Assolto un condannato due volte all'ergastolo

Assolto un condannato due volte all'ergastolo in af»:f»:e>jlvI*o, a. Catanzaro Assolto un condannato due volte all'ergastolo Catanzaro, lunedì mattina. Un giovane di S. Martino di Taurianova (Reggio Calabria), condannato nel 1954 due volte all'ergastolo dalla Corte d'Assise di Palmi per un duplice omicidio aggravato, è stato assolto dai magistrati d'appello di Catanzaro per insufficienza di prove, ottenendo la libertà dopo nove anni di carcere. Protagonista della straordinaria vicenda è il trentasettenne Martino Mezzatesta il quale, fra il '51 ed il '53, a S. Martino di Taurianova avrebbe ucciso con una fucilata al cuore Francesco De Maria e con una fucilata all'occhio destro Immacolata Deraco. Secondo la sentenza dei giù- dici di Palmi il Mezzatesta avrebbe ucciso il De Maria per evitare che costui, emigrando in Australia, avesse potuto raccontare dell'illecita relazione che egli aveva con tale Teresa Panuccio, moglie di un compaesano che già si trovava a Melbourne; la Deraco, madre della Panuccio, avrebbe subito la' stessa fine in quanto il Mezzatesta, avendo deciso di rompere la relazione con la di lei figlia, sarebbe stato minacciato di una denuncia ai carabinieri per l'uccisione del De Maria. La Corte d'Appello di Palmi, ritenendolo colpevole dei due omicidi, condannava il Mezzatesta all'ergastolo, tanto per il primo che per il secondo delitto. Interposto appello ve 1 niva disposto per la revisione totale del processo presso la Corte d'Assise di secondo grado di Catanzaro, dove il Mez-zatesta compariva per la pri-ma volta il 25 gennaio scorso,difeso dagli avvocati Ferrarie Masseo di Palmi e dall'on.Casalinuovo e dall'aw. Giu¬seppe Nisticò del foro di Catanzaro. Il P. M. dott. Nigro chiedeva la conferma della sentenza emessa dalla Cortedi Palmi, imitato dai patronidi ' parte civile (il senatore Marazzita e gli avvocati Giglio e Seta di Catanzaro); ma i magistrati d'Appello (presidente il dott. Corapi, giudice a latere dott. Sposato) dopo la replica dell'on. Casalinuovo assolvevano per insufficienza di prove l'imputato, ordinandone l'immediata scarcera-I zlone- e. g.