Tre imputati negano i delitti di Alleghe il quarto sostiene di essere stato succube

Tre imputati negano i delitti di Alleghe il quarto sostiene di essere stato succube 11 processo in Assise «l'appello alla famiglia «(diabolica)» Tre imputati negano i delitti di Alleghe il quarto sostiene di essere stato succube Messi a confronto in aula, si sono mantenuti sulle loro posizioni : uno solo dei quattro ammette di aver soppresso due testimoni « pericolosi » - I difensori chiederanno una nuova perizia relativa alla morte delle altre due vittime (Dal nostro corrispondente) Venezia, 22 febbraio. Aldo Da Tos, Adelina Da Tos, Pietro De Biasio e GiuseppeGasperin sono stati interroga-ti oggi pomeriggio al processoper i fatti di Alleghe, che si stasvolgendo davanti alla Corte diAssise d'appello presieduta dal dott. Grisolia. Come è noto, l'unico dei quattro imputati che sia reo confesso è il Ga-sperin. Costui, che fu il primo ad essere fermato dai 'carabi- nieri nel 1958, ammise di averpreso parte all'uccisione dei co- niugi Luigi e Luigia Del Mo-nego, soppressi a colpi di pi-stola in vicolo La Voi, la nottedei 18 novembre 191,6. Il Gasperin aggiunse di aversollecitazione del De Biasio e di non aver potuto rifiutare perchè il De Biasio lo aveva minacciato. Queste dichiarazioni il Gasperin le fece anche al processo di primo grado di fronte alle Assise di Belluno, mantenendole ferme durante i drammatici confronti con gli altri imputati. Il Da Tos e il De Biasio, dopo aver ammesso di aver partecipato a loro volta all'assassinio dei Del Monego, ritrattarono in istruttoria. Inoltre Aldo Da Tos ritrattò anche la propria confessione relativa all'uccisione della moglie Carolina Finazzer, mentre la sorella Adelina Da Tos ritrattò la confessione nella quale si era dichiarata responsabile della morte della cameriera Emma De Ventura. Si sa che, in base alla ricostruzione fatta dagl'inquirenti, tutti i delitti perpetrati ad Alleghe fra il maggio 193S e il novembre 191/6 sono legati allo stesso filo. Per nascondere la uccisione della De Ventura, furono successivamente eliminati come testimoni pericolosi la moglie di Aldo Da Tos, Caroli- na Finazzer, e i coniugi Del Monego. Oggi in Corte d'Assise di ap- ]pello Aldo Da Tos, Adelina Da 'Tos e Pietro De Biasio si sono \nuovamente proclamati inno\centi, asserendo di essere sta'ti indotti a confessare dai ca \rabinicri e dopo lunghe, esle nuanti ore d'interrogatorio, Senza esito sono rimasti i con\ fronti effettuati dal presiden j te Grisolia fra il Gasperin, i Da • Tos e il De Biasio. Ciascuno è \rimasto sulla propria posi < zione. ] Gli imputati hanno dovuto srispondere anche a numerose \domande avanzate dai difen \sori, dal procuratore generale le dai patroni di parte civile. rilievo. L'udienza antimeridiana è stata interamente occupata dalla relazione del giudice dott. Cimegotto, il quale ha completato la narrazione iniziata mercoledì, riassumendo le centinaia e centinaia di fogli che costituiscono gli atti della raccapricciante e complicata vicenda. Il relatore ha accennato alla posizione processuale dei Da Tos, del De Biasio e del Gasperin. Il dott. Cimegotto si è quindi soffermato sulle risultanze medico-legali e peritali, sia per quanto riguarda la morte della De Ventura sta per il decesso della Finazzer. E' noto che nel 1933, epoca in cui le due donne trovarono la morte a sette mesi di distanza Putta dall'altra, i medici — compresi i periti dell'autorità giudiziaria — non ebbero dubbi circa il suicidio in entrambi i casi, e con il loro referto determinarono l'archiviazione delle relative pratiche. Nel 1958 i Professori Fra»*- chim e Zanaldi. dell'Universi- fa di Padova, chiamati aesprimere il loro giudicio su quanto emergeva dagli atti, sostennero che né la De Von tura né la Finazzer potevano essersi tolta la vita volontariamente. Di diverso parere furono i professori Cattabeni di Milano e Formaggio di Pavia, i quali a loro volta ebbero ad occuparsi della morte delle due sventurate donne per incarico del collegio defensionale Il consigliere Cimegotto ha dato lettura di alcune deposizioni, fra cui quella fondamen- ■■■■■■■IIIIIIIllltllIlltllIllflltlltllllllllllllIllfllllltl tale di Corona Valt, l'anziana donna che durante la notte del 18 novembre, quando furono assassinati i Del Monego, scorse tre persone che fuggivano dal luogo del delitto e in una di esse riconobbe inequivocabilmente il Gasperin. Fu proprio da questo riconoscimento, confermato dalla Valt al magistrato sotto il vincolo del giuramento, che l'inchiesta potè prendere, nel X95S, nuova forza e arrivare alla soluzione del clamoroso caso. Domani l'udienza sarà dedicata alla discussione delle istanze. I difensori chiederanno fra l'altro una nuova perizia relativa alle morti della De Ventura e della Finazzer a. I. useppe Gasperin in primo piano, e Aldo Da Tos scortati in Tribunale (Telef.)

Luoghi citati: Alleghe, Belluno, Milano, Padova, Pavia, Venezia