La Svizzera libera una spia cecoslovacca in cambio di un commerciante imprudente

La Svizzera libera una spia cecoslovacca in cambio di un commerciante imprudente La Svizzera libera una spia cecoslovacca in cambio di un commerciante imprudente Il negoziante era in prigione per aver introdotto di contrabbando in Cecoslovacchia pezzi di ricambio per orologi: valore della merce, 40 mila lire - Praga scarcera anche un avvocato svizzero che per .amore tentò di far espatriare una studentessa (Nostro servizio particolare) Berna, 6 dicembre. I giornali svizzeri si dilungano stasera sulle amare esperienze fatte in Cecoslovacchia da un giovane commerciante di Losanna, il ventottenne René Pasche: per aver introdotto in quel paese, senza pagare la dogana, un pacchetto contenente alcuni pezzi di ricambio per orologi, è finito in prigione. Per ottenerne la scarcerazione il ministero degli Esteri ha dovuto ridare la libertà a un diplomatico cèco che era stato arrestato a Zurigo sotto l'accusa di spionaggio militare. Ritornato in patria, il Pasche ha fornito ai giornali alcuni particolari sulle sue vicissitudini in Cecoslovacchia, ove si era recato all'inizio di settembre per rappresentare una ditta di Losanna alla fiera campionaria di Brno Fatale gli è stata la cortesia richiesta da un industriale di La Chaux-de-Fonds: costui l'aveva pregato di consegnare ad un orologiaio di Brno alcuni pezzi di ricambio peroro logi, il tutto per un valore di quurantamila lire. Giunto sul posto, il commerciante svizzero si mise subito in contatto telefonico con il destinatario del pacco, Giovanni Dobias, che dopo alcuni giorni andò a trovarlo a casa. Nel momento in cui stava per salire in tassì veniva circondato da alcuni agenti, che senza molti complimenti lo traevano in arresto. Grazie al sollecito intervento degli espositori occidentali alla fiera di Brno, il Pasche potè tuttavia riacquistare la libertà. n commerciante credeva che lo spiacevole episodio fosse liquidato, quando il 19 settembre, giorno di chiusura della fiera, la polizia cèca ritornava alla, carica e lo arrestava in un locale pubblico. « Mi portarono subito in prigione — ha spiegato il Pasche — dove venni isolato per parecchi giorni in una piccola cella. Mi tolsero tutto, perfino i vestiti, e dovetti indossare l'uniforme del carcere. Non venni mai percosso, .ma dalle 6 del mattino alle 9 di sera un guardiano mi teneva d'occhio, perché per quindici ore al giorno era proibito sedersi sulla branda. Il vitto era insufficiente: appena S00 grammi di pane e un po' di surrogato di caffè ìa mattina e la sera. Dopo tre settimane di isolamento ebbe luogo il processo, che durò cinque minuti: fui riconosciuto colpevole di un reato economico, e quindi condannato ad un anno di prigione. La mia richiesta di essere assistito dalla Legazione svizzera a Praga venne respinta. Terminato il dibattito, mi portarono in una cella, dove si trovavano già due detenuti. Dopo cinque settimane ricevetti improvvisamente l'ordine di radermi, e quindi venni condotto alla sede della Lega zione svizzera a Praga, Prima di poter parlare con il nostro ministro dovetti impegnarmi a non svelargli alcun dettaglio sulla vita carceraria di Brno ». Alla fine dello scorso mese, René Pasche veniva ricondot to in Tribunale per la revisio ne del processo. < Un esperto affermava che il pacchetto da me introdotto in Cecoslovacchia aveva il valore di 5000 corone. Temevo il peggio, ma alla fine della discussione la Corte decretò contro dì me la immediata espulsione dal territorio cecoslovacco. Per il mio soggiorno forzato nelle carceri di Brno ho dovuto sborsare una pensione giornaliera di 2000 lire, davvero molto se si tiene conto che in due mesi sono dimagrito di oltre dieci chili ». Soltanto al ritorno in patria il Pasche ha saputo che per poterlo far uscire dalla Cecoslovacchia il governo- svizzero ha dovuto liberare quale contropartita una spia cecoslovacca che era stata arrestata insieme ad altri agenti d'oltre cortina il SO gennaio scorso a Zurigo. Un altro cittadino elvetico è stato rilasciato dalle autorità di Praga in cambio della spia: è un avvocato di Berna, si chiama Paolo Geissler. Questi venne arrestato alla fine dello scorso anno al confine fra la Cecoslovacchia e la Germania: occidentale: aveva nascosto nel bagagliaio della sua macchina una studentessa conosciuta durante un precedente viaggio a Praga. Pare che il Geissler fosse innamorato della ragazza che avesse tentato di farla espatriare clandestinamente; ma le autorità cecoslovacche elevarono contro di lui l'accu sa di spionaggio. 1, f. L'agente comunista era un diplomatieo in servizio a Berna

Persone citate: Geissler, Giovanni Dobias, Paolo Geissler, René Pasche