Colto da malore in carcere il prete delle "macchinette,,

Colto da malore in carcere il prete delle "macchinette,, Colto da malore in carcere il prete delle "macchinette,, E' sofferente di cuore - Il suo avvocato ha chiesto la libertà provvisoria Quaranta persone incriminate per lo scandalo delle «slot machines» (Dal nostro corrispondente) Napoli, 3 marzo. La giornata è trascorsa completamente calma nei comuni di Cercola e San Sebastiano, dove ieri vi furono alcune dimostrazioni nella scia della petizione in corso da parte di quelle popolazioni per ottenere che don Francesco Scarpati — il parroco arrestato qualche giorno fa per lo scandalo delle macchinette del gioco d'azzardo — esca dal carcere ove è detenuto. Si è appreso infatti che il sacerdote, gravemente sofferente di cuore, è stato colto da un attacco cardiaco. Le sue condizioni di salute sono uno degli argomenti invocati dal difensore, l'avv. Giovanni De. Maria, nell'esposto al Procuratore Capo della Repubblica, Walter Del Giudice, perché venga concessa al « prete delle slot machines la libertà provvisoria. L'altro argomento concerne — sempre secondo l'avvocato — l'esatta interpretazione della legge la cui inosservanza è stata il preciso motivo che ha indotto il Sostituto Procuratore della Repubblica Ivan Montone a firmare il mandato di cattura. Infatti, la ragione che ha indotto il magistrato è precisamente la violazione del decreto luogotenenziale del '45 che prevede, fra l'altro, la detenzione fino a tre anni per chi vende merce senza la relativa licenza. Secondo il legale, quella legge, approvata in un particolare momento del nostro paese, aveva l'unico scopo di bloccare i grandi borsari del mercato nero che si rifornivano attraverso canali segreti soprattutto di generi alimentari (particolarmente grassi e cereali), acquistati in ingenti quantitativi per poi immetterli clandesti- riamente al consumo. Ma ]sostiene l'avv. De Maria — co- me può applicarsi questo criterio al caso del parroco accusato di avere ceduto una parte di macchinette allo scopo di sovvenzionare le sue opere filantropiche? Don Scarpati è rinchiuso in una cella del reparto di isolamento, in base ad una pa ticolare norma del Concordato vietante, in caso di sacerdoti cattolici, un trattamento che li esponga alla curiosità degli altri carcerati. La Procura della Repubblica, che ha incriminato quaranta persone (delle quali due in stato d'arresto: il parroco e il maresciallo dei carabinieri, e trentotto a piede libero), proporrebbe la forma più celere di procedura. Fra i denunciati vi è Francesco Rega, proprietario del « Gran Caffè », che con le sue accuse rivelò lo scandalo. La Curia arcivescovile di Napoli, che estende la sua giurisdizione anche su gran parte dei comuni vesuviani, ha disposto di affidare prò tempore la parrocchia di Massa di Somma (nel comune di Cercola), di cui don Francesco Scarpati è titolare, ad un altro sacerdote. c. g.

Persone citate: De Maria, Francesco Rega, Francesco Scarpati, Giovanni De, Ivan Montone, Walter Del Giudice

Luoghi citati: Cercola, Massa Di Somma, Napoli