Sperono che gli azzurri non tornino a Melbourne

Sperono che gli azzurri non tornino a Melbourne Commenti alla tinaie di Coppa Davis Sperono che gli azzurri non tornino a Melbourne E' stata tale la delusione provocata da Sirola e Pietrangeli che si teme l'assenza di pubblico nel caso si dovesse ripetere il confronto nel 1962 - Oggi l'arrivo a Roma fDal nostro inviato speciale) Melbourne, 29 dicembre. I tennisti azzurri di Coppa Davis hanno ormai lasciato Melbourne e saranno a Roma domattina verso le 9,30. La grave sconfitta subita da Pietrangeli e Sirola avrà certamente un seguito di critiche, che sarebbero state ancora maggiori senz'a la parziale riabilitazione di Nicola nell'ultimo singolare contro Laver. Non è tanto la sconfitta — preventivata, considerando la forza degli australiani e la precaria forma di Sirola — ad indispettire il pubblico, quanto 10 scarso impegno dimostrato dai due azzurri sul campo del Kooyong Club. La stampa australiana afferma che i due azzurri parevano avere esaurito 11 loro compito con l'eliminazione degli Stati Uniti in semifinale, tanta è stata la malavoglia dimostrata nelle settimane trascorse a Melbourne. In effetti, rimanere a lungo in Australia non è affatto divertente per la mancanza as soluta di qualsiasi svago onesto: le uniche risorse locali sembrano essere l'alcool ed il fumo, entrambi offerti a poco prezzo. Tuttavia i due italiani avrebbero dovuto fare un ultimo sforzo, considerando che l'ostacolo rappresentato dagli australiani era si arduo, ma non insuperabile. Sirola non era comunque nelle condizioni dì affrontare una finalissima: era a corto di preparazione ed il noto infortunio al gomito destro, per quanto clinicamente guarito, ha costituito un notevole svantaggio psicologico ed ha impedito al tennista azzurro di spingere a fondo. D'altro canto, nessuno era in grado di fare di più In singolare. Pietrangeli, al contrario ui Sirola, ha giocato sin troppo ed è arrivato alla finalissima in evidente superallenamento. Il mancato arrivo della moglie dall'Italia ha poi influito negativamente sul già debole morale del giocatore, come è dimostrato chiaramente dalla sua condotta di gara contro Emerson. Se Nicola avesse giocato nella prima giornata come ha fatto contro Laver, gli azzurri avrebbero finito alla pari ed affrontato il doppio in altre condizioni di spirito. L'impressione lasciata dagli italiani nei vecchi campioni convenuti a Melbourne per assistere al confronto è stata negativa. Quasi tutti sono concordi nello sperare che gli azzurri non giungano più in finale l'anno venturo, perché sarebbe compromesso l'incasso dopo la prova fornita ora. L'incasso dei tre giorni di gare è stato comunque più che soddisfacente: 122 milioni di lire dei quali 35 sono toccati alla Federazione italiana, che dovrebbe impiegare gran parte di questa cifra nella preparazione del giovani. In Australia sono numerosi i tennisti europei che si allenano con le * promesse > locali sotto la guiua di allenatori di vaglia, ma fra essi non c'è nessun italiano. Giorgio Bedani