« Mascot », servo fedele e infallibile è il più perfetto «robot» del mondo di Nicola Adelfi

« Mascot », servo fedele e infallibile è il più perfetto «robot» del mondo STLPOBE E ANGOSCIA DEL PROFANO DAVANTI ALL'AUTOMA « Mascot », servo fedele e infallibile è il più perfetto «robot» del mondo Nemmeno gli americani dispongono di un "uomo meccanico" perfetto come quello costruito dai nostri fisici nucleari - E' mobile, snodato, immortale; sa accendere una sigaretta, fare il caffè, cullare un bambino, aggiustare una macchina - Non decide da solo, ma esegue docilmente gli ordini ricevuti con impulsi elettrici - E' troppo caro e ingombrante (50 milioni, mezza tonnellata di peso) per servire in casa; troverà impiego nelle centrali atomiche ed in altri pericolosi compiti scientifici - Forse verrà spedito, prima dell'uomo, sulla Luna : saprà spiegare come è fatto il nostro satellite (Nostro servizio particolare) Roma, gennaio. « E' un servo stupido, ma preciso, fedele, incapace di commettere errori », mi dice il fisico Sergio Barabaschi nel presentarmi Mascot, un robot ideato , e costruito nell'ambito del programma nucleare italiano. Mascot ha pochi mesi di vita, ma per farlo diventare quel che è, i fisici del Cnen (Comitato nazionale energia nucleare) hanno, dovuto lavorare tre 1 M M1111111E111111M ! II11 II 1111111M11C11 II 1111H111111 Et anni di seguito. Ora è una meraviglia, un vero prodigio. Non ha niente di eguale nel mondo. Oli americani, che sono considerati maestri in questo campo e vi destinano ogni anno somme colossali e stuoli di scienziati, ne sono entusiasti. Nel novembre scorso, in un congresso di fisici nucleari a Chicago, videro in un documentario filmato tutte le coso che Mascot riusciva a fare, e quasi non credevano ai loro occhi. Da allora sono passati due mesi e l'interesse degli americani per il robot italiano non è minimamente diminuito. Trattative sono in corso, ed è probabile che sia proprio l'italiano Mascot il primo uomo artificiale a scendere sulla Luna, esplorarla, farci sapere infine quali elementi la compongono. Perché mai Mascot viene considerato di gran lunga il migliore della sua classe f Non è forse vero che nel mondo sono migliaia i robot già costruiti t SI, ma molti, moltissimi, sono simulacri di robot. Mi riferisco a quelli che vediamo nelle fiere e nelle esposizioni, e che magari parlano e si muovono; per lo più sono macchine rudimentali e illusorie, dove il trucco c'è, anche se non si vede. Un'altra categoria di robot è formata da macchine serie e utili: sostituiscono l'uomo in molti lavori, soprattutto negli ambienti contaminati dalla radioattività. Però sono fissi, non possono spostarsi da un punto all'altro di un'officina. E perciò hanno un impiego limitato. Tre sono oggi nel mondo i robot capaci di camminare. Due si trovano negli Stati Uniti, e il terzo sta nei laboratori della Casaccia, presso il lago di. Bracciano: è per l'appunto Mascot. Questo robot può andare dappertutto' avanti, indietro, di lato, in girotondo. <E' stupido, mi ripete il fisico Barabaschi che lo ha ideato. « Io parlerei piuttosto di umiltà », soggiunge il fisico Carlo Mancini che ha costruito H 1111) Mascot. Il cervello è costituito da un impianto televisivo trasmittente: per cui il robot può vedere e riferire le cose che via via vede, però da solo non può decidere sul da farsi. Mascot ha muscoli, tendini, nervi. E' anche provvisto di sensibilità tattile: a chi lo comanda dice se un oggetto è rotondo o piatto, liscio o ruvido. Ogni mano si compone di due dita. Le sue braccia sono lunghe due metri, per cui può raccattare un oggetto caduto sul pavimento oppure avvitare una lampadina in un soffitto alto quattro metri. Testa, collo, petto, braccia e mani possono roteare su se stessi. Praticamente non c'è lavoro che Mascot non posso fare. Però, come si è detto, non ha una intelligenza propria. Tutto quel che fa, lo fa, in seguito a comandi elettrici che riceve dal suo