Legge marziale in Algeria se non cesseranno gli attentati

Legge marziale in Algeria se non cesseranno gli attentati Legge marziale in Algeria se non cesseranno gli attentati Appelli alla moderazione per radio - Massacri e distruzioni ieri sono proseguiti, spesso sotto gli occhi di agenti e soldati - Il ministro Joxe riunisce i capi civili e militari (Nostro servizio particolare) Parigi, 16 gennaio. Un invilo alla calma, diffu so ieri sera per radio in Alge ria, è stato affisso stamane in tutte le città di quel territorio. Dopo avere osservato che « ogni fazione risponde ogni giorno con maggior forza ai colpi che riceve », le autorità esortano le popolazioni a « interrompere il processo sanguinoso di cui sopportano il peso e i lutti » e le invitano a unire i loro sforzi a quelli dei poteri pubblici, ammonendole che altrimenti « i provvedimenti che potranno essere adottati, non potranno che limitare l'esercizio delle libertà pubbliche»; ciò che sembra preludere ad un vero e proprio stato d'assedio, con la legge marziale. Non sembra che l'invito alla calma sia stato ascoltato, stando alle notizie che giungono a Parigi e che, sebbene incomplete, segnalano ancora violenze ed attentati. Ad Algeri, ove si registrano per ora tre morti e parecchi feriti, si è manifestata una certa effervescenza fra gli arabi che anche oggi hanno chiuso le botteghe ed inoltre hanno percorso alcune strade della città, mandando in frantumi a sassate le vetrine dei francesi. La forza pubblica, intervenuta, ha proceduto a una ventina di arresti. A Bona, dove alcune bombe al plastico sono esplose, due persone sono morte e una è stata ricoverata all'ospedale. A Orléansville, una bomba scagliata nella bottega di un arabo, ha provocato un morto e due feriti gravi. A Orano i morti sono nove, fra cui sei arabi, e tre i feriti. Due algerini sono stati uccisi dai soldati perché non avevano risposto alle intimazioni e altri due sono stati arsi vivi dai francesi, che hanno incendiato parecchie baracche del quartiere arabo senza che la polizia intervenisse per impedirlo. Più che mai è evidente che la protezione delle popolazioni da parte delle forze dell'ordì ne agisce quasi sempre nei lo stesso senso, e anche di ciò si è parlato nella lunghissima riunione che il ministro Louis Joxe ha tenuto oggi a Rocher Noir, la città amministrativa dell'Algeria, a una cinquanti- na di chilometri dalla sua capitale. A tale riunione hanno partecipato, oltre al delegato generale del governo, i principali capi militari, i prefetti e i capi della polizia in Algeria, e non si esclude a Parigi che, oltre alla decisione di utilizzare meglio le forze dell'ordine, sia stata presa quella di tradurre dinanzi ai Tribunali straordinari anche i terroristi francesi, mentre tale provvedimento era applicato finora soltanto agli algerini. Lo stato di emergenza infine potrebbe essere proclamato ad Algeri, a Orano e forse anche a Bona. Le decisioni adottate oggi a Rocher Noir però dovranno essere approvate domani dal Consiglio dei ministri che si riunirà nel pomeriggio sotto la presidenza del generale De Gaulle al quale il ministro Joxe e quello delle Forze armate, Messmer, che ha fatte un giro di ispezione in Alge- ria nei giorni scorsi, devono riferire. ]. m,

Persone citate: De Gaulle, Joxe, Louis Joxe, Messmer, Rocher Noir