Un incontro Gromyko-Thompson per due ore ieri al Cremlino di Enzo Bettiza

Un incontro Gromyko-Thompson per due ore ieri al Cremlino Il serrato dialogo russo-americano Un incontro Gromyko-Thompson per due ore ieri al Cremlino L'ambasciatore degli Stati Uniti ha consegnato la risposta di Kennedy al messaggio di Kruscev - Ulbricht afferma che non esistono divergenze fra Germania Orientale e Unione Sovietica sul problema tedesco (Dal nostro cor-rispondente) Mosca, 6 marzo. 11 dialogo russo-americano, che si va facendo sempre più serrato, registra oggi due fatti rasserenanti: la pubblicazione nelle Izrestia del messaggi'.' con cui Kruscev all'improvvisi dopo avere polemizzato, rende noto a Kennedy e a Macmillan di accettare la loro proposta per una preliminare conferenza dei ministri degli Esteri sul disarmo, e un nuovo abboccamento di Thompson con Gromyko. Si apprende inoltre che Gromyko si recherà a Ginevra addirittura due giorni prima dell'inizio della conferenza, evidentemente per incontrarsi con Rusk e, forse, con Home, e per discutere con loro non soltanto del disarmo, ma anche del problema germanico. Thompson, che si è intrattenuto per due ore a colloquio con Gromyko (dalle 9,25 alle 11,25), gli ha consegnato una risposta di Kennedy all'accettazione di Kruscev dell'incori tro ginevrino a livello dei mi nistri degli Esteri. Il contenuto della missiva, qui, non è noto; si sa soltanto fino adesso che essa è molto più breve del messaggio del leader sovietico. Thompson non ha vo luto impegnarsi in nessuna di chiarazione concernente il do cumento. Ai giornalisti ha detto di non prevedere, prima della conferenza di Ginevra, nuovi abboccamenti con Gromyko « Abbiamo discusso — ha dichiarato — del disarmo e di Berlino. Berlino è uno degli argomenti che potrebbero ve nìre affrontati a Ginevra >. Esaurita la manovra tenden te a far accettare ai diciotto governi del comitato sul disarmo un vertice, giudicato pre maturo dagli anglo-americani, Kruscev nel messaggio che pubblicano stasera le Izvestia ripiega nettamente sulle posizioni di partenza impresse al dialogo da Kennedy e da Ilacmillan: accetta in pieno la loro proposta di una riunione di «secondi ministri», giustificando la sua preferenza per il Sommet, che resta sempre per lui « necessario », con l'affermazione che le trattative sul disarmo continuano a svilupparsi infruttuosamente da quindici anni e che perciò soltanto i capi di governo possono essere ormai in grado di sciogliere il nodo gordiano. « Ci dispiace — dice a Kennedy — che la nostra proposta non abbia trovato la vo¬ ssncm ¬ stra comprensione. Il risultato di questo scambio di messaggi che tutti sono d'accordo sull'importanza dei lavori del comitato dei diciotto e sulla responsabilità dei capi di governo per il successo di questa trattativa. Ciò, noi lo interpretiamo come un passo verso le nostre posizioni. Visto che gli Stati Uniti e gli altri nostri partnfrs non sono ancora pronti al vertice, partiamo ora dalla considerazione che noi due e gli altri lo faremo un poco più tardi. La cosa più importante è raggiungere un risultato. Si capisce, anche noi siamo favorevoli a che siano sfruttate tutte le possibilità dei ministri degli esteri, i quali potranno raggiungere qualcosa di utile se tutti i diciotto avranno il desiderio di trovare l'accordo. La situazione si sta svolgendo in modo tale che i ministri degli Esteri dovranno mettersi in navigazione prima dei capi di governo: ebbene, noi auguriamo loro buona fortuna!. Non mancano le frecciate, ma occupano uno spazio assai ridotto rispetto agli spunti distensivi. Giudicata per esempio « aggressiva > la decisione americana di riprendere gli esperimenti nell'atmosfera, la definisce «un colpo al comitato dei diciotto > e afferma che, se lo faranno gli americani, anche i sovietici dovranno riprendere le loro prove atomiche. La risposta a Macmillan, di cui finalmente Kruscev registra le sensibili sfumature nel suo atteggiamento rispetto a quello di Kennedy, è nella sostanza dello stesso tenore. Fonti americane, analizzati questi ultimi elementi del comportamento sovietico, ritengono che Gromyko partirà per Ginevra con istruzioni « distensive > e, forse, con qualche novità, per quanto riguarda Berlino e la. Germania. Si sottolineano, in proposito, i discorsi pronunciati ieri a Lipsia da Mikoyan e da Ulbricht Ambedue hanno fatto capire che il trattato di pace separata, pur potendo scattare in caso di stanchezza o di sfiducia negli alleati, continua a portare sempre la data in bianco. Sia Mikoyan che Ulbricht hanno insistito sulla « perfetta convergenza di idee tra Urss e Ddr>, e Ulbricht addirittura ha sostenuto (è la prima volta che lo fa) che non esistono « divergenze » tra i due governi sul problema tedesco: segno evidente, per mdl molti, che nel recente incontro di Mosca tra Ulbricht e Kruscev, quest'ultimo, in.vista dell'imminente allargamento dei contatti russo-americani a più alti livelli, ha piegato i comunisti tedeschi sulle proprie posizioni attendiste. Il comitato centrale del pcus continua a svolgersi, senza momentanei colpi di scena, in un'atmosfera preminentemente tecnica. L'intervento odierno più importante è stato quello del nuovo membro del Praesidium, Voronov, un uomo di Kruscev, che ha appro fondito le tesi riorganizzative nel settore agricolo sostenute ieri dal primo segretario. La crisi agricola che Kruscev vorrebbe risolvere radicalmente (« il benessere non è un lusso, ma tuia necessità per una grande potenza », ha detto ie ri) è uno degli elementi di quella situazione interna da risanare e da migliorare, che spinge i sovietici ad ammorbidire le rigidezze verso l'Occidente ed a cercare l'accordo. Enzo Bettiza