De Gaulle manda in Algeria trentamila soldati "fedeli,,

De Gaulle manda in Algeria trentamila soldati "fedeli,, Crescenti timori di un ammutinamento militare De Gaulle manda in Algeria trentamila soldati "fedeli,, Si tratta di reparti scelti, comandati da ufficiali di sicuro lealismo, destinati ad assicurare l'ordine pubblico e controllare gli estremisti di destra - Oggi il discorso del Capo dello Stato (Nostro servizio particolare) Parigi. 28 dicembre. Per assicurare l'ordine pubblico ad Algeri, il governo ha mandato 30 mila soldati appartenenti a formazioni militari delle quali è stata accertata la disciplina e l'obbedienza. Si tratta, oltre alle Compagnie repubblicane di sicurezza, di gendarmi mobili e di uomini del contingente, comandati da ufficiali dal sicuro lealismo. Il provvedimento si è reso necessario a causa dell'atteggiaménto di certi soldati. Domenica scorsa, infatti, 1 paracadutisti percorsero la città sui loro camion strombettando le cinque note che significano «Algeria francese»; -altri invasero i caffè, gridando: «Evviva Salan », e insultarono i soldati del contingente ai quali i francasi di Algeria rimproverano di essere pacifisti. Ieri l'altro dopo i funerali di un francese nel paesetto di Bufarik, la folla attaccò un camioncino che trasportava degli arabi, e tra gli assalitori c'erano anche dei legionari, che poi vennero alle mani con i marinai inviati per ristabilire l'ordine. Da alcuni giorni, inoltre, il terrorismo si è intensificato nonostante la tregua di Natale, raggiungendo un primato ieri ad Algeri con quarantasei attentati, che hanno mandato diciassette persone al cimitero e quarantuno all'ospedale. Stamane, infine, sei uomini hanno attaccato 11 commissariato dì polizia di Marengo, a settantacinque chilometri da Algeri. Dopo avere ucciso la sentinella e legato l'ufficiale di servizio, si sono impadroniti di parecchie armi e sono scomparsi. Continuano, d'altra parte, le evasioni dei detenuti politici francesi, e l'Oas non esita a rivendicare addirittura l'assassinio del tenente colonnello Rangon, accusandolo di essere diventato un « funzionario di bassa polizia». Da tutto ciò risulta uno stato di grande inquietudine, anche perché fra gli arabi e i francesi i rapporti sono particolarmente tesi. In alcuni piccoli centri, dove sono in minoranza, i francesi hanno chiesto di'essere evacuati» ;.iu Questa situazione ha indotto 11 governo ad adottare cer¬ ti provvedimenti diretti a neutralizzare in Algeria le forze militari sospette di simpatie verso l'Oas, ed alcune di esse si trovano attualmente circondate da unità sicure. Il capo di Stato maggiore generale dell'esercito, gen. Puget, è partito per Algeri, dove discuterà con 11 gen. Ailleret dell'atteggiamento da adottare sia in caso di putsch, sia nell'eventualità che le comunità francese e araba vengano ad affrontarsi. Per ora il comando ha confermato l'ordine di ostacolare gli scontri fra algerini e francesi e di opporsi ai. fautori di disordini quali che siano, insistendo infine Bulla necessità di obbedienza totale da parte dell'esercito. A mezzo di un manifestino largamente diffuso per le vie di Algeri, l'Oas ha tuttavia smentito le voci secondo cui un putsch militare sarebbe imminente; sembra infatti che la sua tattica consista soprat¬ tutto, per ora, nell'intensificare il terrorismo per provocare una reazione araba contro i francesi, sperando che in tal caso l'esercito si schiererà in loro difesa, al fianco degli attivisti di estrema destra. In questa occasione, un'operazione non soltanto militare, ma soprattutto politica, potrebbe essere tentata, più che in Algerie, in Francia, per allontanare De Gaulle e portare il fascismo al potere. Domani 11 generale parlerà al paese: do vrebbe annunciare i risultati dei colloqui segreti con l'PLN I problemi relativi all'ordine pubblico in Algeria e in Francia sono stati esaminati oggi anche da un consiglio interministeriale, al quale hanno partecipato 11 primo ministro e quelli per l'Algeria, l'interno, le forze armate, l'informazione e 11 prefetto di polizia. Una riunione analoga è stata fissata per la settimana prossima. 1. m.

Persone citate: De Gaulle, Puget