Concerto Matacic-Christoff ieri sera all'Auditorium Rai

Concerto Matacic-Christoff ieri sera all'Auditorium Rai Concerto Matacic-Christoff ieri sera all'Auditorium Rai Un basso che partecipi a un concerto orchestrale, se schiva, e fa bene, gli stralci dai melodrammi, ha poca scelta. Trova qualche poemetto fra l'Otto e il Novecento. E, se cerca fra il Sette e l'Otto, ha da invidiare soprani e tenori. Perfino Mozart, che tante arie da concerto compose, ne affidò soltanto sei, se ho contato bene, al basso. La scarsezza è da riferire, mi sembra, alla fortuna incipiente, al suo tempo, del Lied camerale, alla voga delle < accademie» alternanti le sinfonie con ogni sorta di solisti, alla tradizionale forma del « recitativo ed aria » non conveniente a qualsiasi testo verbale di per se stante, e infine, non minore cagione, alla secolare predilezione del pubblico per le più alte voci. Se un amico dilettante, Gottfrid • von Jacquin, o un professionista famoso, per esempio quel Ludwig Fischer, interprete dell'Osmino nel Ratto dal Serraglio, gli chiedeva un'aria da concerto, Mozart la sfornava subito. Ma tali occasioni non j erano frequenti. Boris Christoff recò iersera tre pezzi poco noti, (v. K„ 432. 512, 513) di Mozart, compostiIper i citati cantanti, su versi estratti due da melodrammi di Metastasio, l'altro dalla Disfatta di Dario d'un oscuro duca Sant'Angioli Morbilli. Co¬ me in analoghi casi di tal gè-;n.Inere, il musicista mirava al sentimento accennato nei versi sciolti e nelle strofette, e, prescindendo dal personaggio, 'lo rinnovava in un autonomo imomento drammatico. Ed è il fervore patetico che qui distoglie l'attenzione dalle usate forinole compositive e la con- • verge sulle cantilene austere, sulle pulsanti armonie strumentali; benché ammantata talvolta d'una convenzionale solennità, l'emozione si fa qua e là evidente con tutte le risorse del canto. Tuttavia, queste tre arie son poca cose, per un Mozart. Corretta, precisa, l'esecuzione vocale, ed applaudita. Il maestro Lovro von Matacic diresse, pure di Mozart, la giovanile Sinfonia in sol minore, singolare nella marcata contrapposizione di sonorità delicate e piene e di moti lievi e gravi; e la IX Sinfonia di Bruckner, prolissa, com'è noto, e magistrale, ma anche notevole per l'inquieta varietà di disegni e di motivi. Ricco di musicalità, forte nella competenza e nella concertazione, il Matacic procedette a un'analisi, che rese chiara la complessità della composizione e ne fece parimenti risaltare le soavi sfumature e l'enfatica irruenza. Calorosissimo e unanime il successo. a. d. c.