Dimissioni-protesta di sindaci e giunte per le acque inquinate della Bormida di Franco Marchiaro

Dimissioni-protesta di sindaci e giunte per le acque inquinate della Bormida Riuniti a Cortemilia I rappresentanti delle province di Cuneo, Asti e Alessandria Dimissioni-protesta di sindaci e giunte per le acque inquinate della Bormida Si opporranno al rinnovo per 7Q anni della concessione all'Acna di Cangio DAL NOSTRO INVIATO Cortemlila, lunedì mattina. Gli amministratori comunali dei paesi della Valle Bormida rassegneranno le dimissioni se le autorità non prenderanno, entro breve termine, provvedimenti atti ad eliminare gli inconvenienti derivanti dall'inquinamento delle acque del nume provocato dagli scarichi dello stabilimento Acna-Montecatlnl di Cengio. Questo è stato deciso all'unanimità nel corso di una riunione di sindaci ed amministratori pubblici svoltasi ieri presso 11 palazzo municipale di Cortemilia. Presenti alla riunione 1 rappresentanti di tutti 1 co-lunl della Valle Bormida ln- •essatl al problema, da Mo1,-siglio ad Acqui, in un comprensorio che raccoglie oltre 60 mila abitanti. Presiedeva la riunione l'insegnante elementare Giuseppe Pollarolo, sindaco di Cortemilia, che nel porgere il saluto ai convenuti, dopo aver ricordato le varie tappe del problema, ha sotto¬ lineato come, < dopo settanta anni di riunioni, di cause, di lotte, nulla di concreto sia stato raggiunto e che le acque del Bormida sono sempre più fetide e l'atmosfera più contaminata ». Ha q:' :.di preso la parola l'ing. Giancarlo Obertino, di Monesigllo '(uno dei comuni più danneggiati . dall'inquinamento), che ha illustrato e criticato la concessione da parte del Ministero dei Lavori Pubblici allo stabilimento di Cengio dell'uso delle acque della Bormida di Millesimo per altri 70 anni, senza alcuna garanzia contro l'inquinamento nonostante l'opposizione al provvedimento da parte della Amministrazione provinciale di Cuneo, che aveva ricevuto precise assicurazioni. « Adesso basta con l'acqua sporca — ha detto l'oratore — e con 1 fumi dannosi che ci fanno respirare. Pareri di tecnici autorevoli dimostrano che esistono sistemi per depurare le acque dei fiumi utilizzati dai complessi industriali (come avviene in Germania ed in America per le industrie petrolifere), ed è ora che tali sistemi siano messi in atto dallo stabilimento di Cengio. E' inconcepibile che si continuino a provocare danni igienici in una vallata tanto popolosa ». Sulla relazione dell'ing. Obertino si '• aperta la discussione, in certi momenti alquanto accesa. Il geom. Allario, vice-sindaco di Gorzegno, ha auspicato l'urgente e fattivo intervento dei prefetti. Il comm. Lajolo, consigliere provinciale di Asti, ha affermato: « Non bisogna più fidarsi di nessuno, e quindi è necessario l'intervento energico e deciso dei sindaci della Valle Bormida». Il dott. Giacinto Ravazza, sindaco di Monastero Bormida, ha sostenuto che un'azione giudiziaria contro la concessione delle acque allo stabilimento di Cengio dev'essere iniziata dal «Comitato contro l'Inquinamento della Bormida», in cui sono rappresentate le Amministrazioni provinciali di Cuneo, Asti ed Alessandria. Un'azione politica deve essere svolta con concordia e decisione dai sindaci, avvalendosi dell'appoggio degli ufficiali sanitari e dei veterinari comunali. « Nel caso non venga ascoltata la nostra voce — ha detto il sindaco — rassegneremo in massa le dimissioni». Dopo un intervento della signorina Boffa, consigliera comunale di Moneslglio, il rag. Piero Geloso, consigliere di Cortemilia, ha proposto una riunione di tutti 1 medici e i veterinari della Valle Bormida, affinché esaminino le conseguenze dell'inquinamento dal punto di vista dei danni alla salute pubblica ed ci patrimonio zootecnico. La proposta è stata caldamente appoggiata dal dott. Ludovico Milano, assessore alla sanità di Acqui. Dopo .altri interventi, fra 1 quafi particolarmente interessante quello dell'ing. Monte, di Alba, si è passati alla stesura dell'ordine del giorno. Nel documento, approvato all'unanimità 1 sindaci dei comuni della Valle Bormida compresi nelle province di Asti, Cuneo ed Alessandria, preso atto della drammat'^'tà della situazione causata dall'inquinamento della Bormida e constatato che questo, con la conseguente contaminazione dell'atmosfera, provoca pregiudizio alla salute pubblica (ed è dimostrato dall'autorevole parere degli ufficiali sanitari) chiedono al prefetti delle tre province interessate un intervento nelle forme previste dalla legge al fine di eliminare le cause dell'inqxiinamento, onde evitare l'aggravarsi del malcontento delle popolazioni, le quali potrebbero essere trascinate ad azioni inconsulte non facil mente controllabili e prevedi bili dalle autorità locali. Pre cisano inoltre che qualora la questione in oggetto non trovasse sollecitamente la giusta soluzione richiesta, le Amministrazioni comunali locali rassegneranno in massa le loro dimissioni. E' stato pure deciso di convocare ad Ac.;ui, nei prossimi giorni, una riunione di tutti i medici ed i veterinari della Valle Bormida. Franco Marchiaro

Persone citate: Allario, Boffa, Giacinto Ravazza, Giancarlo Obertino, Giuseppe Pollarolo, Lajolo, Ludovico Milano, Monte, Obertino, Piero Geloso