Un nuovo Stato indipendente nel cuore dell'Africa: il Tanganica

Un nuovo Stato indipendente nel cuore dell'Africa: il Tanganica Rimarrà nel Commonwealth britannico, ma come Repubblica Un nuovo Stato indipendente nel cuore dell'Africa: il Tanganica E' l'undicesimo paese cui l'Inghilterra ha concesso piena sovranità dal '47 ad oggi - Il governo affidato al primo ministro Nyerere, cattolico, appena quarantenne: «Ci aspettano duri sacrifici» ha detto al suo popolo (Dal nostro corrispondente) Londra, 8 dicembre. Un altro territorio africano è divenuto indipendente. E' il Tanganica, con capitale Dar Es Salaam. La Gran Bretagna 10 governava dal 1920, su mandato prima della Lega delle Nazioni, poi, dopo l'ultima guerra, dell'Onu. Questa sera, a mezzanotte, Londra ha affidato i poteri a Julius Nyerere, 11 Primo Ministro della nuova nazione sulla costa orientale dell'Africa. Sale cosi a undici il numero dei territori che, dal '47 ad oggi, hanno ricevuto dall'Inghilterra sovranità e indipendenza. Hanno preceduto il Tanganica: India, Ceylon, Pakistan, Birmania, Ghana, Malesia, Nigeria, Somalia, Cipro, Sierra Leone. Si potrebbe aggiungere il Sudan e la Federazione dell'Africa Centrale, benché il primo fosse un < condominio » anglo-egiziano e la seconda (forte delle due Rhodesie e del Niassa) dipenda ancora da Londra in parecchi settori. Stanno ora avanzando verso l'indipendenza l'Uganda, il Kenia, le Indie Occidentali e, forse, la Guyana britannica. L'Uganda diverrà Stato sovrano il prossimo ottobre; gli altri territori presentano complessi problemi costituzionali, politici, economici, la cui soluzione ha reso necessario nuove conferenze e consultazioni. E' probabile inoltre la nascita in Asia, forse all'inizio del '63, della Malaysia, una vasta federazione malese, più Singapore, Sarawak, Brunei e il Borneo settentrionale. Il Tanganica ha una superfi¬ cie di 929 mila kmq., più della lFrancia e dell'Italia insanie, e Enove milioni di abitanti, dei'gquali solo 20 mila europei.!L'assenza di forti interessi I bianchi ha agevolato la mar- eia verso l'indipendenza. L'u-j nico ostacolo era la povertà del paese, che tuttora sussiste; iper molti anni il Tanganicajavrà bisogno di assistenza eco^, nomica. La nuova nazione ini-1 zia la vita con un deficit di 700 milioni di lire Nyerere è stato franco con gli elettori: | c Ci aspettano sacrifici duris-jsimiv iCon il cauto appoggio di|Londra, spera di fare del Tanganica il nucleo centrale di una Federazione dell'Africa Orientale. E' un audace progetto che, se attuato, potrebbe condurre al graduale avvento di una robusta struttura economica e politica. La Federazione dovrebbe abbrac-j ciare Tanganica, Uganda, Kenia, Zanzibar e Ruanda-Urundi, quest'ultimo ancora sotto! amministrazione belga. Fin | qui Londra non obietta: s'oppóne invece all'idea di inclu-j dere nella futura Federazione i anche i due protettorati ingle- | si del Niassa e della Rhodesia Settentrionale, staccandoli dalla Central African Federation. afflitta da aspre tensioni razziali. Molto dipenderà — come ab-1 biamo detto — dalla sopravvivenza al potere di Julius Nyerere, uno del più lungimiranti leaders africani. E' suo merito se, in soli due o tre anni, il Tanganica è giunto all'indipendenza senza il sacrilicio di luna sola goccia di sangue Egli ha saputo collaborare con 'gli inglesi e frenare, allo stes!so tempo, i più irruenti de I suoi seguaci, Il Tanganica apparterrà aj Commonwealth (benché forse come repubblica, riconoscendo iin Elisabetta soltanto il capo jdella comunità britannica), chiederà l'ammissione all'Orni1 avrà rapporti con l'Est e con l'Ovest, senza avventurarsi in rischiosi < doppi giochi ». Quo | sta la politica di Julius Nyerejre, cattolico, laureato in lette ire all'Università di Edimbur|go, appena quarantenne. m. ci. Il Tanganica ha una superficie di 929 mila kmq (p.uai Francia ed ItaMa insieme) e 9 milioni di abitanti,di cui solo 20 mila europei. E' paese povero di ri-sorse; la sua economia è essenzialmente a base agricola

Persone citate: African, Julius Nyerejre, Julius Nyerere, Nyerere