Legati allo sviluppo della produzionegli aumenti dei salari in Gran Bretagna

Legati allo sviluppo della produzionegli aumenti dei salari in Gran Bretagna Dopo lo sblocco delle retribuzioni, fissato per il 31 marzo Legati allo sviluppo della produzionegli aumenti dei salari in Gran Bretagna La nuova « ricetta economica » varrà anche per i profitti e i dividendi delle società ■ Il governo « spera nella collaborazione dei sindacati e dei datori di lavoro» In caso contrario «non esiterà a prendere misure correttive» (Dal nostro corrispondente) Londra, 2 febbraio. Il governo britannico ha indicato oggi i c principi > che dovranno guidare la nazione dopo il 31 marzo, fine della « pausa salariale » proclamata 10 scorso luglio. I redditi personali dovranno salire, d'ora in poi, solo se salirà la produzione nazionale e, comunque, non in misura superiore. Quest'anno, ad esempio, — calcolano i periti governativi — la produzione aumenterà del 22,5 per cento ed è entro tale limite che dovrebbero restare gli eventuali miglioramenti salariali. Tradotto in moneta, ciò significa che, durante il '62, l'aumento massimo delle paghe e degli stipendi dovrebbe essere di 6 pence per ogni sterlinaQuesta « ricetta » per l'economia britannica è descritta in un opuscolo stampato per iniziativa del cancelliere dello Scacchiere, dopo molte settimane di studio e di consultazioni. Il volumetto — redatto con la brevità e la chiarezza tipiche delle pubblicazioni ufficiali inglesi — è intitolato La politica sui redditi: il prossimo passo. L'importanza del testo è evidente, ma sull'applicazione degli odierni * princìpi > non si possono fare pronostici, e per un motivo: il governo, come già durante la < pausa salariale >, non vuole imporre, vuole persuadere. < Il governo — leggiamo nell'opuscolo — spera nella collaborazione dei sindacati e dei datori di lavoro. Vuole evitare in tal modo di assumere un controllo diretto sui salari, operazione, fra l'altro, impraticabile in un paese libero >. Lo stesso vale per profitti e divi dendi. Il cancelliere dello Scacchiere ripete la sua « richiesta di moderazione > e fa appello al senso di responsabilità degli industriali. Ciò non significa però che 11 governo assisterebbe immobile all'eventuale naufragio dei suoi progetti. Il nuovo « Consiglio per lo sviluppo eco nomico nazionale », in cui siedono rappresentanti del governo, dei sindacati e degli industriali, permetterà al cancelliere dello Scacchiere di far partecipare queste due ultime categorie all'impresa, insolita per un gabinetto conservatore, di pilotare e in parte pia1nificare la marcia della economia. Se poi il paese restasse sordo ad ogni consiglio o esortazione, il governo potrebbe ordinare misure che renderebbero preferibile l'autodisciplina oggi suggerita. Basta ricordare quanto disse il cancelliere Selwyn Lloyd ai Comuni, in dicembre, sui profitti: «Se questa forma di reddito sorpasserà in misura eccessiva paghe e stipendi, non esiteremo a prendere azioni correttive ». La « pausa salariale > è sta ta, senza dubbio, efficace. Le paghe — informava ieri la Tesoreria — sono salite ad un ritmo pari alla metà di quello dell'anno precedente; i profitti sono scesi e i dividendi sono aumentati solo del 2 pei cento invece che del 12, come nei primi mesi del '61. Quanto fosse opportuno un freno e quanto sia necessaria ora una nuova politica, lo indica il fatto che, dal '50 al '60, tutti i tipi di reddito salirono ad un ritmo medio annuale del 6,5 per cento, mentre la produzione avanzò solo del 2,5 per cento. D'ora in poi — leggiamo nell'odierno opuscolo — < i redditi dovrebbero aumentare allo stesso passo della produzione nazionale ». Diminuiscono pertanto di valore gli argomenti addotti, in passato, per giustificare miglioramenti salariali. «Nelle nuove circostanze — dice il documento — le tesi basate su un aumento nel costo della vita non costituiranno più solida base per eventuali richieste economiche. Un miglioramento salariale potrebbe, però, essere giustificato come parte di un accordo, nel quale gli interessati s'impegnino a contribuire, o con un'attività più onerosa o con l'abbandono di pratiche restrittive, a un aumento di produttività o a una riduzione dei costi ». Queste parole sono palesemente dirette ai sindacati. E' invece rivolto agli industriali questo "monito: «Una carenza di mano d'opera in una data industria o in una data ditta non giustifica un aumento nelle retribuzioni: un aumento può divenire necessario solo quando occorra accrescere le maestranze per prevenire un grave declino o per non nuocere ad altre aziende facenti parti dello stesso ciclo produttivo ». L'opuscolo conclude: « Il governo vuol rendere possibile uno sviluppo economico, ma tale mèta sarà raggiunta solo se introdurremo un maggior realismo nella distribuzione e nel miglioramento dei redditi». Mario Ciridio

Persone citate: Mario Ciridio

Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra