Il "re del rossetto,, in Russia condannato alla pena di morte

Il "re del rossetto,, in Russia condannato alla pena di morte Per contrabbando di valuta straniera Il "re del rossetto,, in Russia condannato alla pena di morte E' un certo Nikolai Kotlar - I giornali sovietici parlarono di lui a più riprese: personaggio curioso, ebbe molte traversie, carcere, deportazione - Ultimamente aveva organizzato un enorme traffico di cosmetici, guadagnando milioni (Dal nostro corrispondente) Mosca, 3 marzo. La Moskovskaia Pravda annuncia oggi la condanna a morte di uno dei più pittoreschi personaggi della illegalità sovietica, Nikolai Kotlar, denominato dalla cronaca russa <il re del rossetto*. Il traffico clandestino del rossetto per labbra fece di Kotlar un personaggio curioso e quasi popolare; ma l'estrema sentenza che oggi lo colpisce si basa sulle leggi draconiane emesse nel maggio 1961 sul contrabbando di valuta straniera. Kotlar, infatti, contrabbandava anche divise straniere. Dopo varie traversie trascorse in carcere e in deportazione, Kotlar uscì per l'ultima volta di prigione in pieno cli¬ ma krusceviano nel 1959. Fiutò subito, con l'istinto di un grande businessman americano, il nuovo clima: vide le ragazze che tentavano le prime audacie eleganti; lo colpirono le vetrine che esponevano ancora timidamente qualche primo oggetto voluttuario. Kotlar parti per la capitale della cosmetica sovietica, Riga. Prese contatto con un'industria statale di cosmetici, corruppe a. '700.000 lire al mese il chimico capo dell'azienda, riusci infine a comprare anche i favori dello stesso direttore dello stabilimento a più di un milione di lire mensili. Un baltico di nome Nirman si assunse il compito di organizzare una fittissima rete di vendita di rossetto in tutta WUrss. Si sviluppò un illegale commercio clandestino in grande stile, organizzato da uomini forniti di materiale proveniente dall'industria di Stato di Riga. Una succursale dell'impresa venne occultata nella cantina dì una casa moscovita. Tre grandi macchine e altri moderni impianti chimici producevano giorno e notte tubetti di rossetto; i guadagni salivano sempre di più. Lavoravano nella impresa, oltre al Kotlar, sua moglie, una sua figlia che studia ingegneria all'università di Mosca, un nipote, un medico dentista del policlinico di Mosca. Intanto gli umici di Riga acquistavano ville sul Baltico, regalavano enormi automobili ai familiari, frequentavano i ristoranti più costosi, villeggiavano nei migliori alberghi di Crimea. Kotlar, a Mosca, veniva travolto da una sma nia di accumulazione avara di beni, trasformava i milioni d rubli guadagnati in oro, diamanti, oggetti preziosi, dollari e sterline. La sera invitava gli umici in una casa ricca, riempita di cose costose, offriva spumanti e vini pregiati. Presto la polizia si insospettì Al momento dell'arresto, fu trovato nella fabbrica clandestina di Mosca più di un milione di rubli e di diamanti. Il processo intentalo a Kotlar fu uno dei più interessanti della cronaca nera sovietica degli ultimi tempi. Come sempre, quando la notizia di una no?idanna a morte viene pubblicata nei giornali, si può ritenere che la sentenza è stata già eseguita. e. b.

Persone citate: Kotlar, Nikolai Kotlar

Luoghi citati: Crimea, Mosca, Riga, Russia