Fanfani e Segni in Marocco discutono le possibilità d'intervento dell'industria italiana di Arturo Barone

Fanfani e Segni in Marocco discutono le possibilità d'intervento dell'industria italiana Fanfani e Segni in Marocco discutono le possibilità d'intervento dell'industria italiana Parecchie iniziative sono già in allo - Il governo di Roma desidera coordinare l'azione con gli impegni urgenti del Mezzogiorno d'Italia - Visitato a Casablanca lo stabilimento in costruzione che produrrà 30 autovetture Fiat e Simca al giorno Sventato un sabotaggio all'aereo di Mattel (Dal nostro inviato speciale) Rabat, 9 gennaio. Oggi, secondo giorno della loro permanenza in Marocco, il presidente del Consiglio Fanfani e il ministro degli Esteri Segni hanno avuto il primo, approfondito incontro con i dirigenti politici ed economici di Rabat. Nella riunione, durata quasi tre ore, i ministri marocchini hanno illustrato le linee direttrici del piano quinquennale 1960-64 e il contributo che l'Italia si è già impegnata a dare alla sua realizzazione nei vari settori: infrastrutture, fonti di energia, industrie, ecc. Su tale contributo si sono appresi altri particolari di notevole interesse. L'Italconsult sta redigendo i piani di sviluppo di una vastissima zona nel retroterra tangerino. L'Impresit ha aperto un ufficio a Casablanca per la progettazione e costruzione di strade. Una società del gruppo Iri si è impegnata a costruire uno stabilimento metalmeccanico; la Beretta fabbricherà armi portatili e un arsenale nei pressi di Fès, dando lavoro a seicento fra tecnici e operai. La Marzoli ha in progetto un grande stabilimento tessile; la Martini & Rossi una distilleria, la Simmenthal una fabbrica di alghe essiccate e conservate; la Indes una catena di montaggio di quattromila frigoriferi l'anno. Altre iniziative vengono ora suggerite da parte marocchina, nei campi più diversi. Il ministro per le informazioni e il turismo Alaoui mira a fare di Marrakesh un importante centro dell'industria cinematografica internazionale; ai giornalisti italiani ha citato l'esempio del film Sodoma e Gomorra, prodotto dalla Titanus, che ha fruttato all'economia della bellissima ma povera città del Sud; marocchino, un apporto di circa cinquecento milioni. , I marocchini- sollecitano inoltre l'assistenza tecnica ita liana in materia di impianti televisivi; un accordo è imminente tra la nostra Rai-tv e la società statale marocchina che, entro pochi mesi, dovrebbe inaugurare il servizio di teletrasmissioni nel Paese. Di fronte a queste ed altre riehieste, non ancora rese note, il nostro governo ha assunto un atteggiamento di benevola prudenza. Come ha dichiarato oggi Fanfani, l'Italia ha interesse che i suoi vicini godano della maggiore prosperità possibile e vede perciò ' con favore l'intensificarsi della collaborazione col Marocco in forme anche diverse da quelle finora sperimentate. Deve però valutare fino a che punto ciò è compatibile con l'impegno finanziario a favore del suo Mezzogiorno e con quello a favore di altre zone depresse del bacino mediterraneo. A Rabat, per esplicita ammissione del presidente Fanfani, non si è stamane parlato di questioni politiche generali. Ciò dimostra la preminente importanza, nelle odierne relazioni italo-marocchine, dei problemi economici e commerciali. Un giro d'orizzonte della situazione internazionale avrà tuttavia luogo nei prossimi giorni; secondo ogni verosimiglianza avrà a principa¬ le argomento il conflitto algerino, che tante preoccupazioni legittimamente solleva in entrambi i paesi. Proprio in questi giorni si trova riunito al gran completo in Marocco il governo algerino in esilio, presieduto da Ben Khedda: il ministro degli Esteri marocchino, Balafrej, potrebbe perciò fornire ai suoi ospiti italiani notizie di prima mano sulle intenzioni, prossime e meno prossime, dei soli « interlocutori validi » del generale De Gaulle circa la definitiva sistemazione dell'Algeria. Nel pomeriggio di oggi-Fanfani e Segni hanno visitato, presso Casablanca, lo stabilimento della società italo-francese Somaca, destinato al montaggio di autovetture Fiat (600 e 2300) e Simca (Aronde e Ariane), nonché di veicoli industriali Fiat 1100 T e 615. La fabbrica, ormai in fase di avanzata costruzione, occupa una superficie coperta di oltre 31 mila mq. con ulteriori possibilità di ampliamento e comincerà a produrre nel prossimo giugno alla cadenza di trenta automobili al giorno. I primi prototipi stanno già uscendo dalle linee di montaggio. Se il mercato risponderà alle attese, la produzione potrà in seguito salire fino a cento unità quotidiane, coprendo con ciò largamente l'attuale fabbisogno marocchino. Nel quadro degli accordi raggiunti, Fiat- e Simca stanno già fornendo tecnici per l'istruzione delle maestranze locali. La giornata di Fanfani e Segni si è conclusa a Casablanca nella sede del Consolato d'Italia, dove per l'occa- sione si è riunita una numerosa e festosa rappresentanza della nostra colonia nella grande città africana. Vivono infatti a Casablanca circa ottomila connazionali, ossia più della metà dell'intera colonia italiana in Marocco. Arturo Barone

Persone citate: Alaoui, Ben Khedda, Beretta, De Gaulle, Fanfani, Marzoli