La mozione autonomista approvata con 44 voti su 78 di Michele Tito

La mozione autonomista approvata con 44 voti su 78 Al Comitato co Mitralo dei pati La mozione autonomista approvata con 44 voti su 78 In essa si ritiene possibile l'appoggio «esterno» a un governo con un programma di rottura con la destra - Severe critiche delF« Osservatore Romano » (Dal nostro corrispondente) Roma, 11 gennaio. Com'era previsto, i lavori del Comitato Centrale socialista si sono conclusi con l'approvazione, per 44 voti contro 34, dellp risoluzione autonomista difesa dall'on. Nenni. II documento ravvisa nel panorama economico elaborato dall'apposita commissione, nella relazione dell'on. Lombardi e in quella di politica generale dell'on. De Martino, la definizione della politica di « svolta a sinistra » e autorizza il partito ad appoggiare in Parlamento un governo <che si impegni in senso conforme alle esigenze espresse nei documenti approvati >. L'appoggio ad un governo di centro-sinistra deve aver luogo nelle condizioni fissate dal congresso di Milano, e le condizioni fissate a Milano escludono la partecipazione del psi a maggioranze organiche mentre ritengono possibile un appoggio « esterno » nel caso di una maggioranza che abbia un programma con scadenze tali da significare \ina svolta a sinistra, cui sì può pervenire anche con l'appoggio a singole iniziative di governo o nel caso d'«una maggioranza cos'ituita sulla base di un programma di rottura con la destra tale da rappresentare un mutamento sostanziale dell'indirizzo della politica di sviluppo economico e da favorire l'accesso dei laivoratori alla direzione della società ». E' quest'ultimo il caso cui, in concreto e nella contingenza attuale, si riferisce la riso¬ luzione approvata. In pratica: i socialisti sono favorevoli ad un governo di centro-sinistra simile a quello prospettato da Moro. I rapporti di forza sono rimasti Immutati, ma sul piano della tattica interna del partito la sinistra, che aveva voluto il dibattito politico, teme ora di aver reso più difficile la propria battaglia. La sinistra accetta il programma di Lombardi ma rifiuta la strategia politica autonomistica accusandola di trasformismo e di « cedimenti > alla de. Accusa che potrebbe risultare, all'atto pratico, insostenibile perché l'orientamento del psi farà sempre riferimento al programma economico. Per questo la linea di resistenza sulla quale la sinistra si attesta è quella della politica estera: a ragion veduta la mozione unica delle minoranze afferma che non ci sarà e non può esserci c svolta a sinistra > senza un Radicale mutamento nella politica estera italiana, cosa possibile solo col pei. Nel suo intervento prima della votazione, l'on. Nennl ha detto che l'alternativa che esiste oggi per il paese non è « tra varie forme di centrismo e di governi di affari, ma tra il centro-sinistra verso cui spinge la maggioranza stessa della de, e una mortificante ammissione di impotenza >, Il psi si sente responsabile verso la base democristiana che si è messa in movimento, verso i socialdemocratici e i repubblicani che hanno deciso di aprire la crisi ministeriale, verso un largo settore comunista che, nel vuoto lasciato dal crollo dei miti, attende un Intervento positivo per le riforme di strutture delle quali i comunisti si sono occupati solò in termini propagandistici. Se la svolta a sinistra non ci fosse, il partito si troverebbe su posizioni di attacco « eccezionalmente forti » e, nell'attesa delle elezioni, 11 paese avrà Imparato a meglio apprezzare 1 socialisti Conclusione: il Comitato Centrale socialista ha portato ai risultati che si attendevano, con un successo tattico di Nen. ni e un colpo alle speranze di separare II vecchio leader dall'on. Lombardi. Per le prospettive di costituzione di una maggioranza di centro-sinistra ora non rimane che attendere il congresso democristiano. Imprevisto è giunto un attacco deìì'Osservatore Romano all'on. De Martino che, nella sua relazione politica, aveva trattato dei rapport' tra il psi e la Chiesa. L'articolo dell'organo vaticano non è Impegnativo in maniera assoluta perché non è anonimo né del direttore, ma rimane severo: vi si dice in pratica che l'on. De Martino ha fatto soltanto delle «concessioni» ai cattolici e alla Chiesa, ma le sue promesse sono uguali a quelle fatte sempre dai comunisti con un linguaggio che è prettamente marxista. TI psi, secondo l'Osservatore, è stato per molti anni fortemente anticlericale e, ancora oggi, accusa la Chiesa di Interventi nella lotta politica: ma quando in una competi zione elettorale si decide del l'avvenire morale di un popò lo gli interventi della Chiesa rispondono ai suoi doveri e diritti. Perciò essendo « Il caso del psi tutto particolare I veti della Chiesa sono posti dalla natura stessa del psi e del comunismo >, ed i cattolici si trovano costretti a prenderne atto. L'Avantì, che non si attendeva lo scritto, replica domani brevemente affermando che si tratta di un « tentativo maldestro contro la svolta a sinistra » e ripetendo che I socialisti rispettano la libertà religiosa perché sono convinti, anche alla luce delle recenti vicende del movimento operaio, che socialismo e libertà si edificano insieme. Michele Tito

Persone citate: De Martino, Lombardi, Moro, Nenni

Luoghi citati: Milano, Roma