Fallì perché non gli pagarono i gioielli che aveva esportato

Fallì perché non gli pagarono i gioielli che aveva esportato Fallì perché non gli pagarono i gioielli che aveva esportato A giudizio per bancarotta un orefice di Valenza, già consigliere provinciale del psi - Aveva venduto nel Libano preziosi per più di 40 milioni è e i i . l a a r a o (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 30 novembre. Un noto orefice Valenzano è stato rinviato a giudizio per bancarotta. Si tratta di Giacomo Capra, di 48 anni, abitante in viale Dante 19, a Valenza, consigliere provinciale per il psi sino al 1959. Il fallimento del Capra venne dichiarato 11 29 aprile del 1959 dal Tribunale di Alessandria: il passivo era di 50 milioni, contro un attivo di 7. Pare che il dissesto sia stato causato soprattutto da sbagliate speculazioni del Capra. L'orefice aveva esportato molti gioielli in Libano, ma non riuscì ad incassare fatture per oltre 40 milioni di lire. Per rifarsi, aumentò le vendite ma s'imbattè in un gruppo di acquirenti Insolvibili e la sua situazione peggiorò sempre più. Nel rinvio a giudizio per bancarotta semplice, il giudice contesta al Capra di non aver richiesto il fallimento, aggravando cosi la sua situazione; di aver commesso operazioni imprudenti per ritardare il dis¬ 111 Il II 1111 ! Il 111 n 11 11 1111 11 1111II II III 1 11 11111 11 I l!l 11 sesto e di non aver tenuto i libri contabili prescritti dalla legge. L'istruttoria contro il Capra era estesa anche ad altre nove persone che avevano acquistato gioielli dall'orefice e che erano accusate di truffa nei suoi confronti. Sono stati tutti assolti in istruttoria perché U fatto non sussiste. f. ni.

Luoghi citati: Alessandria, Libano, Valenza