L'Oas intensifica la caccia agli arabi sperando di far fallire gli accordi di pace di Giovanni Giovannini

L'Oas intensifica la caccia agli arabi sperando di far fallire gli accordi di pace fi sangue continua a scorrere ad Algeri: anche ieri trenta morti L'Oas intensifica la caccia agli arabi sperando di far fallire gli accordi di pace I sicari uccidono per provocare la reazione degli algerini - Escono in auto e irrompono nei mercati e nelle strade affollate sparando alla cieca dai finestrini - Finora i musulmani non hanno reagito ma si teme un'esplosione di furore nella Casbah L'Fln protesta per il genocidio compiuto dagli "ultras" ed accusa l'esercito francese di non essere capace a mantenere l'ordine - Il Consiglio della rivoluzione algerina è ancora riunito a Tripoli; forse stasera la ratifica drgli accordi con Parigi (Dal nostro inviato speciale) Algeri, 26 febbrai^. A tarda sera non si sa ancona ad Algeri se e come il Consiglio nazionale della rivoluzione abbia concluso i suoi lavori a Tripoli: si spera soltanto, disperatamente, che abbia trovato l'accordo con Parigi, che i suoi ministri possano incontrarsi il più presto possibile con quelli francesi, che si arrivi entro la settimana al cessate il fuoco. Ogni giorno che passa, sono altre decine di morti e di feriti che si aggiungono all'elenco interminabile, orrendo nella sua monotonia. Ci ripugnano e cerchiamo sempre dì evitare note truculente, ma come non dire che per tutto il giorno abbiamo camminato, in pieno centro d'Algeri, su chiazze di sangue che la gente non è capace o non si preoccupa più di cancellare? Come quello di sabato pomeriggio nel quartiere di Bab-elOued, anche quello dì stamane in, rue Michelet era sangue arabo: ma per quanto le vittime siano state meno numerose, il modo in cui è stato attuato l'eccidio è stato ancor più allucinante. Due giorni addietro, era stato l'assassinio di un popolare autista europeo di taxi a scatenare la furia collettiva di centinaia di persone in una caccia all'arabo che aveva fatto 26 vittime (due ultras arrestati dalla polizia hanno confessato di far parte dell'Oas, di avere ucciso sabato, e di avere precedentemente preso parte ad almeno sei attentati terroristici ciascuno). Oggi, l'assassinio all'alba di due europei alla periferia di Algeri non ha probabilmente influito in nessun modo sulla attuazione di un piano preparato con cura da tempo, eseguito con una sbalorditiva capacità professionale da pochi sicari. Nel giro di mezz'ora una ventina di arabi vengono abbattuti tra la folla, con tre distinti colpi di mano eseguiti da tre diversi commandos' dì terroristi. In una. stradina, parallela alla rue Michelet, sono, come ogni mattina, riuniti, con 1 loro carretti e camioncini, i mercanti arabi di primizie: passa, poco prima delle 11, una macchina dalla quale si spara con almeno tre mitra sulla piccola folla. Quattro morti, tre feriti, tutti musulmani. L'auto si allontana indisturbata. Ma un'altra, pochi minuti dopo, fa la sua comparsa a meno di cento metri di distanza in linea d'aria, proprio in rue Michelet: altri mitra fanno fuoco, altri quattro arabi insanguinano il selciato. Autoblindo della gendarmeria le quali presidiano, lì vicino, uno dei punti più nevralgici della città, il « tunnel delle facoltà universitarie >, arrivano sul posto in tempo per occuparsi dei cadaveri. Ed ecco la terza parte del dramma, la più incredibile: a una cinquantina di metri appena — insistiamo sulle brevissime distanze — si sente appena un colpo di pistola, poi un altro Poi altri ancora. Qualcuno si sta allontanando per rue Michelet scegliendo atten tamente fra la folla il suo arabo e ammazzandolo prima di scomparire nelle viuzze laterali; un'altra dozzina di morti. Le 11 sono passate da poco, ed una ventina di cadaveri musulmani — uno in media ogni 30 metri, ed uno al minuto — attendono di essere raccolti dalle autoambulanze. Un quarto d'ora dopo, è come se non fosse mai successo nulla: la gente ha ripreso a passeggiare tranquilla, a camminare sulle smisurate chiazze di sangue sulle quali è stato gettato alla svelta qualche secchio d'acqua. Affluiscono in centro sempre