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Confermato l'ergastolo ag li «amanti diabolici » Confermato l'ergastolo ag li «amanti diabolici » La sentenza dell'Assise di Genova dopo oltre cinque ore di riunione - La coppia è latitante - Nuovo ricorso dei difensori in Cassazione (Dal nostro corrispondente) Genova, 8 febbraio. le. m.) La Corte d'Assise d'Appello, dopo cinque ore e mezzo di camera di consiglio, ha risolto il « giallo > di Osilo, in Sardegna, confermando la condanna all'ergastolo per gii amanti diabolici > Francesca .\lighuli e Giovannino Sonnu. La Migheli ed il Sonnu erano già stati condannati alla massima pena nel primo processo celebrpt.o a Sassari nell'aprile 195'J, ma erano stati poi prosciolti con formula ampia in appello. Quest'ultimo verdetto era stato annullato dalla Cassazione che aveva incaricato l'Assise di Genova di riesaminare la vicenda. 11 nuov processo doveva chiarire se il contadino Francesco Pilo di 27 anni, trovato sfracellato dal treno nei pressi della Stazione di Osilo la mattina dei 5 dicembre '56, si fosse suicidato — come ritenne l'Assise d'Appello di Sassari — o fosse stato ucciso: in quest'ultima ipotesi se ad ucciderlo fosse stòto il pastore Giovannino Sonnu, suo intimo amico, con la complicità della moglie del Pilo della quale il Sonnu era l'amante. Per otto giorni il P.G., due avvocati di parte civile e quat¬ tro di difesa avevano dissertato prò e contro la tesi dell'omicidio. Gli imputati, benché colpiti da mandato di cattura, erano riusciti a mantenersi contumaci e nell'aula c'era soltanto il padre della Migheli, Antioco. Oggi, egli, non ha resistito all'attesa. Ver- so le 16. quando ormai sem- ibrava imminente il rientro del-\la Corte ha ceduto all'emozio- ne ed è stato necessario allon- tanarlo da Palazzo Ducale. IAlle 18, quando il trillo di [un campiello ha avvertito srs«*xSfatta carica di tensione al punto che\il pubblico è caduto in un]equìvoco. Quando il presiden te dott. Maltese ha iniziato la lettura della sentenza, nella quale si precisa che l'Assise d'Appello conferma la sentenza di Sassari, il pubblico — quasi interamente formato di sardi residenti a Genova — ha creduto che la formula equivalessp qd un giudizio di assoluzione \Soltanto in un secondo tem-i po. dopo le dclncidn-ioni doprli avvocati, la realta e afnoratn Nel frattempo i difensori aveJvano raggiunto la cancelleria j e sottoscritto un nuovo ricor- so in Cassazione. 1