Aveva capito troppo tardi di avere sbagliato tutto

Aveva capito troppo tardi di avere sbagliato tutto Come la ricordano 1 e amiche Aveva capito troppo tardi di avere sbagliato tutto ■ (Dal nostro inviato specialej Milano, 28 febbraio. Una mano ignota ha deposto un ramo di pesco in flore sul giardino di piazza Guastalla 3, dove ieri alle 13 è precipitata la principessa Francesca Ruspoli nata Blanc. Uno di quei rami che si vedono nelle vetrine dei fiorai e che annunciano la primavera. Ma questa mattina nevicava e pioveva, i petali sono intristiti ben presto, poi si sono staccati cadendo sull'erba, nella fossa lasciata dal corpo della giovane donna. La Procura della Repubblica ha disposto che sia eseguita l'autopsia, dopo di che domani sarà rilasciato il nulla osta per i funerali. Ancora non è stato deciso se sarà sepolta a Milano o a Roma. La madre, baronessa Anita Felici Blanc, ha fatto chiedere alla Curia se saranno concessi i funerali religiosi. La Chiesa li nega ai suicidi, a meno che non si possa ritenere che il gesto disperato ebbe origine da una mente incapace di intendere e di volere. A volte li autorizza quando c'è motivo di supporre che prima di morire il suicida ab-1 bia potuto pentirsi in extremis. Fra pazza la principessa Francesca Ruspoli? Qualche sua amica afferma che negli ultimi tempi appariva strana, aveva delle lunghe crisi depressive. Passava da una esaltazione ciarliera a silenzi che si prolungavano per ore. Il suo medico curante il dott. Orthmann ha dichiarato che abusava di tranquillanti e di sonniferi, e che beveva Anche prima di gettarsi dalla finestra del bagno avrebbe accompagnato una forte dose di sedativi con un bicchiere di whisky. Quando una persona è abitualmente dedita all'alcool può bastare una minima quantità per alterare le sue condizioni mentali. Francesca Ruspoli era uscita male dall'avventura del matrimonio. La esperienza di vita in comune con un uomo come Dado Ruspoli — anche se durata un anno appena — fu deleteria per una ragazza ai¬ ciottenne. Dicono le sue amiche ' che il suo più forte desiderio - che si acuiva con il nassare del cne si acuiva con li passare aei.tempo - era di avere accanto a sé una persona che le vo-|lesse bene. Non trovava nessuno. D'altronde non le era possibile ripetere il matrimonio, perché la sua unione con Dado Ruspoli non era stata annullata. Era presente a tutte le feste mondane, viaggiava, frequen- tava i luoghi alla moda. Conduceva una vita brillante, in superficie, terribilmente vuota nell'interno. Era annoiata, come chi sin da bambina ha avuto tutto. Ricca, educata in un collegio di nobili, abituata ad essere riverita e servita. All'età di 14 anni Manzù lescolpì un nudo, e la statua — di proprietà della famiglia Blanc — è considerata uno dei capolavori del grande ar- Usta. (Più tardi nel'53 lo stes-so Manzù espose a Torino 30disegni della principessa). Giovinetta andò a scuola di ballo dalla Ruskaja. Dopo la separazione il marito le passava un assegno di 500 mila lire al mese, e, quan- do Dado Ruspoli divenne po- co puntuale nelle rimesse, leifu pronta a fargli ricordare dal Tribunale l'obbligo fissatoin sentenza. Di suo aveva una rendita mensile ben maggiore. Una domanda è stata rivolta alle sue amiche: < Quale lavoro faceva per passare il tempo?». Hanno risposto: «In ultimo visionava i film prima che fossero proiettati nelle sue «■■iiitriiitiiiiriiiinitiitiiiiiiiiifiiiiiMiiiiitiiitiii sale >. La domanda, non inge nua, voleva giungere a spiega re il suicidio. Senza un inte resse la vita diventa pesante, Il ripetuto tentativo di suicidio dimostra come la sensibi lità e l'intelligenza della don na avvertiva la inutilità di una 'esistenza solamente mondana Il suo medico ha detto di laveria trovata a volte in pre j da a crisi di alcool. Il bere era per Francesca Ruspoli un : mezzo cosciente per liberarsi 1 dall'angoscia ed evadere da una realtà assurda. Ma nello stesso tempo era un mezzo incosciente di suicidio, un cupio dissolvi. Il bere smodato dava ebbrezza, e faceva di- |menticare. Questo all'inizio. In seguito le rovinò l'organismo e ]la psiche. Subentrò la nevrosi, Per vincere gli stati d'ansia !ricorreva a dosi sempre più forti di sonnifero, di tranquil lanti. Dicono le sue amiche che ultimamente non beveva più tanto. Forse aveva capito che neppure quella era la via giusta per trovare interesse a vi¬ vere. Mp era tardi. g. tr. iiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiHiiiiiiii

Luoghi citati: Milano, Roma, Torino