Dal lancio nella Florida al recupero nell' oceano

Dal lancio nella Florida al recupero nell' oceano Dal lancio nella Florida al recupero nell' oceano (Dal nostro Inviato speciale) Cape Canaveral, 20 febbraio. Dal Presidente, alla Casa Bianca, all'ultimo ragazzino di cinque anni, che, per la prima volta, è andato quest'anno all'asilo, gli americani, ovunque sparsi, in tutto questo continente, dalla Florida all'Alaska, dagli stati del New England alle Hawaii, oggi, finalmente, son riusciti a dare due lunghi completi sospiri di sollievo. Il primr - avevano nella strozza da oe -iorni e lo han concluso .do, appicciati allo schi mo della televisione, alle 9,47 in punto (ore 15,47 italiane) hanno visto John Glenn partire. L'altro alle 14,43 (20,43 italiane) quando hanno appreso che l'astronauta aveva regolarmente toccato mare, presso l'isola del Gran Turco nelle Bahamas, dopo tre giri di orbita spaziale: Il cacciatorpediniere Noa aveva potuto seguire visualmente la lenta discesa della capsula agganciata al paracadute e 18 minuti dopo Z'< ammaraggio » iZ pilota, salvo ed incolume, era a bordo, c Mi sento bene come quando sono partito — disse — ma c'è un calore incredibile, nella cabina. Sembra una palla di fuoco ». Era quasi esattamente il punto di mare previsto per il « rientro » sulla superficie. L'acqua era appena appena increspata. Alla tv si potè vedere l'astronauta sulla tolda del caccia Allora — ed è giusto — la gioia è scoppiata ovunque. E non è stata soltanto gioia ame¬ ricana, ma I del mondo libero e di quanti onesti vivono e sperano nelle pacifiche conquiste dell'uomo, al di qua come al di là della cortina di ferro. E allora solo la gente, nell'atrio dell'albergo, dove io ero rifugiato (ma certamente così in tutta l'America) ha cominciato a scherzare. E diceva: € Ce l'abbiamo fatta * Non diceva che ce l'aveva fatta solo lui, ma tutti, insieme: « Ce l'abbiamo fatta », e un tuie, celiando, ha aggiunto (alla televisione avevano allora ritratto, non potendo avere lui, i genitori di lui, che vivono in Concordia, Ohio, dove Glenn è nato, un paesetto di duemila abitanti, ed erano felici): « Vedete — diceva quegli che celiava — Glenn ce lo hn sempre ripetuto: " Mi sento infinitamente più, sicuro in cielo, di quando, per andare a salutare i miei, guido la macchina sull'autostrada da Columbus a Concordia, in quel mare di traffico " ». E rideva. E gli altri ridevano ,con lui. E tornavano a dire: « Il vecchio ce l'ha fatta. Ce l'abbiamo fatta ». Avevano raccolto tutte le frasi che Glenn aveva lanciato dal cielo, durante il suo fortunoso volare: <Sto bene... Vista tremendamente affascinante... Una nuvolona nera copre l'Africa... L'orizzonte è di un blu brillante. Penso sia la città di Perth (Australia) quel blocco di luci, ringrazio... ». Frasi qualsiasi, ma tutte soZenni e rare, perché venivano dagli spazi veri. Due minuti dopo il lancio Glenn aveva detto d'aver visto anche lui la torre di prima salvezza (in caso di emergenza), sganciarsi. Poi aveva denunciato un lieve malfunzionamento nella guida di controllo automatico — ma confermò subito di essere riuscito a correggere la deviazione di venti gradi che stava per intervenire, servendosi del controllo a mano, con cui riuscì a regolare l'uscita del gas di zavorra e a fare pertanto quel che appunto lo scimpanzè, nel precedente volo orbitale, non aveva saputo fare, e si era stati costretti — come si ricorderà — a interrompere l'esperimento dopo il primo giro. t Glenn no, Glenn. Non è uno scimpanzè, ma un uomo dai " nervi di ferro " », dicevano nei commenti. Ancora frasi banali ma si alternavano a notizie precise e interessanti; nessuna osservazione, nessuna frase era vana. Le parole son sempre inadeguate a descrivere il meraviglioso. Tutto ciò che accadeva, che veniva annunciato e detto era espressione di stupore per un evento ancora pressoché unico nella storia. Partito alle 0,47 esatte (ore 15,47 italiane), Glenn completò il primo giro in orbita alle ore 11,21, dopo aver denuncia ta la leggera disfunzione del sistema automatico di controllo, cui si è accennato. Completò il secondo giro in orbita, alle ore 12,56. A questo punto, i dirigenti del volo gli domandarono se intendeva continuare, oppure se preferiva interrompere l'esperimento : < Va tutto per il meglio — egli ri VEDERE IN 111 PAGINA * Un elzeviro di Paolo Monelli: « I nervi d'acciaio di John Glenn » * Un servizio sui dialoghi scambiati fra l'astronauta in volo e le basi * Altre corrispondenze e fotografie 500 fOOO 1500 200Q Km. Conti -Borga PUNTO Dt RECUPERO DELLA CAPSULA & •■ LGran Turks DOMENICANA l\\ \_ r\ >\ T \ G Q

Persone citate: Borga, Cape, John Glenn, Paolo Monelli