Gli affezionati clienti dalle mani troppo leste
Gli affezionati clienti dalle mani troppo leste I furti nei Grandi ini Gli affezionati clienti dalle mani troppo leste L'anno scorso, in cinque supermercati, hanno arrecato un danno di cento milioni • Un emporio del centro: «35-40 persone al giorno entrano per rubare» - Chi sono I ladri: un lungo elenco di gente d'ogni ceto Giovedì un operaio — padre di sette Agli e dipendente di un'amministrazione statale — fu sorpreso mentre rubava in un grande magazzino una lattina di olio e due scatole di carne per un valore di 1700 lire. Colto in flagrante, fu denunciato in stato di arresto. Ieri, è stato rimesso in libertà per non fargli perdere il posto Un caso su tanti, anche pietoso. Ma lo stillicidio dei furterelli nei supermercati sta diventando un problema. Nel 1961, nei cinque grandi magazzini di Torino, sono stati rubati oggetti, tutti di poco conto, per un totale di cento milioni di lire. In uno, in via Roma, il danno è stato di 24 milioni e mezzo, circa 70 mila lire al giorno. E poiché l'esperienza insegna che ogni furterello si aggira su un valore di 1500-2000 lire, si calcola che ogni giorno, in quel locale, 35 40 persone entrino per rubare. L'anno scorso l'agente di servizio in borghese e le commesse hanno sorpreso sul fatto un migliaio di questi «clienti dalla mano svelta». Soltatv to una ventina sono stati accompagnati in questura. Negli altri casi la direzione si è limitata a registrare il nome dei ladruncoli. E' un elenco lungo che i magazzini si scambiano per l'eventuale denuncia contro i recidivi. Una società che in Italia ha 80 filiali di vendita, nel 1961 ' ha colto in flagrante 12.781 persone, ma di queste re ha denunciate soltanto 317. L'anno precedente i furti scoperti erano stati 9477. Perché sono così scarse le denunce? Risponde il direttore di un magazzino di via Roma: « In primo luogo è uno questione di umanità: il più delle volte la denuncia rovinerebbe u?ia persona incensurata e la sua famiglia. In secondo luogo c'è la questione burocratica: per la denuncia bisogna portare il ladro in questura, poi ci sarà il processo. Il tutto costituisce una gran perdita di tempo » Il maggior numero dei furti si verifica nel settore alimentare: qui il pubblico si serve da solo e paga all'uscita. Il ladruncolo si sente più ■ a suo agio. Con mosse rapide intasca qualche scatoletta, bustine di affettato, cartocci di carne. Gli abitudinari sono provvisti di capaci tasche; le donne sposo infilano gli involti in seno. Per la comodità di nascondere la refurtiva, i mesi invernali sono i preferiti, il record spetta, a dicembre: nella ressa si lavora meglio Chi sono i ladri? « Purtroppo appartengono a quasi tutti i ceti. E' facile sorprendere la povera donna che ha molti bambini in miseria, ma è anche abbastanza frequente il caso della signora elegante, in pelliccia, che si appropria distrattamente del rossetto, della catenina, di un foulard. A volte scopriamo situazioni incredibili: mogli di impiegati che piangono e si disperano, dicendo che non sanno proprio perché l'hanno fatto ». Poi ci sono i ragazzi. All'inizio dell'anno scolastico i furti di cancelleria aumentano. Gli scolari discoli trascinano anche 1 compagni ingenui. Altri ragazzotti rubacchiano per svctmrnrdNfctdgtznzeldtgrfMMIIIItl1tMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIMIII spavalderia. Due mesi fa ne vennero sorpresi cinque: in comitiva da Cuneo, erano stati al cinema, poi entrarono nel magazzino per una gara a chi rubava di più. Quella volta se ne interessò la polizia: erano ragazzi di ottima famiglia. « Ma siamo in mezzo ai ladrif » qualcuno domanderà. Non esageriamo: la parola e forte. C'è gente sventurata che lo fa per disperazione, altri per debolezza, cleptomania, dicono gli psichiatri. In realtà gli uomini sono deboli di fronte alla tentazione. E i magazzini del < self-service » lo sanno e aumentano la sorveglianza. Del resto, nella statistica europea, Torino non sfigura: la percentuale di simili episodi risulta ancora bassa rispetto a quella registrata nei grandi magazzini d'Inghilterra e di Francia.
Luoghi citati: Cuneo, Francia, Inghilterra, Italia, Torino
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