più numerosi reparti motorizzati dell'esercito, che però non si fermano, proseguono verso i consueti posti di blocco attorno alla Casbah e a Bab-el-Oued, secondo il loro ormai evidente proposito dì controllare soprattutto i punti nevralgici della grande Algeri. E' verso la Casbah che per tutto il pomeriggio si è guardato con preoccupazione, nel timore di una reazione musulmana. Sabato,- dopo ì fatti di Bab-el-Oued, i capi dell'Fln avevano faticato a tenere a freno la loro massa, ordinando di non accettare le provocazioni dell'Oas: ma è diffìcile dire sino a quando vorranno o potranno farlo. Ieri, per la prima volta, dal loro governo a Tunisi è stata diramata una protesta non solo contro l'Oas, ma anche contro le autorità e le forze francesi, accusate di incapacità. Oggi le notizie del nuovo eccìdio avranno certo rinnovato ' qualche indignazione e perplessità nel parlamento algerino riunito a Tripoli. Nell'intensiflcare il suo sforzo terroristico, l'Oas conta proprio su questo, sulla possibilità di un fallimento in extremis delle trattative Ancora una volta, secondo ogni probabilità, si illude: è diffìcile, infatti, credere che uomini co-1 me 1. capi della rivoluzione siano così ingenui da fare il gioco dei loro peggiori avversari. Qualsiasi ritardo galvanizzerebbe l'Oas, accentuando la confusione e il caos generale. Da buoni soldati, ì dirigenti algerini si rendono perfettamente conto che le forze francesi sono praticamente impotenti contro i terroristi e che possono e debbono riservare- il loro intervento massiccio per il momento decisivo che seguirà il cessate il fuoco. Prima, quindi, verrà questo momento e meglio sarà per tutti. Il pericolo, però, è che In una situazione così drammaticamente tesa il furore .prevalga sulla ragione. Le autorità civili e militari francesi se ne rendono conto e stanno intensificando in queste ultime ore i loro dispositivi di sicurezza. Mentre scriviamo, nuovi reparti — anche unità da sbarco della Marina — stanno affluendo nei settori più delicati: sembra che si dia inizio all'attuazione di quel pian Valentine predisposto per il periodo di massima emergenza. Tra la Bab-el-Oued ultra e la Casbah musulmana, elementi del genio e degli zuavi stendono reticolati e cavalli di frisia. Impossibile tenere dietro a tutti gli episodi di terrorismo, che complessivamente hanno fatto oggi. nella sola Algeri una trentina di morti. In piazza dell'Opera, del soldati hanno energicamente caricato la folla europea liberando e portando via un musulmano che stava per essere linciato. Sempre nella stessa zona, specialisti della gendarmeria hanno scoperto e disinnescato in tempo una carica di cinque chili di plastico nascosta nel cofano di una macchina. Nessuno, invece, ha visto chi, a trenta metri dalla finestra del mio albergo, ha colpito con tre colpi di rivoltella l'aw. Camas, che è ora tra la vita e la morte: ma la sua nota qualifica di < ultimo dei gollisti fra 1 francesi d'Algeria > non rende troppo officile l'attribuzione della responsabilità del crimine. Per quanto svolto su così vasta scala, il terrorismo non assorbe tutte le energie dell'Oas, che trova il tempo di dedicarsi sempre ad altre imprese. Dopo avere lanciato ieri sera una bomba nei magazzini d'una caserma della gendarmerìa, incendiando migliaia di litri di benzina e facendo esplodere una grossa quantità di munizioni, oggi un suo commando ha fatto, ancora una volta, irruzione nell'ospedale civile Mustafà, dove si. è impadronito di un ricoverato europeo (non si sa se un amico da salvare o un nemico da sopprimere), fuggendo all'arrivo di rinforzi dì truppa. E proprio mentre telefoniamo ci mostrano l'ultimo volantino dell'Oas: «Al momento del cessate il fuoco — si ordina alla popolazione — tutti in sciopero generale, tutti chiusi in casa, lasciate lavorare.noi che ci sappiamo fare >. Giovanni Giovannini grdotriricadeMpagageniLtU(Vdi Alstadimn avmganosc Un'altra giornata di sangue Algeri musulmani uccisi ed uno ferito giacciono sul selciato (Tel.) e 1 capi della rivoluzione gravi All'attentato dinamitarto la scala che porta all'apparIn quanto alle notizie del

Persone citate: Michelet