Da 2 anni il prof. Sarti accusava il primario che definiva "pericoloso per gli ammalati»

Da 2 anni il prof. Sarti accusava il primario che definiva "pericoloso per gli ammalati» Purtroppo non è unico lo sconcertante «caso»» dell'Ospedale Maggiore di Milano Da 2 anni il prof. Sarti accusava il primario che definiva "pericoloso per gli ammalati» L'aiuto chirurgo si sarebbe deciso a inviare l'esposto alla magistratura perché le sue denunce non erano servite a nulla - Il direttore della Divisione però era già stato sottoposto al controllo di illustri colleghi e giudicato idoneo GÌ? accusati ritengono che il sanitario abbia agito per gelosia professionale - Querelato dal prof. De Gasperis (Dal nostro inviato speciale) Milano, 26 gennaio. Si ripetono, con frequenza crescente, prove della nostra congenita incapacità a raddrizzare in modo dignitoso e definitivo situazioni irregolari, possibili nei diversi campi delle attività umane, non soltanto nel nostro paese. Sì preferisce ignorarle o avvolgerle di veli discreti Se vengono alla luce il chiasso è eccessivo e confonde le menti, aggravando l'impressione che nel nostro paese tutto,'1 o quasi, sia marcio e corrotto; ridestando il dubbio che le rivelazioni siano fatte non per amore di giustizia ma per rivalità personali. E' il caso dell'* Ospedale Maggiore > di Milano. Come In altri ospedali e in tamte cliniche universitarie, vi era una situazione di disagio: fu tenuta sotto la cenere finché una denuncia provocò il terremoto. Vediamo prima di tutto i fatti. Un giovane chirurgo, il prof. Lorenzo Sarti, aiuto nella divisione * Passera >, dell'Ospedale Maggiore, presenta alla magistratura un esposto lunghissimo, divulgandone il contenuto. Sei casi drammatici sono dettagliatamente illustrati. Una donna di cinquant'anni, Anita Masi, affetta da colecistite calcolotica operata in modo sbagliato, ridotta in condizioni gravissime, sopravvis- suta per miracolo. Un bambino, Walter Zorza, morto per ustioni essendo mancato un tempestivo intervento. Una bambina, Luciana Michelon, morta in seguito a perforazione polmonare: non ebbe assistenza mentre era in corso una disputa su chi dovesse operarla. Gitberte Assai, figlia di un cancelliere del Consolato di Francia, tagliata e ricucita diverse volte con lesioni interne: guari soltanto quando fu trasportata a Parigi e nuovamente operata. Due bimbi operati per atresia congenita dell'esofago con conseguenze fatali, dovute a trascuratezza o incapacità. Avvertiamo: si tratta di accuse, la magistratura dovrà accertarne la consistenza. Reazione dell'Ospedale Maggiore: il consiglio amministrativo sostituisce provvisoriamente il primario della divisione « Pàssera », prof. Alfredo Sostegni, principale obiettivo delle accuse del prof. Lorenzo Sarti, suo « aiuto ». La sostituzione non è dovuta a sfiducia nel primario, si dice ufficialmente, ma alla necessità di restituire un clima sereno all'ospedale. Per lo stesso motivo viene sostituito tutto il personale della divisione. E' sospeso per un mese l'autore delle denunce, per avere divulgato notizie lesive del prestigio dell'Istituto. Mentre Interviene .la magistratura, tutti si chiudono ' nel silenzio. Il prof. Angelo De Gasperis, primario della divisione cardiotoracica, ritenendosi colpito indirettamente dalle accuse del prof. Sarti sporge querela, per calunnia. Molti sapranno che il prof. De Gasperis è oggi una celebrità internazionale. Prima domanda ovvia: perché il prof. Sarti, affermato libero docente, allievo di Valdoni, s'è deciso a cosi gravi e pubbliche denunce? Non poteva evitare tanto allarme nell'opinione pubblica, rivolgendosi ai suol superiori e all'amministrazione dell'ospedale per rimettere a sesto quello che a suo avviso