Un attimo di disattenzione dell'orefice e spariscono brillanti per due milioni

Un attimo di disattenzione dell'orefice e spariscono brillanti per due milioni In una gioielleria di via Roma: fulmineo colpo di due eleganti signore Un attimo di disattenzione dell'orefice e spariscono brillanti per due milioni Le donne stavano esaminando un braccialetto quando è entrata una cliente e ne hanno approfittato per fare sparire i preziosi - Il proprietario se ne è accorto solo riordinando la vetrina - Arrestato a Genova l'uomo che rapinò il decoratore Due distinte signore, entrate in una gioielleria di via Roma, hanno approfittato di un attimo di disattenzione del proprietario del negozio per impadronirsi di due brillanti del valore di un milione e settecentocinquanta mila lire. Fatto 11 colpo, con una destrezza da far invidia a tra prestidigitatore (non solo l'orefice non s'è accorto di nulla, ms neppure suo figlio né altre clienti), con una scusa se ne sono andate. Lo donne erano entrate, verso le 10 di sabato mattina, nella gioielleria di via Roma 846, di proprietà del dott. Delfo Palmerio. Nel negozio erano, oltre II proprietario, suo figlio Silvio e una signora che, seduta su una poltrona, leggeva un rotocalco. Una delle sconosciute — bruna, con la carnagione olivastra, alta, "dal portamento molto distinto — domandava di esaminare un braccialetto che aveva visto' in vetrina. Il dott. Palmerio apriva la vetrina, prendeva 11 monile, del valore di oltre mezzo milione di lire, e glielo porgeva. In quel momento entravano altre clienti. Ad esse si rivolgeva Silvio Palmerio. Il piccolo locale era affollato Una donna si avvicinava al proprietario che stava magnificando il braccialetto alle sconosciute. « Quattro perle di questa collana lo interrompeva la nuova venuta, una vecchia cliente — si sono deteriorate. Bisogna sostituirle ». Un po' contrariato. Il gioielliere si avvicinava al banco e le indicava come doveva segnare le perle che desiderava far sostituire; quindi tornava dalle .due. donne che s'erano fermate presso la vetrina apparentemente per continuare ad esaminare, alla lucei il monile. Una di esse, quella dalla carnagione olivastra, dee va : < Mi place moltissimo. Tornerò con mio marito. Capirà, ò lui che lo compra, bisognerà almeno che lo veda ». Sì prendendo a braccetto l'amica usciva. Poco più tardi 11 dott. Palmerio nel rimettere in ordine la vetrina si accorgeva che due grossi brillanti, posati su cuscinetti di velluto, erano spariti. Guardava affannosamente a destra e a sinistra: non c'erano più. Gli balenava subito alla' mente che a portarglieli via fossero state le due sconosciute nel momento In cui egli parlava con la proprietaria delle perle; si precipitava in strada, ma quelle erano ormai scomparse. Non gli restava che denunciare il furto alla polizia. - Agenti della Squadra Mobile di Genova hanno arrestato, ieri mattina all'alba, In un alberghetto dell'angiporto, il quarantanovenne Alberto Giliberto, da Tunisi, autore dell'aggressione e della rapina al decoratore Attilio damano, abitante ad Ivrea. * • Il Gismano era venuto a Torino per sbrigare alcune faccende e, a Porta Nuova, si era imbattuto in una donna che gli aveva presentato il Giliberto e un certo Andrea Gabbana, di 84 anni. Con la scusa che gli avrebbero fatto conoscere un impresario edile che gli avrebbe procurato del lavoro, lo portavano in un'osteria alla periferia della città. Ad un certo momento la donna ed ti Gabbana se ne andavano. Poco dopo il Giliberto invitava il decoratore ad uscire per accompagnarlo dall'Impresario. Ma In un tratto di strada deserto lo aggrediva, lo stordiva con una bastonata alla testa e, derubatolo del portafoglio, scappava. Ripresi 1 sensi 11 malcapitato decoratore andava in questura dove, in base alle descrizioni da lui fatte, l'aggressore veniva riconosciuto nel Giliberto. Delfo Palmerio

Luoghi citati: Genova, Ivrea, Torino, Tunisi