Violento terremoto ieri in Iugoslavia Villaggi distrutti, un morto, 120 teriti
Violento terremoto ieri in Iugoslavia Villaggi distrutti, un morto, 120 teriti Già domenica scorsa una forte scossa aveva lesionato le case Violento terremoto ieri in Iugoslavia Villaggi distrutti, un morto, 120 teriti // movimento tellurico ha avuto per epicentro • la cittadina di Makarska, a sessanta chilometri da Spalato in Dalmazia, dove almeno cento edifici sono crollati - Gravissimi danni ai grossi centri di Ploce e Metkovic - La marina interviene per evacuare i senzatetto (Nostro servizio particolare) Belgrado, 11 gennaio. La Dalmazia centro-meridionale, vale a dire quella parte della Jugoslavia che si affaccia all'Adriatico tra Zara e Mostar, è stata sconvolta oggi prima dell'alba da forti scosse di terremoto che hanno fatto seguito a quelle, meno rio lente ma pur già sensibili, che avevano colpito la stessa regione domenica scorsa. Nuove scosse, infine, sono state registrate a tarda sera, di intensità media ma sufficienti a far crollare gli edifici lesionati. Le vittime, fortunatamente, sono meno di quelle che ai potesse temere, per un complesso di circostanze favorevoli che ben raramente ai ripetono: un morto e centoventi feriti di cui 20 gravi. Il morto è un calzolaio del piccolo centro di Podgora. Questi, dopo che già verso, la mezzanotte si era avvertita una prima leggerissima scossa che aveva messo in allarme gli abitanti della zona facendoli cercare riparo nelle zone deserte, aveva voluto raggiungere ugualmente la sua bottega. Le squadre di soccorso hanno trovato il suo cadavere schiacciato sotto una grossa trave precipitata sopra di lui assieme alle macerie dello stabile dove era situata la bottega. La scossa sismica di maggiore gravità è avvenuta alle 6 del mattino: epicentro la cittadina di Makarska, circa 60 chilometri a sud di Spalato dove almeno cento case sono crollate. Manca nella zona un istituto sismografico sicché non al è potuto calcolare esattamente né la intensità né la durata della violenta scossa. I testimoni riferiscono comunque che la terra ha tremato per almeno tre minuti. Bi sono uditi forti schianti seguiti da boati.erano i clc.optci massiche dai contrafforti del monte Biokovo, alto 1762 metri, rotolavano a x:alle dopo essere stati staccati dalla forza degli elementi. I danni maggiorisi sono avuti comunque nella cittadina di Podgora che sorge qualche chilometro più a sud di Makarska dove non esiste una sola casa che non abbia subito danni. Sono stati colpiti, gravissimamente anche gli abitati di Ploce, sulla costa, e di Metkovic nell'interno, e gli altri paesini della zona i cui abitanti hanno abbandonato in massa le abitazioni riversandosi nelle campagne e sulle spiagge. Altri gravi danni vengono segnalati da Metkovic, dove la quasi totalità dei vecchi edifici è crollata in seguito alle crepe verificatesi nei muri maestri. Anche Mostar, una caratteristica cittadina dell'Erzegovina méta di molti turisti, è stata danneggiata in modo rilevante. Metkovic, a nord di Makarska ed il vicino villaggio di Marinovic sono stati abbandonati dagli abitanti, i quali hanno preferitn. bivaccare all'aperto, sfidando il rigore dell'inverno, in attesa dei soccorsi, piuttosto che rientrare nelle case. Anche la 'linea ferroviaria che unisce Makarska con i centri vicini risulta gravemente danneggiata. Parte della carreggiata ferroviaria è stata divelta dalla furia del terremoto, che ha abbattuto i pali della trazione elettrica sulle rotaieli villaggio di Zabojane presso Brgovac, è distrutto al completo, mentre a Brgovac stessa circa V80 per cento delle case hanno subito danni di varia entità. La stazione ferroviaria di Ploce è fuori uso. Ovunque le autorità civili hanno lanciato urgenti appelli per la raccolta di soccorsi alle popolazioni colpite. Mancano notilde di vari centri disseminati lungo la costa dalmata e si sgcmsolngMnerTsuoT. essi sian° °tati rasi\ Il movimento tellurico che ha interessato buona parte del territorio jugoslavo, è stato avvertito a Ragusa, a Fiume ed a Spalato. Gli edifici delle tre città non hanno riportato danni di sórta. In serata altre sette scosse di terremoto sono state registrate nelle zone già colpite in mattinata. Le scosse sono state di lieve entità e non hanno provocato nuovi danni, ma lo stato di angoscia delle popolazioni della zona ne è stata ancora aumentato. Si conferma che i villaggi di Drasnice, Podgora, Marinovic, Sumlo e' Tucepi, nelle vicinanze di Makarska, sono completamente distrutti e sono stati abbandonati. Anche Makarska è deserta. I quattromila abitanti, aiutati da reparti dell'esercito popolare e da marinai della marina da guerra, hanno abbandonato la città. Gli unici rimasti tra gli edifici semidistrutti sono i membri del comitato per la difesa della popolazione ed alcune compagnie dell'esercito. Sulla città deserta e sui dintorni cade da stamane la pioggia che rende ancor più difficile la sistemazione di oltre cinquemila persone rifugiatesi in aperta campagna. Rappresentanti del governo croato di Zagabria e federale di Belgrado sono giunti sul luogo del disastro; con essi è il ministro per i. Trasporti, Geptnt'c. Le operazioni di soccorso intraprese dall'esercito e dalla marina sono dirette da due generali e da un contrammiraglio. Le autorità militari, come primo provvedimento hanno ordinato l'immediata evacuazione dei centri maggiormente oolpiti. Unità della flotta si dirigono a tutta forza verso i centri da evacuare per prendere a bordo i senzatetto. Centinaia di essi, tratti in salvo dalla nave passeggeri « Vladimir Naeov », ; sono stati sbarcati a Spalato.— — Testimoni oculari hanno riferito che il villaggio di Grasnica è un ammasso di rovine. « Il riostro paese non esiste più», ha dichiarato una profuga venticinquenne. < Le caso rimaste in piedi dopo il terremoto di domenica sono crollate questa mattina. Ho sentito, prima di fuggire, le grida dei feriti rimasti bloccati dalle rovine. Non so nulla della loro sorte'». r. S. zssnascQi
Persone citate: Vladimir Naeov
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