Oggi il governo nomina i trentasette sottosegretari di Vittorio Gorresio

Oggi il governo nomina i trentasette sottosegretari La prima sedata del Consiglio dei ministri Oggi il governo nomina i trentasette sottosegretari In una seconda riunione saranno fissate le direttive per l'esposizione del programma alle Camere • Fedeltà atlantica e volontà di pace saranno la base della nostra politica estera - Contrasti fra i comunisti sull'atteggiamento di fronte al centro-sinistra Roma, 23 febbraio. Domani il nuovo Consiglio dei ministri terrà la sua prima seduta procedendo alla nomina dei sottosegretari di Stato, secondo la norma d'uso. In una prossima riunione, probabilmente martedì venturo, il Presidente del Consiglio si riserva di affrontare l'argomento di maggior interesse, cioè i criteri che seguirà nella stesura delle dichiarazioni programmatiche da pronunciare in Parlamento. Essendo già note le linee del programma concordato fra i partiti della nuova maggioranza, i criteri da fissare riguardano piuttosto l'accento, la coloritura particolare e le sfumature dei singoli punti dell'esposizio ne. C'est le ton qui fait la musique, si dice correntemente, e il tono della musi ca che c'interessa in questo caso dovrebbe consistere nel sottolineare con maggiore o minore insistenza i due fondamentali temi dell'atlantismo in politica estera e dell'anticomunismo per quanto riguarda la politica interna (o la politica generale, per dir più esattamente). Sta ovviamente alla sensibilità del governo scegliere accenti e toni: tuttavia, poiché dobbiamo tener conto della generale evoluzione della politica internazionale non ci sembra più lecito parlare di atlantismo se non nei termini corretti che sono entrati nel linguaggio del presidente Kennedy, dei responsabili del Dipartimento di Stato, dei governatoti inglesi. Questo vuol dire che se Fanfahi non parlerà alla Camera di ero ciate antisovietiche per lo sterminio dei regimi d'oltre cortina, come si usava fare ai tempi di McCarthy, non per questa omissione potremo denunciare il nostro governo di centro-sinistra di scarso zelo -tlantico; dovremo invece riconoscere che anche il governo italiano si è aggiornato, prenden do atto delle revisioni politiche compiute dalle potenze anglo-sassoni. Una volta, chi avesse af fermato che la pace si ri cerca e si consolida me diante oneste trattative, sarebbe stato accusato di appeasement, una colpa che implica o vergognoso tra dimento o almeno vili cedi menti. Oggi non più, gra zie a una svolta interna zionale, che ci ha trovato certo consenzienti, ma che non siamo stati noi, né potevamo essere noi a intraprendere, per ovvio difetto di peso sul piano della politica mondiale. Per iniziativa degli Stati Uniti, per cosciente concorso della Gran Bretagna, oggi si fa dell'atlantismo autentico quando si afferma, per esempio : « Andremmo in capo al mondo, se fosse necessario, per preservare la pace ». Sono parole che già disse Fanfani a Montecitorio il 29 settembre dell'anno scòrso concludendo un dibattito di politica estera, e sono parole che potrà ripetere la settimana ventura presentando il governo, senza perciò venire meno ai suoi doveri atlantici. E' in qualche modo analoga la posizione da tenere nei riguardi del comunismo. Al modo stesso che è tramontato il cosidetto oltranzismo atlantico, così oggi è difficile consentire sull'opportunità o utilità del cosidetto anticomunismo viscerale, un atteggiamento che ha fatto il suo tempo soprattutto perché si è rivelato sterile. Tutto ciò che è puramente emotivo, irrazionale, demagogico, è fuori della politica mancando della concretezza necessaria ad un'azione pratica. Si fa politica con il cervello valutando le situazioni e non lasciandosi trasportare dai moti incolsulti dell'animo; e il comunismo appunto si fronteggia sul piano della realtà, modificando accortamente la condizione delle cose ' che come cause determinanti sono all'origine del comu¬ nismo. A nulla serve condannare le conseguenze, e annullarle è impossibile. I comunisti, in ogni modo, divisi fra di loro e imbarazzati davanti alle prospettive del centro-sinistra, finiranno col votare contro il governo, così confermando quell'opposizione pregiudiziale che ha caratterizzato la loro azione politica dal 1947 ad oggi. E' una loro scelta che non sorprende, ma neppure d'una scelta contraria avremmo avuto il diritto di sorprenderci o allarmarci. E' infatti inconcepibile che una libera democrazia debba condizionare i propri atteggiamenti alle scelte dei comunisti, farebbe questo il vero modo di « fare il gioco dei comunisti », rendendo così più facili le loro operazioni tattiche e di successo più sicuro le loro manovre strategiche. Vittorio Gorresio

Persone citate: Fanfani, Kennedy

Luoghi citati: Gran Bretagna, Roma, Stati Uniti