non funzionava? Lo aveva fatto, egli informa, senza alcun risultato. Da due art ni il prof. Sarti segnalava alla direzione fatti ed episodi a suo avviso colposi, senza che nulla cambiasse. Egli aveva espliei' •amento accusato il suo prl mario prof Sostegni, definen dolo pericoloso per gli ammalati. La direzione dell'ospedale sottopose 11 prof. Sostegni al controllo di Illustri colleghi: lo trovarono idoneo. Ancora un'osservazione ovvia: il prof. Sarti era un visionario • un calunniatore, e In tal caso non si comprende come sìa stato mantenuto al suo posto sino a ieri. Oppure le sue denunce erano fondate, e ancora meno si comprende cornei i dirigenti non abbiano fatto nulla, lasciando inalterata una situazione che comportava rischi mortali per gli ammalati. Né si possono sottovolutare le conseguenze di una forzata collaborazione del primario con l'< aiuto » che lo aveva denunciato per incapacità e con l'anestesista, prof. Enrico Colucci, che si era associato alle denunce. Fondate o no le accuse, c'erano abbondanti motivi per rimettere un po' d'ordine ed anche un po' di serenità In quella parte dell'Ospedale Maggiore. Tutto restò invece come prima. Infine 11 prof. Sarti accese la miccia e provocò l'esplosione, incolpando, praticamente, tutto l'ospedale. La parte aggredita lascia intendere che egli abbi- agito per gelosia professionale. Il giovane chirurgo brillava nella chirurgia cardiotoracica e questa specialità venne riservata, tempo addietro, alla divisione del prof. De Gasperis. Il prof. Sarti dovette rinunciare agli interventi che lo appassionavano 6 che potevano dargli fama. Aspirazioni troncate, insoddisfazione: questi i motivi veri dell'atto di accusa, secondo i colpiti. Usciamo ora dai confini dell'Ospedale Maggiore di Milano: qui farà luce l'inchiesta giudiziaria. Potremmo dire che nei più noti ospedali e nelle cliniche universitarie tutto è soddisfacente? La responsabilità non è dei medici, oiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiH è della società che preferisce ignorare. Eppure è risaputo che mancano letti, le attrezzature, 11 personale per l'assistenza. Cliniche pediatriche che vanno per la maggiore hanno tre infermiere per quaranta neonati. Troppo Bpesso le cronache parlano di povera gente che muore per strada non avendo trovato ricovero. Si parla pochissimo invece di un altro aspetto del disagio comune agli istituti ospitalieri e cliniche universitarie: il contrasto fra un gruppo esiguo di potentissimi docenti, praticamente insindacabili, dagli introiti smisurati, e una massa di assistenti costretti al volontariato o a magre paghe, spesso umiliati dovendo cedere 1 ferri dopo anni di esperienza a colleghi protetti da chi è in cattedra, Fatti conosciutissiml nel mondo dei medici, e negativi pel^ il buon andamento degli ospedali. Non sono divulgati perché non è facile avere prove e testimonianze: lo scrupolo di diffamare una categoria e il timore di compromettere una carriera favoriscono il silenzio. Uno ha rotto questo silenzio, ed è il prof Lorenzo Sarti. Non ne faremo un eroe: la magistratura deve accertare se egli ha svelato la verità, per impedire nuovi attentati alla salute e alla vita, oppure se ha agito per sfogare gelosie e livori personali. Probabilmente fu forte in lui la spinta delle ambizioni deluse: gli insoddisfatti e i ribelli silenziosi sono falangi, negli ospedali e nelle facoltà. Spesso hanno buone ragioni. **•¥-• Mario Fazio iiiiiiiiimiiiiiiiimiiiniiiiiimim Raffaella Pastore, madre della piccola Luciana Michelon morta in un reparto dell'Ospedale Maggiore di Milano; la signora ha in braccio un'altra sua bimba (Telef.) I prof. Lorenzo Sarti (Tel.

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