Hanno soppresso ad uno ad uno i testimoni dei loro orribili delitti

Hanno soppresso ad uno ad uno i testimoni dei loro orribili delittiHanno soppresso ad uno ad uno i testimoni dei loro orribili delitti La parte civile al processo per i fatti di Alleghe sostiene la piena responsabilità dei quattro imputati - Tre perizie chieste dalla difesa (Dal nostro corrispondente) Venezia, 23 febbraio. Al processo d'appello per i delitti di Alleghe si è iniziata oggi la discussione. Tutta la mattinata era stata dedicata alle istanze avanzate dai difensori. L'avv. D'AJello, parlando anche a nome degli altri avvocati del collegio difensivo, ha chiesto: a) la perizia psichiatrica per Aldo Da Tos; b) la perizia psichiatrica per la De Ventura e la Finazzer; c) una super-perizia sulle cause del decesso della De Ventura e della Finazzer. In sintesi l'avv D'AJello ha sostenuto che Aldo Da Tos è malato di mente e questo spiega il suo atteggiamento che in periodo istruttorio lo portò persino a rendere una falsa confessione Malate di mente erano anche la De Ventura e la Finazzer, tanto da arrivare a togliersi volontariamente la vita Per quanto riguarda la suiipr-perizia, l'avv D'AJello ha messo in risalto l'opportunità di più approfonditi accertamenti scientifici, non esistendo in atti elementi che suffraghino In maniera decisiva l'Ipotesi del suicidio come quella dell'omicidio. Infine il legale ha chiesto la citazione del brigadiere del carabinieri Ezio Cosca, le cui indagini condussero alla risoluzione del caso. Il difensore del De Biasio, avv. Migliucci, ha chiesto maggiori indagini peritali circa la morte di Luigia Del Monego. Secondo l'avvocato, la natura della lesione riscontrata sul volto della donna potrebbe far pensare alla possibilità che la aggressione sia stata operata da un'unica persona, ossia 11 Gas per in. L'avv. Campaio, difensore di quest'ultimo, ha messo in rilievo come ancor oggi il suo cliente sia fatto segno alle minacce del De Biasio, come dimostra una lettera sequestrata dalla direzione delle carceri di Belluno. La Corte._ ritiratasi in camera di consiglio', vi è rimasta una ventina di minuti. Al rientro in aula, il presidente dott. Grisolia ha reso noto che la Corte si riserva di rispondere alle istanze al termine della discussione. Nel pomeriggio ha preso la parola l'avv. Antonio Feltrin, patrono di parte civile per la famiglia Del Monego. Egli ha sostenuto la piena responsabilità di tutu gli imputati, sia per quanto riguarda l'uccisione della cameriera Emma De Ventura (9 maggio 1833) sia per la soppressione di Carolina Finazzer (4 dicembre 1933) e dei coniugi Luigi e Luigia Del Monego (18 novembre 1946). Il patrono di parte civile, che concluderà il suo intervento nell'udienza di lunedi prossimo, si 6 soffermato principalmente sugli elementi di fatto e sulle risultanze scientifiche relative agli episodi De Ventura-Finazzer, mettendo in rilievo come 1 periti d'ufficio professori Franchini e Zanaidi, dell'Università di Padova, abbiano in modo esauriente dimostrato l'ipotesi dell'omicidio per quanto riguarda 11 decesso delle due sventurate donne. L'avv. Feltrin è partita dalla minuziosa ricostruzione del delitto De Ventura smantellando la tesi del preteso suicidio della giovane cameriera. Anche la morte della moglie di Aldo Da Tos, Carolina Finazzer, rinvenuta cadavere nelle acque del lago di Alleghe, non può che essere attribuita a delitto. Pacifica, infine, è l'uccisione del coniugi Del Monego. Il patrono di parte civile ha ribadito che si tratta di un'unica, sanguinosa catena: la De Ventura fu soppressa da Adelina Da Tos, si dice per gelosia, ma probabilmente 1 veri motivi sono altri. Successivamente 11 « clan > dell'Albergo Centrale decise ed attuò l'eliminazione della Finazzer e dei Del Monego, 1 quali, conoscendo la verità sui delitti, erano logicamente considerati testimoni pericolosi. a< |# Gli imputati De Biasio, a sinistra, e Da Tos in tribunale a Venezia durante il processo d'appello (Telefoto)

Luoghi citati: Alleghe, Belluno, Padova, Venezia