Un patrìzio siciliano accusato di truffe per venti milioni
Un patrìzio siciliano accusato di truffe per venti milioni Un patrìzio siciliano accusato di truffe per venti milioni (Nostro servizio particolare) Roma, 27 dicembre. (r. s.) Il conte Luigi Amari di Sant'Adriano, di 44 anni, da Palermo, è stato arrestato per truffe, appropriazione indebita aggravata, emissione di assegni a vuoto, per l'importo di circa venti milioni di lire, perpetrate a Roma e in altre città d'Italia. Tempo addietro pervennero alla « Mobile » numerose denunce di truffe compiute da un individuo 11 quale, vantando vasti possedimenti terrieri in Sicilia, del valore di oltre un miliardo, si presentava presso commercianti, albergatori, noleggiatori di automobili e in breve tempo riusciva ad ottenere la più ampia fiducia, facendo intendere di essere una persona facoltosa. Il 16 dicembre l'Amari, dopo indagini particolarmente accurate, è stato rintracciato in via San Francesco a Ripa. Il conte di Sant'Adriano, dopo aver negato ogni addebito, stretto dalle prove raccolte a suo carico e dai riconoscimenti delle parti lese, avrebbe finito con l'ammettere parzialmente le proprie responsabilità. Inoltre due truffe sarebbero state perpetrate dal conte di Sant'Adriano ai danni del gestore della ditta «Orientai», Luigi Pio, di La Spezia, presso il quale l'Amari aveva pagato con assegni che, all'atto dell'incasso, sono risultati scoperti. Il conte Amari, che risultava anche essere colpito da ordine di cattura emesso dalla Procura della Repubblica di Roma per altre numerose truffe, appropriazione indebita Raggravata e emissione di assegni a vuoto, è stato rinchiuso nelle carceri di Regina Coeli.
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