Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi Gli scandali e l'uomo della strada - Ho vissuto per 26 anni in Calabria, a Decollatura - I vespasiani femminili - Ad Asti si beve il Chianti? Andare a testa alta malgrado il nome di Carolina - Un buon consiglio d'una ragazzina : niente polemiche, ma ribassate il prezzo del formaggio Un lettore ci scrive: € Sono un povero diavolo di quelli che a denti stretti ed a forza di sacrifici e rinunce tirano avanti come possono. Quando leggo il giornale mi viene un'angoscia e una tristezza specialmente quando scrivi 1 begli articoli sugli scandali come quello di Fiumicino e della penicillina e poi ancora "Per il fisco cittadini del Canada". « Ma è mai possibile questo? mi domando. Cosa fanno i nostri uomini di governo? Quelli che il popolo ha eletti con fiducia? E' possibile trovare ancora in Italia uomini severi, onesti, competenti, bravi amministratori? Come si fa ad andare avanti? Speriamo che nel 1962 cessi questa babilonia, queste camorre continue, altrimenti lo dico che è peggio ancora di quando c'era il fascismo. c Io vi auguro un felice anno, specialmente a voi de La Stampa perché veramente ve lo meritate, e perdonate questo mio misero scritto, ho poca cultura». Tullio Cherubini Un lettore ci scrive: € Sono 11 cognato di quei cantoniere della " Calabro-Lucana " Carmine Bonacci che col tiglio Alberico è perito nella sciagura presso Catanzaro (vedi La Stampa, mercoledì 27 dicembre 1961) e l'altra figlia Domenica è tra i feriti: la studentessa di 16 anni intervistata dopo la sciagura (v. La Stampa, 24 dicembre). c Ho seguito tutti 1 giorni La Stampa, ma non c'è stata fra I benefattori quella solidarietà die sempre si è verificata dopo una sciagura; eppure nessuno può sapere la miseria che esiste nei nostri paesi. Anche se mandavano i figli a studiare non erano ricchi, ma poveri conladini e taluni analfabeti, che lavorando le terre a mezzadria, allevavano un po' di galline per vendere lo uova e qualche capretta per vendere II latte e racimolare quel pochi soldi per migliorare le condizioni dei figli. Potrei citare casi di miseria da riempirne un libro, ma credo che tu, Specchio dei tempi, mi comprendi. € Ho vissuto per 26 anni In Adami di Decollatura, poi dal 1950 venni prima a Torino, poi a Moncalleri e ora di nuovo a Torino. Solo a pensare di tornare a fare la vita che ho fntto laggiù, mi vengono I brividi; sembra impossibile che si possa vivere con qualche centinaio di lire, quando si possono racimolare, mentre qui se ne guadagnano oltre 60 mila mensili (lavoro all'Azienda Acquedotto Municipale) eppure appena si arriva alla fine del mese. « Caro Specchio dei tempi, tu che sei stato sempre all'avanguardia nell'aiutare anche moralmente I miseri, pubblica un articolo che possa toccare il cuore ai sempre generosi torinesi in modo che possano aiutare con una piccola offerta quelle povere famiglie rimaste con la loro miseria e senza più speranza di veder migliorare almeno l'avvenire di un Aglio perché proprio quello è perito tragicamente. Esempio, la povera mia sorella rimasta senza marito con la figlia maggiore (16 anni) ferita gravemente, il secondogenito (14 anni) morto col padre e due maschietti In tenera età restati a soffrire con la mamma. Grazie di tutto quello che farai ». Eugenio Costanzo Quattro lettrici ci scrivono: < Slamo un gruppo di amiche e ci slamo poste una domanda: perché non ci sono i « vespasiani » femminili? Pensiamo che le necessità siano uguali per tutti e, visto che li Municipio non provvede saremmo grate a te se ci prenderai in considerazione ed anche se ci spiegherai il motivo di questa trascuratezza. « Dato che è un argomento un po' delicato spero non vogliate cestinare questa nostra. I provvedimenti pensiamo che a volte potrebbero tornare comodi ». Seguono le firme Un lettore ci scrive da Asti: « Sono un astigiano, figlio di astigiani, Impiegato a Siena. Per le festività di fine anno sono tornato a casa per festeggiare la nascita del 1962 in casa dei miei vecchi. Passando sotto I portici di piazza Alfieri, nelle vetrine del negozio del Consorzio agrario ho letto la pubblicità del Chianti. Il