padrone, l'uomo. L'uomo sta seduto dieci, quindici o cento metri lontano dal suo schiavo, e mediante impulsi elettrici gli fa svitare un bullone, saldare due pezzi di metallo con la fiamma ossidrica, scopare una stanza, preparare una tazza di caffè, aprire un uscio, prendere in braccio un neonato e cullarlo. Sono pochi esempi fra le mille e mille cose, da quelle più pesanti a quelle più delicate, che Mascot pud fare. Se la mobilità è la sua prima dote, e la versatilità la seconda, la terza è che ha una vita illimitata grazie ai sistemi di < transistor » che formano i suoi centri nervosi. A .questo punto, qualcuno potrà domandarmi: «ma questo coso, questo pupazzo, visto che sa fare tante belle cose, potrà aiutarci a risolvere la crisi delle domestiche t ». Ebbene, no; Mascot. è si un servo, ma i suoi ideatori lo hanno pensato in funzione delle macchine nucleari. Per cominciare, Mascot costa 50 milioni di lire e pesa mezza tonnellata. Cè poi da dire che ogni suo movimento è la conseguenza di un movimento più o meno analogo da parte di chi lo comanda. In casa perciò, per le faccende domestiche, Mascot sarebbe un cattivo affare. Diventa invece un servo efficiente, insostituibile, se lo si mette negli ambienti dove l'uomo non può muoversi senza grave pericolo: per esempio, laddove si registrano alti livelli di radiazione, oppure circolano gas nocivi per la salute umana, nei laboratori dove vengono manipolate sostanze esplosive. Anche negli abissi marini o, domani, nella Luna il robot potrà dimostrarsi più efficiente e meno esigente dell'uomo. Presto Mascot diventerà il primogenito di una numerosa famiglia. Altri Mascot, di dimensioni più ridotte e con congegni perfezionati, vedremo presto in tutti gli impianti nucleari italiani; e 1111 11 e 11 ; i ■ ■ 1111 ■ 1111 j 1111111111 ■ 11 < 1111 ■ : 111 ; i ■ 1111 ■ forse anche all'estero, spectalmente nelle installazioni che fanno capo all'Euratom. Tutt'un gruppo di Mascot andrà poi a lavorare in una grotta della Lucania presso le foci del Sinni. Là si sta costruendo una centrale per sperimentare motori atomici per le navi e per la produzione dì energia elettrica. I Mascot saranno tre o quattro e verranno relegati a vita, ossia per un tempo indefinibile, nella grotta. A loro sarà affidato il cuore atomico della centrale. Naturalmente, la radioattività li contaminerà e per questo la loro relegazione non avrà mai fine. Ma se qualcuno di essi si ammalerà, voglio dire si guasterai In quél caso, sarà un suo compagno di lavoro, un altro Mascot, a visitarlo, raccogliere elementi per la diagnosi e a sostituire le parti difettose o rotte. Trattandosi di macchine, potrà sembrarvi strano, eppure a me è accaduto di sentire un senso di pena al pensiero di quei quattro robot non ancora nati e di già destinati al confino perpetuo in una grotta. Il fatto è che quando si sta per alcune ore accanto a uno di questi uomini artificiali, e lò si vede accendervi con delicatezza una sigaretta o porgervi una sedia o fare altre gentilezze, si finisce quasi col dimenticare che è solo una macchina. Misteriosamente si è portati a considerare il robot se non proprio un nostro simile, per lo meno qualche cosa di assai vicino. Faccio un'ultima domanda ai fisici Barabaschi e Mancini: « Nel caso che Mascot sia mandato sulla Luna, reagirà esattamente come ora ai comandi per via radio t». <Non c'è dubbio, mi rispondono i due fisici. Questo non è più un problema tecnico. Si fratta solo di spendere una somma maggiore ». / due fisici hanno un'aria tranquilla. Sono giovani che hanno da poco superato i trent'anni, vivono da sempre in questo loro mondo che corre verso il futuro. Non hanno vertigini. Per gli uomini invece di un'altra età e del vecchio mondo, è assai diverso. Quel prossimo futuro appare un tempo straniero, un tempo di esilio. Nicola Adelfi

Persone citate: Barabaschi, Carlo Mancini, Casaccia, Mancini, Sergio Barabaschi

Luoghi citati: Bracciano, Chicago, Lucania, Roma, Stati Uniti