«Siamo stati venduti dal generale Salan» conferma il capo dei dinamitardi francesi di Sandro Volta

«Siamo stati venduti dal generale Salan» conferma il capo dei dinamitardi francesi L'insidiosa manovra fascista contro De Gaulle «Siamo stati venduti dal generale Salan» conferma il capo dei dinamitardi francesi Le retate continuano; diciassette studenti fra i 16 ed i 20 anni accusati di complotto contro lo Stato - L'Oas si sbarazza dei terroristi per apparire come un'organizzazione patriottica preoccupata soltanto di «salvare» l'Algeria - A questo «fascismo buono » gli uomini della destra sono pronti a dare ogni appoggio per abbattere la « dittatura gollista »; la minaccia è grave (Dal nostro corrispondente) Parigi, 3 febbraio. L'ipotesi che i terroristi fascisti siano stati venduti alla polizia dall'ex-generale Salan e dal suo stato maggiore clandestino è stata confermata nell'interrogatorio di Philippe Castine, l'omicida professionale arrestato nei giorni scorsi a Parigi. Ai poliziotti che lo hanno interrogato, Castine ha detto infatti che, in seno all'Oas, profonde divergenze hanno opposto fino a poco tempo fa i « militari » ai « politici ». Per militari, il Castine intende gli ex-generali Salan e Jouhaud, gli ex-colonnelli Godard e Gardes e tutti coloro che, datisi alla macchia, si pro¬ pongono d'impedire che l'Algeria si liberi dalla tutela coloniale della Francia. Questo gruppo è quello che alcuni parlamentari francesi appartenenti ai partiti tradizionali, dai cosiddetti indipendenti di Antoine Pinay ai socialisti di Guy Mollet, chiamano «la buona Oas », ossia un'organizzazione patriottica, che lotta contro la installazione del comunismo nell'Africa Settentrionale, per ripristinare la democrazia in Francia e seguire una politica europea e atlantica più rigorosa di quanto abbia fatto il generale De Gaulle. I politici, secondo Castille, sono invece 11 caffettiere Ortiz, l'ex-deputato Lagaillarde e gli altri rifugiati in Spagna, i quali, pur essendo stati internati, usufruiscono della protezione franchista, che assicura loro una completa libertà di svolgere un'azione sovversiva molto intensa ai danni della Francia. Mentre quelli del gruppo Salan dichiarano di essere democratici e di agire contro la dittatura gollista, gli uomini dell'altro gruppo si proclamano apertamente fascisti e considerano il problema dell'Algeria poco più che un pretesto per istituire un regime corporativo in Francia. Per molto tempo, 1 due grup^ pi si sono aspramente combattuti. Salan sosteneva infatti che l'Oas deve organizzarsi in Algeria per condurre un'azione locale sostenuta dalla popolazione europea, colonialista nella sua quasi totalità. Soltanto in un secondo tempo si sarebbe dovuti passare alla conquista del potere a Parigi. Gli altri volevano Invece che il direttorio della rivolta fosse istituito a Madrid e che l'azione sì sviluppasse parallelamente in Algeria e in Francia, dove i collegamenti che avevano stabilito con gli ambienti del vecchio poujadismo assicuravano loro una massa di attivisti non meno importante di quella costituita dagli europei d'Algeria Castille ha detto che al principio del novembre scorso Ortiz e Lagaillarde si misero d'accordo con l'ex-generale Salan per la fusione dei due gruppi. In seguito a questo accordo, l'Oas di Algeri affidò agli «spagnoli» il compito di organizzare in Francia gruppi di terroristi composti in massima parte da ex-pouj adisti, attirandovi anche quegli studenti che, soggiogati dal fascino dell'avventura, potevano essere conquistati dalla propaganda fascista. A rinforzarli, lo stato maggiore di Salan Inviò alla spicciolata nella metropoli un certo numero dì disertori della legione straniera, che avevano già compiuto numerosi omicìdi in Algeria. A Philippe Castille, l'ex-generale Salan affidò la responsabilità d'uno dei gruppi di assassini professionali. Le loro azioni venivano compiute dietro pagamento d'un compenso in denaro, ma né Castille né gli altri che avevano accettato di partecipare all'av ventura avevano tenuto conto che per Salan il tradimento non è cosa nuova: mosso da un'ambizione frenetica, l'exgenerale è disposto a tutto; non è dunque da stupirsi se, in vista di un'operazione politica con i capi dei partiti tradizionali francesi, abbia voluto sbarazzarsi di quei fascisti che hanno ormai troppo sangue sulle mani. Ne sono rimasti vittime anche quei giovani che, forse senza rendersi esattamente conto dell'aberrazione di quanto veniva loro proposto, hanno accettato di partecipare all'impresa criminale. Diciassette studenti liceali o di scuola tecnica, tutti dai 16 al 20 anni, sono stati tradotti stamani davanti al giudice istruttore che ha notificato loro l'imputazione di attentato alla sicurezza dello Stato. Quattro di loro sono imputati anche di tentativo di distruzione di immobili mediante esplosivo: fra le Imprese di cui devono rispondere c'è infatti l'attentato dinamitardo all'abitazione di Gilles Martinet, condirettore del settimanale France Observateur. Gli studenti, che appartengono generalmente a famiglie della piccola borghesia estra nee alle attività politiche, hanno raccontato come erano stati reclutati dall'organizzazione terrorista: durante una manifestazione in cui gridavano Algerie frangaise, agenti dell'Oas li avevano avvicinati separatamente ed ava- vano cercato di acquistare la loro fiducia A parte il procedimento giudiziario in corso, il ministrò dell'educazione nazionale ha emanato istruzioni ai provveditori per una più severa sorveglianza scolastica In ogni campo, d'altronde, i poteri pubblici adottano misure rivolte a stroncare definitivamente le attività fasciste. Sandro Volta