Consorzio agrario, sede di Asti, offre fiaschi di Chianti bianco e rosso, con diverse combinazioni: due o quattro o sei fiaschi. Naturalmente offre anche barbera e grignolino. Ma in vetrina abbondano 1 fiaschi del Chianti. c A Siena, Firenze, Pisa, nei negozi di quei Consorzi agrari non ho mai visto la pubblicità per il barbera o altro vino astigiano. Qui non intendo fare dei regionalismo o del campanilismo. Ma quei fiaschi di Chianti (che per me è acqua colorata in confronto con un autentico barbera o un autentico grignolino) nel capoluogo di una provincia depressa quale è Asti, e depressa proprio per colpa della crisi del vino, proprio stonano ». Giacomo Ohiraudl Un lettore ci scrive: € Sembra strano, che ad ogni canzone, ogni battuta reclamistica, si debba sempre tirare In ballo il nome di "Carolina". Ieri a Sanremo con la canzone Carolina dai. Oggi con la mucca "Carolina". Il progresso va avanti e il nome onorato di Carolina è alla portata di tutte le bocche, come se le "Caroline" fossero, oggi, pezzi di ricambio per tante macchine. i Non si rendono conto le ditte autticl di tali réclames che, nell'annunclare i loro prodotti attraverso le onde radiofoniche, offendono migliaia dei loro clienti? A me sembra stia no che una ditta seria come la "Invernizzi" non sia riuscita a scegliere uno slogan migliore, senza danneggiare e offendere chi, per destino, ha in disgra zia oggi di chiamarsi Carolina. « Put non chiamandomi con tale nome, ma rispettando il nome di coloro che con codesto vanno avanti, a testa alta, di fronte alla collettività del mondo, mi firmo ». Beppe Martinetto Una scolara et scrive da Casale Monferrato: ■t Sono una ragazzina che frequenta la quarta elementare e spno tua assidua lettrice, caro "Specchio dei tempi". M'interesso molto degli avvenimenti che capitano, perciò ti prego di non cestinare questo semplice mio scritto. « Do perfettamente ragione alla signorina di Cuorgnè la quale dice che si dà il nome Carolina a una persona e non ad un animale. Però, secondo me, sarebbe meglio che Invece di Interessarsi tanto del nome Carolina avesse detto di ribassare 1 prezzi dei generi alimentari che sono troppo cari, anzi esagerati, e certe volte rendono Impossibile acquistarli. Perciò meno réclames, meno premi, ma prezzi migliori affinché noi piccoli possiamo mangiare tanto per poter crescere ben». Se il prodotto è buono la reclame viene da sé. Caro "Specchio dei tempi", auguro a te * a tutti 1 lettori un Buon Anno». Segue la firma Carità del sabato Federico in memoria di papà e mamma, L. 5000: due sorelline, 5000; Giancarlo e Cesare. 10.000; Sonia e Ennio, 2500: A.B.G., 1000; C. L., 2000. Boasso 5000; Roberto in memoria del nonno Aldo Albano, 20.000; I dipendenti della Soc. Mat-Gomma, in memoria del padre dell'impiegata Tommasi Angela, 5250; per M. G., 2000; B. L. in memoria di Lelio, 15.000; in memoria della sorella Santa, D. G., 5000; A C. M„ 10.000; Bruno. 2000: N. N., 2000; Mm., 5000; in memoria di un caro defunto, M. T. Z., 1500; N. N., 1000; In memoria di Llber Ottone, 5000; V.D., 5000; In ricordo di papà e mamma, 5000; Chiara. 10.000: N. K„ 2000; N. N., 1000. Totale L. 127.250. Per il mezzadro dì Saluzzo Nando e Renata, L 2000: M. A., 500; la sorella di due Caduti, 5000,; un alpino, 50.000: un mutilato di guerra 1915-18, 1000; Mario, un mutilato della guerra Ì5-18. 1000; A. A., 2000: Barbero G.. 5000: Nizza, 5000; dr Sandro Berruto, 5000; un artigliere alpino, 50.000; C L., 5000; in onore a Sant'Antonio, 1000; Federica e Alessandra, 1500; Giovanni Broggi, 1800; Un ex combattente, 1000; R. D., Parma, 5000; M. L. R., 1000; Tre bimbi di Alasslo, 1500; B. S., 6 mila; N. N., 2500; N. N., 10.000; Un torinese che ha conosciuto la miseria, 1000; E. G., Aosta, 100 mila; L C, 10.000; Ardusso, 500; Un gruppo di lettori milanesi, 66 mila; N B., Alessandria, 5000; Un vecchio alpino, 6000; Un ex comandante del 2" Alpini, 5000; Pmardi Franco, 10.000; Virginia, 5000 Piero Lampertlco, 5000; Dina V.. 1000; Giorgio e Silvia. 1000; A. B G.. 1000; Co-Lo. 1000: Paola e Nonno. 1000: Antonietta G. in memoria di Antonio e Rachele, 5000; Un parmigiano, 6000. Totale !.. 378.000.