E' stato un Natale ricco

E' stato un Natale ricco E' stato un Natale ricco Abbiamo speso nei negozi 24 miliardi per le teste Le vendite hanno superato del 7-15 per cento quelle del '60 - Aumenti del 35 per cento nei Grandi Magazzini - Il presidente della categoria: «L'andamento degli affari di dicembre non deve trarre in errore: i negozianti non si associano all'euforia per il miracolo economico del '61» All'inizio di dicembre avevamo chiesto ai commercianti: «Sarà un Natale ricco?». Le risposte nei diversi settori apparivano improntate a un cauto ottimismo. Abbiamo ripetuto l'inchiesta a conclusione della campagna di vendite natalizie. Possiamo dire che il consuntivo, approssimato e sommario, corrisponde alle previsioni. In maggioranza i commercianti sono soddisfatti: anche se ciascuno, e i dirigenti della categoria in primissimo luogo, desidera sottolineare che « il periodo delle feste costituisce un'eccezione: il maggior volume d'affari (e quindi di guadagni) va a compenso delle aumentate spese generali e anche dello sforzo che ogni negozio ha fatto per vestire un abito di sicuro effetto per far presa sul pubblico ». Si calcola che le vendite sia-| no aumentate, a seconda dei vari generi, dal 7 al 15 per cento rispetto all'anno precedente. Nei grandi magazzini il volume d'affari è stato superiore a quello dell'anno scorso — stando alle prime valutazioni — di circa il 35 per cento. Possiamo fare cifre? I commercianti sono riluttanti: temono il fìsco. Ma secondo gli esperti il volume complessivo degli affari nel periodo delle feste si aggira intorno ai 24 miliardi. A parte l'espansione delle vendite registrate dai grondi magazzini non soltanto in tema di giocattoli, addobbi e decorazioni per l'albero, ma anche articoli di regalo di un certo pregio (maglioni, biancheria da signora, ecc.) c'è stato un deciso incremento delle vendite nei negozi tradizionali. I progressi maggiori sembra siano stati registrati per: giocattoli, fiorii pasticceria, alimentari, chincaglierie, vini, libri, articoli sportivi. Buoni spunti si sono avuti nel Bettore degli oggetti di lusso: argenteria, oreficeria, oggetti di antiquariato. Stazionario il settore dei tessuti, ottimi affari per la pellicceria. Per gli elettrodomestici si è confermato il fenomeno dell'anno scorso: forti vendite di apparecchi minori con relativi accessori (giradischi, macchine da presa, registratori ecc.); scarso incremento per gli apparecchi più grossi e già diffusi: televisori, lavabiancheria, lucidatrici ecc. Un settore che ha risentito in modo notevole del maggior benessere diffuso tra i torinesi, è quello dei ristoranti. E' sempre più in voga andare a pranzo fuori, alla domenica o di festa. Per Natale e Capodanno centinaia di cartelli « tutto esaurito » sono comparsi nei locali della città e della provincia. Ma anche nel resto dell'anno, per le celebrazioni centenarie, gli albergatori hanno lavorato parecchio. Bastano gli elementi che abbiamo raccolto per trarre motivo di valutare positivamente l'intero '61? Il presidente dei commercianti, comm. Demarchi, butta acqua sul fuoco. « Le buone disposizioni dimostrate dai consumatori in dicembre non ci devono indurre in errore. A Torino, la maggioranza dei commercianti, durante il '61, non ha go¬ TEMPERATURA DI IERI MASSIMA MINIMA + 6,6 + 4,3 Il bollettino meteorologico segnala inoltre: temperatura media + 5; press. 739,6; umidità 76 %; cielo nuvoloso. Prevlsioni: cielo coperto, qualche precipitazione, temp. stazionaria. Temperatura a Caselle: mass. + 7,3: min. + 0,7; media + 3,7. nniiuiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii duto gli incrementi di venute che si speravano: per questo non possono associarsi alla generale euforia, per il "miracolo economico ". L'inflazione delle licenze per nuovi negozi, circa 500, e per i grandi magazzini ha ulteriormente suddiviso la clientela. La stasi si è notata soprattutto nei settori dei generi vari e dell'abbigliamento ». Il comm. Demarchi ha manifestato apprensioni anche per il '62: « Dare addosso ai commercianti per i prezzi è molto facile: nessuno considera però che i prodotti alimentari subiscono scatti in dipendenza della stagione e delle disponibilità della merce. Lo stesso problema si presenterà, e ben più grave, nell'anno appena iniziato se verranno va- In quarta pagina: Enza Sampò, la presentatrice di «Campanile Sera», ha fatto le pubblicazioni per le nozze In quinta pagina: Ancora offerte e simpatiche lettere di scolari verso gli orfani degli aviatori morti in Congo citiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiitiiiiiiiiiiiFiiit tiiiiiiiiitii rate le leggi fiscali allo studio. Tasse e imposte graveranno sul costo della vita ». Abbiamo chiesto al comm. Demarchi che cosa intendano fare i commercianti per difendersi dalle nuove organizzazioni di vendita. « L'Associazione ha preso contatto con ditte specializzate per l'ammodernamento e il rinnovo dei negozi, ottenendo facilitazioni e pagamenti rateali. Sotto stati costituiti consorti di approvvigionamento per salumieri, droghieri, lattivendoli; è allo studio un analogo ente per gli alimentaristi. Questo allo scopo di ridurre i prezzi di vendita ». I commercianti di Torino seguono con attenzione l'esperimento in corso a Ivrea, augurandosi che l'esempio sia seguito anche a Torino e in altri centri della provincia: < Rivolgiamo alle autorità l'appello di aiutarci in questi nostri tentativi; di darci il tempo, per portarli a termine. Frattanto dovrebbero limitare le licenze: a Torino ci sotto gtà 16 grandi magazzini; mi sembrano sufficienti a un milione di abitanti >. II comm. Demarchi ha concluso con un augurio: « che il 196S sia l'anno del riposo domenicale per i negozianti della provincia e della mezza giornata di chiusura infrasettimanale per i commercianti torinesi ». iiiiriii iiii!Tiiii[iiiiriiiiiiitiiiiii»itiiMii

Persone citate: Enza Sampò

Luoghi citati: Congo, Ivrea, Torino