Esplodono lo caldaie di un morcantile romeno al largo di Gallipoli: morti dodici marinai

Esplodono lo caldaie di un morcantile romeno al largo di Gallipoli: morti dodici marinai Spaventosa sciagura in Adriatico dopo che un incendio aveva distrutto la nave Esplodono lo caldaie di un morcantile romeno al largo di Gallipoli: morti dodici marinai Il primo SOS della « Jafìxu » captato dalla radio costiera di Palermo - Disperate manovre nella notte per avvicinare il piroscafo in fiamme - Agganciato all'alba nel mare in burrasca da un rimorchiatore e trascinato in porto - L'orribile fine dei marittimi bloccati nella sala macchine pGallipoli, 30 novembre. Una spaventosa sciagura del mare è avvenuta, al largo di Capo Santa Maria di Letica, a bordo della nave mercanti¬ m i » :im 11 i r 1111111111 e11n 11 ! > : 1111i < 11111111f 1111111111M l i a, ¬ le romena «Jafixu». Dodici marinai sono dati per dispersi, ma sono quasi sicuramente periti per lo scòppio delle caldaie del piroscafo a causa di un violento incendio divam¬ M11111 m r 11111[<11111 ; 11{i[1111 [ 111t11( 11m11li1111 j r1111 pato nella stiva di poppa della nave durante la scorsa notte. La tJafìxu* con 35 uomini di equipaggio compreso il comandante navigava nelle acque 11i 111111111l : 11111 r 111<11m 111111 [111:11111111111 r 111111[a a i e a o i i o o n l , i e del Mediterraneo: proveniva da Rouen (Francia) con 4500 tonnellate di orzo ed era diretta a Ravenna. Un primo 8.O.S. era stato captato dalla radio costiera di Palermo. Poi la nave aveva proseguito e si era avvicinata al capo di Santa Maria di Leuca. Il mare era in burrasca: forza S e il vento che soffiava a raffiche di 90-100 chilometri l'ora aveva contribuito ad alimentare l'incendio di bordo e ancora una volta, essendo risultati vani i tentativi dell'equipaggio, era stato lanciato uri disperato S.O.S., che era stato raccolto dall'avviso-scorta < Canopo >, della marina militare italiana. La * Jafixu* era in condizioni di imminente pericolo in quanto l'incendio si era propagato a quasi tutta la nave. Il < Canopo » partiva subito alla volta della nave straniera assieme ad un altro avvisoscorta della marina militare e, col ponte radio, avvertiva la radio costiera di Gallipoli. Disperate risultavano per tutta la notte le operazioni di avvicinamento alla nave pericolante. Tra l'altro la tJafixu* era in balìa del mare in bur¬ rasca a causa del bloccaggio del timone perché erano ferme le macchine. Partiva da Gallipoli il rimorchiatore d'alto mare « Ardimentoso », che riusciva ad agganciare la nave romena soltanto alle prime ore dell'alba, dopo continui disperati tentativi e con l'aiuto del « Canopo » a rimorchiarla lentamente verso Gallipoli. La <Jafixu> è giunta nel porto di Gallipoli verso le H e i Vigili del Fuoco hanno iniziato la loro opera per circoscrivere le fiamme. A mezzanotte l'incendio non era ancora domato. All'opera di spegnimento partecipano anche i superstiti dell'equipaggio. Dei SS componenti, infatti, le sono rimasti imprigionati nella sala macchine in fiamme. Il capitano è stato sbarcato in preda a choc. Il comando delle operazioni è stato preso dal primo ufficiale di bordo. In seguito a quanto è possi bile apprendere, così è stato ricostruito il grave sinistro. Mentre lo Jafixu doppiava il capo di Santa Maria di Leuca per entrare nel porto di Gallipoli, una violenta espiosione è avvenuta nella sala macchine a causa di un corto circuito. Le caldaie sono scoppiate e immediatamente il locale si è trasformato in un vero e proprio rogo per i dodici occupanti. Essi rimaneva no bloccati e l'altro personale di bordo non riusciva a trarli in salvo. Disperati erano i richiami e le invocazioni dì soccorso che giungevano dalla sala macchine. Lo Jafixu intanto continuava a bruciare un po' da per tutto. Il personale di bordo tentava disperatamente di circoscrivere le fiamme, ma inu tilmente. I lamenti dei marittimi bloccati si sono uditi fin verso le 12, poi silenzio asso luto. Quando la nave è entrata nel porto di Gallipoli il capitano — il settantaquattrenne Gregovich Badescu, che parla un discreto italiano — è svenuto ed è stato necessario trasportarlo all'ospedale. Il primo ufficiale di bordo ha quindi preso il comando ed ha diretto personalmente le operazioni di spegnimento. Difficilissima è l'opera dei Vigili del Fuoco in quanto la nave era carica di orzo. Il personale di bordo è quasi tutto in stato di choc perché non è ancora riuscito a portare soccorso ai compagni prigionieri delle fiamme. Quanto alla nave, si dispera di poterla salvare: molto probabilmente non rimarrà di essa che la carcassa bruciata. A mezzanotte non erano ancora state recuperate le salme dei dodici marittimi. u. c. Evidenti le conseguenze dello scoppio e dell'incendio sullo scafo della nave attraccata al molo di Gallipoli (Tel." (Nostro servizio particolare) le romena «Jafixu» Dodici pato nella stiva di poppa deldel Mediterraneo: proveniv

Persone citate: Badescu