«Anche l'auto europea costerà meno negli S.U.» di Antonio Barolini

«Anche l'auto europea costerà meno negli S.U.» Perplessi gli americani per raccordo doganale col Mec «Anche l'auto europea costerà meno negli S.U.» Cauto commento del " New York Times " • In genere si ammette la necessità di un fronte economico occidentale, unito contro il comunismo - Buone prospettive per le esportazioni agricole Usa • Le nuove riduzioni di tariffe dovranno essere graduali (Dal nostro corrispondente) New York, 8 marzo. Il Presidente, con un messaggio al Congresso degli Stati Uniti, ha ufficialmente comunicato ieri l'avvenuta firma a Ginevra dell'accordo per la riduzione delle tariffe doganali tra gli Stati Uniti, 1 paesi aderenti al Mercato comune europeo e altre diciotto nazioni Ubere, fra le quali anche il Regno Unito. La stampa americana non ha avuto tempo e modo di Illustrare convenientemente ieri questo complesso avvenimento, forse soverchiata dalle notizie politiche, forse per l'ora in cui è divenuto di pubblica ragione. Oggi, però, esso domina le prime pagine dei giornali e, malgrado i documenti con cui l'amministrazione al governo ha cercato di suffragare l'opportunità delle nuove misure concordate, queste risultano accolte con cauta perplessità, più che con sereno ottimismo. « L'amministrazione — si osserva — si è molto preoccupata di illustrare i vantaggi della nuove tariffe proposte, e di creare uno stato d'animo psicologico favorevole alla loro approvazione da parte del Congresso, al tempo stesso ha cercato di slittare sugli svantaggi che ne deriveranno all'economia interna americana e di prospettare il nuovo accordo raggiunto come un problema di necessità e di urgenza, onde evitare il collasso dei negoziati in corso, soprattutto con il gruppo del Mercato comune europeo. Inoltre, secondo la nostra amministrazione, non c'è altra via per potenziare il livello delle nostre esportazioni, e contenere ogni ulteriore deflusso di oro americano, attraverso un eccessivo scompenso della nostra bilancia dei pagamenti >. « Il compromesso — dicono gli americani — ci ha portato a realizzare vantaggi a quattro a tre. Non avessimo tentato questa prima riduzione di tariffe, l'Occidente si sarebbe trovato di fronte a una economia di blocchi di mercato incomunicanti, protetti da tariffe altissime, con conseguenze economiche, politiche e militari che avrebbero potuto avere solo tragiche conseguenze per i popoli liberi, a tutto vantaggio del comunismo >. Il presidente Kennedy, illustrando la decisione presa, iiitiinnin MiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiii l'ha definita per qnsto estremamente soddisfacente ed importante. Nelle fasi future, si ritiene che si dovrà pervenire a ulteriori liberalizzazioni delle tariffe stesse, comportanti riduzioni che, per alcune voci, potrebbero anche raggiungere il 50 e perfino l'80 per cento dei livelli attuali. Ma il processo è necessariamente lento, va controllato con opportune misure collaterali e con tempestivi aggiornamenti progressivi. Per ora, le tariffe ritoccate, riguardano molti prodotti, sia industriali che agricoli. L'America «pera, in particolare, di poter aumentare sensibilmente le proprie esportazioni agricole. Tra 1 prodotti industriali, si ritiene di aver sensibilmente facilitato l'esportazione delle automobili americane che, in media, verrebbero a costare circa 126 dollari meno di quel. che costano ora. « Però — ha ammonito oggi il New York Times — va tenuto presente che anche l'auto europea, qui importata, verrà a costare, con le nuove tariffe, circa 21,50 dollari di meno, in media — vale a dire dall'8,5 al 6,5 per cento di meno ». Antonio Barolini

Persone citate: Kennedy

Luoghi citati: America, Ginevra, New York, Regno Unito, S.u., Stati Uniti, Usa