La Magistratura non ha i mezzi per accertare le frodi alimentari

La Magistratura non ha i mezzi per accertare le frodi alimentari La Magistratura non ha i mezzi per accertare le frodi alimentari Così afferma un giudice ligure nella sentenza che prosciòglie dieci imputati - Erano accusati di sofisticazione di olio d'oliva (Dal nostro corrispondente) Genova, 17 febbraio. Il magistrato non ha ì mezzi, né tecnici né legislativi, per perseguire efficacemente le adulterazioni olearie in particolare e le frodi alimentari in generale: questa ammissione è contenuta in una sentenza istruttoria che ha prosciolto dieci persone dagli addebiti di avere mescolato all'olio di oliva rettificato B sostanze estranee e tossiche e di avere fraudolentemente commerciato grosse partite . di grassi animali, olio di palma, olio di piede di bue e Talloil un sottoprodotto della lavorazione della pasta di. pino. «Non ignora questo giudice — ha scritto nella sentenza il dottor Giorgio Oderò,' Giudice Istruttore del Tribunale dì Chiavari — che nel campo della repressione delle frodi olearie l'indagine tecnica non ha ancora raggiunto quegli sviluppi atti ad accertare e conseguentemente reprimere le frodi stesse, che ognuno si augura possano essere sollecitamente raggiunti; e non ignora che proprio in difetto di tali possibilità tecniche spesso si verificano frodi gravissime che incidono sulla salute pubblica nel più ignobile dei modi. Purtroppo di fronte a tale carenza tecnica il magistrato, in difetto di strumenti tecnici o legislativi, non è in grado di supplire comunque ». A questa conclusione il dottor Oderò è pervenuto dopo quattro anni di laboriose indagini attorno al funzionamento di un oleificio di Chiavari — quello dei fratelli Calvo che sorge in località Caperana — che nel '58 era parzialmente sub-affittato alla società genovese «Idrograss » facente capo all'ex-presidente del «Genoa Calcio», Massimo Enrico Poggi. Nel settembre '58 la Guardia di Finanza aveva rinvenuto in una cantina dello stabilimento otto fusti di oleato di etilendìolo. Partendo da tale scoperta e proseguendo gli accertamenti anche con l'intervento della Polizia Tributaria di Milano, la Guardia di finanza pervenne alla denuncia di dieci persone. Al Poggi, titolare della «Idrograss», al dott. Bartolomeo Calvo di 62 anni, abitante a Genova, a Franco Castellani, sessantaduenne, di Genova ed a Mario Quarti, sessantenne, di Chiavari e Dario Levaggi di 45 anni pure di Chiavari, fu contestato di avere impiegato nella raffineria di Caperana oltre 30.000 chili di Talloil, che per la sua tossicità non doveva assolutamente essere adoperato. Inoltre il Poggi, il Calvo e il Castellani erano accusati di aver tentato l'impiego, sempre nella esterificazione di oli combustibili, di 1500 chili di oleato di etilendìolo. Altri addebiti furono mossi al Calvo e al Poggi per essersi sottratti al pagamento dell'imposta di fabbricazione e per avere introdotto 15.000 chili di oleine animali. Infine Antonio Buchicchio, un milanese di 32 anni, fu accusato di avere in trodotto in Italia e commerciato fraudolentemente oltre 431.000 chili di grassi animali, olio di piede di bue, acidi gras si di Talloil e Talloil con la complicità dei genovesi Aldo Gandolfi, Paolo Marcacci, Ernesto Manzoni e Giuseppe Dal Pozzo. Una perizia di ufficio, eseguita dal prof. Paolini nel laboratorio chimico delle dogane di Roma, aveva in un primo tempo accertato nell'olio incriminato la presenza di glicole etilenico, per cui l'olio stesso doveva essere consìde rato tossico. Successivamente però il consulente della difesa aveva dimostrato che il metodo di analisi usato dal prof. Paolini non poteva considerar si valido Lo stesso prof. Pao lini riconosceva che tale metodo (il cosiddetto metodo Giusa) non poteva considerars perfetto e attendibile. Di qui le conseguenze giudiziarie. Il pubblico ministero cercava di mantenere almenr IIIIIlllllllHIII1IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIlllllllilllIllllllll un dubbio sull'esito della vicenda chiedendo l'assoluzione per insufficienza di prove. Il giudice istruttore, però, di fronte alle risultanze delle analisi, ha ritenuto di dover assolvere gli imputati con formula piena. c. in¬