Brucia nella notte a Ciriè un grosso deposito di gomma

Brucia nella notte a Ciriè un grosso deposito di gomma Primo bilancio: danni per oltre 40 milioni Brucia nella notte a Ciriè un grosso deposito di gomma L'incendio alia Saiag è stato causato da un corto circuito - Quattro distaccamenti di vigili del fuoco accorsi da Torino - Evitato il grave pericolo che esplodessero due serbatoi contenenti 100 mila litri di nafta Ciriè, lunedi mattina. Un incendio è divampato questa notte nella fabbrica di articoli di gomma < Saiag >, a un chilometro da Cirlé. TI fuoco ha distrutto un intero reparto causando danni che, in un primo bilancio, si fanno ascendere ad oltre quaranta milioni di lire. Le fiamme avrebbero potuto provocare altri danni più gravi: se avessero raggiunto due grandi serbatoi contenenti oltre centomila litri di nafta li avrebbero fatti scoppiare e altri reparti sarebbero andati distrutti. Per fortuna il pericolo è stato scongiurato dal vigili del fuoco che, accorsi da Torino con quattro distaccamenti, hanno isolato il rogo. L'allarme è stato dato verso le undici e mezzo dall'addetto alle caldaie Michele Sartori. Questi, mentre si dirigeva verso gli impianti che azionano le presse, vedeva levarsi dal tetto del capannone scintille e fiammelle. Correva nell'ufficio dove si trovavano 1 guardiani notturni Salvatore Bonavita e Martino Chladò. I due uomini afferravano gli estintori e bì precipitavano verso 11 reparto prèsse. D Sartori, invece, correva a telefonare ai pompieri. Le guardie ai rendevano subito conto che nulla potevano fare: l'Incendio aveva già assunto vaste proporzioni. Si vedeva, attraverso i grandi flnestroni del capannone, l'interno trasformato in un mare di fiamme. Il tetto era già stato Intaccato dal fuoco e alte lingue si levavano, colorando con sinistri bagliori un'alta colonna di fumo acre. Il Bonavita ed 11 Chladò temevano che il fuoco, potesse raggiungere i due grandi serbatoi pieni di nafta che distano l'uno 20 metri e l'altro 50 dal fabbricato. Appena arrivavano i vigili da Torino indicavano loro il tremendo pericolo. . i I pompieri, constatato che era necessario isolare per prima cosa il sinistro, fronteggiavano l'incendio del capannone da questo lato. Poi' impedivano che le fiamme si appiccassero a due magazzini contenenti una grande quantità di gomme e serbatoi di aria compressa. Riusciti, dopo un'ora, a circoscrivere l'incendio, tutti insieme dirigevano l getti delle lance sul rogo. La loro opera è durata quasi tutta la notte; è stato necessario, infatti, ricercare i focolai, che si sono rivelati numerosi, per impedire una ripresa dell'incendio. Il sinistro è stato quasi certamente provocato da un corto circuito L'addetto alle caldaie ha affermato di avere visto che dai fili dell'energia elettrica, tesi sopra il tetto del capannone, si sprigionavano scintille. Sul luogo si sono recati il direttore generale della fabbrica, Ing. Carlo Voena, e 11 direttore tecnico, ing. Molatori. Nella fabbrica — che produce in prevalenza articoli di gomma per automobili — lavorano circa 800 operai. L'incendio non impedirà la continuazione del lavoro. I C Sil

Persone citate: Bonavita, Carlo Voena, Martino Chladò, Michele Sartori, Salvatore Bonavita

Luoghi citati: Ciriè, Torino