni. Anche tra i 92 mutilati ci sono 12 donne. Orarlo dei negozi — Oggi sono aperti fino alle ore 13 i negozi del settore alimentazione ed i fiorai. Domani chiusura completa per tutti i negozi settore tessile-abbigliamento, merci varie ed alimentazione, compresi ì forni e le rivendite di pane Aperti fino i alle 13 latterie 8 fiorai

Persone citate: Giovanni Letizia, Nicheli, Repossi, Rosalia Asbini, Umberto Ferino, Vittoria Baima