Il dramma della donna che si gettò sotto il treno col fialio in braccio

Il dramma della donna che si gettò sotto il treno col fialio in braccio Il dramma della donna che si gettò sotto il treno col fialio in braccio Ieri in Assise la pena le è stata ridotta da 5 a 3 anni • In tribunale una famiglia accusata di furto ai danni di un parroco di Rubiana La Corte d'assise d'appello (pres. CHtello, relatore Del Pozzo, p.g. Bianco, cane. Quaglia) ha ridotto a tre anni di reclusione la pena di Teresa Golzio, di 36 ami! la donna che il 31 agosto dello scorso anno si getto sotto un treno con in braccio il figlioletto di 17 mesi. Dopo il car. cere la donna dovrà anche scontare tre anni di casa di cura. In assise la Golzio era stala condannata a 5 anni e 4 mesi, oltre il periodo da trascorrere al manicomio criminale. Il dramma di Teresa Golzio trae origine dalla miseria e dalla follia. La donna si sposò a 20 anni con il carpentiere Giovanni Srignone ed ebbe due figli, Domenico, che oggi ha 13 anni e Paolo, ancora in tenera età La famiglia abitava in un modesto alloggio in via Cantalupo 6. Per arrotondare i magri guadagni. Teresa si adattò a far servizi ad ore come cameriera. In tal modo conobbe l'operaio Paride Cantoni, di 57 anni, separato dalla moglie. Tra i due si intrecciò una relazione. Ma presto la donna, oppressa dal rimorso, decise di uccidersi. Usci di casa mentre il figlio maggiore stava facendo 1 compiti; teneva in braccio il piccolo Paolo. Attraversò il Valentino nuovo e si diresse verso la ferrovia Torino-Modane. «Mi lasciai attirare dai binari — ha detto Ieri in udienza — e quando vidi giungere un treno mi stesi in mezzo alle rotaie con il bimbo stretto al »eno ». 11 macchinista Anselmi, che guidava un convoglio partito da Bussoleno, vide la scena e frenò. Ma il treno continuò la sua marcia per una settantina di metri e i vagoni passarono sulla Golzio e sui piccino. All'ultimo momento la donna, in un disperalo istinto, riusci a far abbassare il bimbo salvandolo dalla morte. Teresa Golzio era difesa dagli avv. De Marchi e Guidetti', Serra. — Una famiglia della borgata Favella di Rubiana è comparsa ieri In tribunale (pres. Caccia, p.m. Luise, cane. Sacco) per rispondere di furto nella canonica del paese. Si tratta di Lorenzo Gallo, di 29 anni, e dei suoi fratelli Oliviero, di 27 anni e Ugo. di 23 anni, tulli detenuti. A piede Ubero erano sul banco degli imputali anche il padre dei ire giovani, Milcherino, di 57 anni, e ,a moglie di Lorenzo, Giovannina Leone, di 2-1 anni. Nella notte sul 10 dicembre deiIo scorso anno i ladri penetrarono nella casa parrocchiale di Favella e si impadronirono di 270 mila lire e di 2000 franchi francesi. Il parroco don Lodovico Ravasio, da pochi mesi in quella sede, presentò ai carabinieri denuncia contro ignoti. Il brigadiere Michele Greco, allora comandante la stazione di Villardora. svolse indagini che portarono all'incriminazione dei Gallo e della Leone. Alcuni degli imputati, anzi, confessarono e fu recuperata la somma, che venne restituita a don Lodovico Ma ad Avigliana, davanti al pretore dott. Sensini, gli indiziati ritrattarono e dissero di essere stati indotti a confessarsi autori del furto nella speranza di sfuggire all'arresto. Il brlg. Greco ila del resto confermato di aver promesso la denuncia a piede libero a Lorenzo Gallo se gli avesse dello la verità, aiutandolo a recuperare la refurtiva. Il dibattito è stato rinviato al 28 dicembre.

Luoghi citati: Avigliana, Bussoleno, Rubiana, Torino