Oltre cento ciclisti alla Milano-Torino

Oltre cento ciclisti alla Milano-Torino La dura salita dell'Eremo ed il maltempo potrebbero decidere la corso odierna Oltre cento ciclisti alla Milano-Torino Tra i più attesi alla prova mancherà Taccone, rimasto lontano dalla sede del raduno causa l'incidente ferroviario della scorsa notte - Pambianco e Martin, vincitori delle due ultime edizioni, sono fra i favoriti con Nencini, Battistini e Ronchini (Dal nostro inviato speciale) Milano, 9 marzo. Le operazioni di < punzonatura > della Milano-Torino di domani, seconda corsa della stagione ciclistica italiana, si sono svolte oggi pomeriggio in un'atmosfera frettolosa nel solito cortile del giornale organizzatore, percorso da gelide folate di aria invernale. I crocchi consueti ad ogni raduno ciclistico non si sono avuti o si sono risolti in brevissimo tempo: tutti i corridori, da quelli di primo piano alle comparse, non nascondevano infatti una gran fretta di rintanarsi al caldo in un albergo. Ed il freddo, nelle brevi chiacchierate scambiate davanti al tavolo di controllo era l'argomento dominante Tutti temono che la tempera tura, sui 203 km. del percorso da Milano a Torino, possa recitare domani un ruolo di peso determinante. Il termometro è aceso nuovamente verso sera dopo una fugace apparizione di un sole primaverile e le dichiarazioni dei €grossi calibri» che hanno preferito la tradizionale corsa piemontese alla Parigi-Nizza sembrano provenire dallo stes so cliché: * Io sto bene, penso di poter vincere, ma il freddo... >. Cosi hanno dichiarato Nencini, Pambianco, Battistini, lo stesso Ronchini e Martin, vale a dire quelli che sulla carta vanno considerati come i più attesi protagonisti della competizione. E' convinzione generale che, indipendentemente dall'influenza negativa delle condizioni meteorologiche, la corsa di domani debba decidersi sui SS km. del tormentato finale sulle strade della collina torinese, come già è. successo nelle due precedenti edizioni vinte, come si ricorderà, da Pambianco, giunto da solo al Motovelodromo, e da Walter Martin, vittorioso allo sprint sul compagno di fuga Conterno. Il lungo e veloce prologo di più di 175 km., quasi totalmente in pianura, non dovrebbe servire ad altro che a scaldare i muscoli tn vista della battaglia che si scatenerà sulle rampe dell'Eremo e nella discesa verso Torino. Ed il pronostico assegna naturalmente i suoi favori, a meno di sorprese non certo impossibili, a uomini che siano i?i possesso di una certa esperienza e che abbiano, oltre tutto, nelle gambe un numero sufficiente di chilometri per permettere loro di sferrare l'attacco nel punto decisivo del percorso. Sotto questo aspetto, i reduci dal Giro di Sardegna — che è servito non solo di rodaggio, ma anche di allenamento al freddo - partono favoriti riaprilo agli altri E favorito fra tutti è Arnaldo Pambianco, che per avervi dominato due anni fa conosce alla perfezione le insidie della tutt'altro che facile salita dell'Eremo e della tortuosa discesa che immette al traforo del Pino e quindi a Sassi e a Torino. A contendere il successo al romagnolo, vincitore del Giro d'Italia, vi è innanzitutto il compagno di squadra Nencini, ancora dolorante per le conseguenze di una vecchia caduta in allenamento ma deciso a farla da protagonista sulle strade piemontesi. Avversari di rilievo sono Ronchini, l'uomo più in forma del momento e per giunta accompagnato dal suo squadrone al completo forte dei vari Suarez, Soler, Trapè e Baffi; Walter Martin, cui l'assenza di Defllippis e Contemo e le poco rassicuranti condizioni di forma di Zancanaro e Balmamio» hanno affidato il grave peso di difendere il prestigio del ciclismo piemontese; e Battistini che non vede l'ora di tornare alla ribalta. A questo quartetto di favoriti si possono aggiungere altri corridori cui bene starebbe il ruolo di carta a sorpresa. Fra questi Vincenzo Meco, il giovane compaesano di Taccone, che, giunto dall'Abruzzo appena pochi minuti prima della chiusura delle operazioni di punzonatura, ha confermato di puntare senza mezzi termini a un successi clamoroso sul traguardo torinese per fare della. Milano-Torino il trampolino per il suo lancio definitivo in campo professio nistico. Decisi a battersi sono anche Sabbadin, Adorni e altri corridori che, pur non essendo all'apice della forma, hanno nel finale della Milano-Torino un terreno adatto ai loro mezzi. Salvo sorprese dell'ultima ora, saranno domattina alle 11 alla partenza dallo stadio di San Siro ben 106 corridori. Mancano, Ira quelli che avevano dato la loro adesione, pochi nomi noti: Pizzoglio, Arturo Sabbadin, Fontona e Taccone, il quale ultimo, in seguito al noto incidente che ha interrotto il traffico ferroviario sulla linea adriatica, non ha fatto in tempo- a giungere dall'Abruzzo. Una Milano-Torino che, a dispetto della concorrenza del¬ la Parigi-Nizza, ha le possibir lità di offrire una corsa emo-zionante, freddo naturalmente permettendo. Gianni Pignata