Pella illustra ai democristiani biellesi risultati e prospettive della politica italiana

Pella illustra ai democristiani biellesi risultati e prospettive della politica italiana Il discorso del ministro del Bilancio al precongresso Pella illustra ai democristiani biellesi risultati e prospettive della politica italiana Proposta una « scala mobile » fra produttività e salari - Al Congresso nazionale di Napoli andranno due delegati del «centro» e un fanfaniano - Riavvicinamento fra de e «Union Valdótaine» in Val d'Aosta? I"na realtà. DAL NOSTRO INVIATO Biella, lunedi mattina. Il congresso del democristiani biellesi si è concluso ieri sera — dopo due giorni di animato dibattito — con la vittoria del « centro » che invierà a Napoli due delegati: il segretario provinciale Luigi Petrini con 3981 voti e il sindaco di Biella Novellino Casalvolone con 3861 voti. La «sinistra» (che raggruppava «fanfaniani», «sindacalisti » ed « aclisti » ) sarà rappresentata dalla sgnorina Lidia Lanza «fanfaniana» la quale ha ottenuto 3636 voti. Il « centro»' ha riportato la maggioranza anche nelle votazioni per la nomina del nuovo comitato direttivo circondariale del partito: su 30 posti ne ha ottenuti 17 (petrini, Casalvolone, Chiastellaro, Sormano, Penna, Garizlo, Marchisio, Cenede. se, Cane-paro, Dei-piano, Martignone, Grommo, Pavignano, Allara, Borri, Massazza e Liatti) contro 13 dei « fanfaniani » e degli « aclisti » Lidia Lanza, Squillarlo, Casale, Colombo, Brovarone, Renato Lanza, Loggi, Franca Lanza, Brusasca, Torelli, Rey, Raspo e Fappani). I « sindacalisti » in questa votazione avevano presentato lista separata e sono stati totalmente esclusi. Al successo dei. candidati di «centro» ha contribuito l'on. Fella con un discorso sulla collaborazione con i socialisti e sul grandi temi di politica economica, sociale ed estera. Circa i rapporti con i socialisti 11 ministro ha detto: «Le recenti manifestazioni del psi hanno dimostrato che la situazione non è affatto matura. Ci divide tuttora una diversa visione della politica estera; ci dividano 1 rapporti tuttora in essere fra comunisti e socialisti. Occorre prenderne atto per non creare pericolose confusioni nell'opinione pubblica. Inoltre, la collaborazione diretta od indiretta fra cattolici e socialisti costituirebbe un fatto nuovo troppo notevole per poter patrocinarlo senza conoscere 11 pensiero del corpo elettorale, con elezioni o con altri mezzi di indagine che la tecnica pone a disposizione ». «La preoccupzione diffusa nel Paese circa una svolta a sinistra — ha proseguito — è Nel nostro Biellese, per esplicite dichiarazioni di parecchi elettori, tale preoccupazione spiega 11 re¬ cente passaggio di un'aliquota, sia pure modesta, di voti dalla democrazia cristiana al partito liberale. Perciò il pericolo di frattura non è nel corpo del partito, poiché nessun democristiano amante del partito penserebbe di abbandonare la casa comune: il pericolo di frattura si presenta nel corpo elettorale, nelle sue libere scelte ». Dopo aver affermato che « a Napoli si deve andare con un chiaro, preciso programma, politico economico e sociale da redigersi nella fedeltà a quei principi che valsero grandi consensi elettorali» l'on. Pella ha detto: « Spetta ad altre forze politiche dichiarare se intendono o meno alutarci senza far pagare la loro collaborazione con pesanti ipoteche. La D.C. non deve andare a rimorchio di nessuno. Cinque anni di ricostruzione, dieci anni di espansione, non soltanto economica ma anche sociale, consentono alla D.C. il diritto di respingere vigorosamente il tentativo di portarla sul banco degli imputati sotto accusa di incapacità ». Il ministro ha citato molti dati a sostegno di questa sua affermazione: nel 1960 il 77,50 ner. cento del reddito nazionale è andato al lavoro dipendente o indipendente, « sfido i paesi marxisti a dimostrare che ai loro lavoratori è andato di più»; nel 1950 avevamo oltre due milioni di disoccupati, oggi sono meno di 750 mila. Ciò significa che in dieci anni abhiamo assorbito un milione 300 mila disoccupati totali ed almeno due milioni di sotto-occupati significa che una parte della dilatazione del reddito nazionale è stata assorbita da questi tre milioni di lavoratori ». Accennando al problema delle retribuzioni del lavoratori ha anticipato una notizia: « Sto facendo studiare la possibilità di adottare un sistema (una specie di «scala mobile») che consenta di migliorare automaticamente 1 salari, in corrispondenza degli incrementi produttivi » In materia fiscale ha ricordato 1 recentissimi provvedimenti annunciando inoltre «più drastici accertamenti degli imponibili ». A lungo si è soffermato sulla moralizzazione della vita pubblica. «E' un problema — ha detto — di cui si parla da troppo tempo. Ho in mente e sto studiando al cune proposte concrete: per cominciare, tutti i deputati democristiani, appena eletti, dovrebbero rinunciare all'Immunità parlamentare. Sono certo che altri sarebbero poi costretti a seguire questo grande esempio del nostro partito. Inoltre tutti gli incarichi pubblici, salvo quelli con caratteristiche di funzionario, dovrebbero essere gratuiti e si dovrebbe affrontare la questione dei finanziamenti ai partiti ». L'on Pella ha ricordato infine che gli oneri sociali ammontano oggi a 4 mila miliardi all'anno, pari al 20 per cento del reddito nazionale («è una delle percentuali più alte fra tutti i Paesi) ed ha concluso esprimendo ottimismo per il futuro: «In dieci anni, dal 1950 al 1960 abbiamo percorso più strada che nei primi novantanni del centenario. Il reddito pre-bellico si è raddoppiato, entro il 1970 possiamo e dobbiamo triplicarlo a condizione di non spezzare la molla dell'entusiasmo di chi deve lavorare ». Sergio De Vecchi

Luoghi citati: Biella, Casale, Casalvolone, Napoli, Val D'aosta