Quel che s'è fatto e quanto resta da fare per il pronto soccorso

Quel che s'è fatto e quanto resta da fare per il pronto soccorso «Torino Urgente»: per salvare vite umane Quel che s'è fatto e quanto resta da fare per il pronto soccorso PRIMA FASE: Entro dicembre funzioneranno 10 ambulanze con radiotelefono in cinque quartieri della città, una in Pinerolo e una ad Ivrea • Gli ospedali devono perfezionare i rispettivi servizi, 24 ore su 24, affidati a un chirurgo Controlli della prefettura • SECONDA FASE: Entro il '62 con nuove costruzioni e ampliamenti si darà a Torino un'organizzazione perfetta - Un appello a enti, banche, società d'assicurazione e industrie per la raccolta dei fondi Il Comitato « Torino-Urgente » ha svolto finora un lavoro intenso e costruttivo di cui si vedranno presto i risultati. Richiamo tuttavia l'attenzione sulla necessità di non attendere in pochi giorni il miracolo di una soluzione globale ed immediatamente perfetta dell'annoso problema del pronto soccorso perché vi sono molte ed importanti cose cui provvedere. Comunque da quanto si è fatto, da quanto si è deciso di fare nonché dalla comprensione realistica dimostrata dai vari enti interessati ritengo si debba avere piena fiducia in una sistemazione dapprima soddisfacente e poi esemplare del servizio di pronto soccorso. Le tappe da percorrere sono le seguenti. IN UN PRIMO TEMPO, vale a dire entro il mese di dicembre, saranno attrezzate 10 autoambulanze con radiotelefono. Saranno dislocate, col personale occorrente, in cinque diversi quartieri della città, nonché una a Pinerolo ed una a Ivrea. La Croce Rossa, che per legge e per tradizione risulta l'ente più qualificato per as sumere tale servizio, organizzerà il centralino unico cui faranno capo tutte le chiamate di soccorso e dì trasporto urgente. Ai centralinisti di turno saranno impartite categoriche disposizioni affinché ad ogni chiamata si provveda inviando sul posto l'ambulati za dislocata nel settore ove si trova l'infermo Si eviterà co si qualsiasi imparzialità a favore dell'uno o dell'altro ente partecipe della organizzazione, vale a dire Municipio, Croce Rossa e Croce Verde. Al fine di impartire al personale addetto al servizio TO-UR le prime fondamentali cognizioni si inizierà subito, e cioè la sera del 4 dicembre, un primo corso di aggiornamento sulle moderne diret tive da seguire per il soccorso di feriti e malati urgenti, con particolare riguardo alla ri animazione dei più gravi trau in a ti zza ti della strada,, sul lavoro, dei folgorati, degli ustionati, degli avvelenati. Jl cor sò gratuito, diretto "dal sotto scritto, si svolgerà nella Gli nica Chirurgica con la partecipazione di valorosi e competenti docenti, alle ore 21- Riteniamo di poter impartire sostanziali insegnamenti con dieci lezioni teorico-pratiche in un ambiente che è fornito di tutti 1 più moderni mezzi di soccorso e di rianimazione. Già abbiamo provveduto a distribuire agli iscritti un opuscolo elementare ma chiaro e completo, che servirà di testo all'insegnamento e di memento e guida nell'esercizio pratico. Tale opuscolo, completato con la carta topografica di Torino e provincia, ove saranno chiaramente indicate le sedi delle ambulanze e dei posti di primo e secondo soccorso, nonché la procedura da seguire per le chiamate e la distribuzione degli infermi, verrà quindi edito in migliaia di copie e distribuito a tutti i medici, ospedali, ambulatori, carabinieri, polizia stradale, farmacie, uffici telefonici, caselli delle autostrade. Per quanto riguarda il miglioramento delle attrezzature e dei servizi di guardia dei vari ospedali, si è raggiunto un primo accordo tra i dirigenti sanitari sul da farsi per assicurare un rapido rassicurante trattamento degli infortunati. Insistiamo sulla necessità di un servizio mantenuto in efficienza 24 ore su 24 e sulle necessità che il servizio venga affidato ad un chirurgo di provata esperienza anche perché, non essendo il ferito di solito in grado di scegliersi il medico di fiducia, tutta la responsabilità ricade sulla or¬ ganizzazione. E tutti sanno quanto più difficile sia la diagnosi e l'operazione urgente in confronto alla cura di un paziente per il quale non ci sia fretta. Il medico provinciale con lodevole sollecitudine ha già iniziato sopraluoghi diurni e notturni ai vari posti di pronto soccorso: a queste prime visite faranno seguito ispezioni periodiche da parte di ispettori designati dal Prefetto. Siamo certi che i colleghi e le amministrazioni ospedaliere vorranno favorire queste periodiche ispezioni, indispensabili per il controllo della continua efficienza ed adeguatezza dei vari servizi di pubblico e vitale interesse. Quanto ho fin qui detto avrà attuazione entro l'anno con i mezzi disponibili opportunamente riordinati e potenziati: possiamo perciò rassicurare la pubblica opinione che il servizio cittadino di pronto soccorso, che a parte qualche non sempre evitabile infortunio ha pur sempre fin qui funzionato all'altezza di quanto avviene nelle più progredite città europee, sarà d'ora in poi sensibilmente migliorato. IN SECONDO TEMPO, vale a dire entro il prossimo anno,-si percorrerà la seconda tappa per attingere la perfezione. Si provvederà cioè a completare con adattamenti e costruzioni nuove i reparti di pronto soccorso secondo lo ■iiiiiiiimimmiiiimimmiiiimiiiiNiim schema in questi giorni concordato da gente espertissima. In tal modo accanto ad una prima rete di posti di primo soccorso (i quali dovranno tutti e sempre informare il centralino TO-UR di quanto in essi succede) si potrà contare su 7-8 reparti ospedalieri distribuiti In città e provincia, nei quali un ferito o malato acuto potrà trovare in ogni ora un adeguato soccorso. Alcuni di questi ospedali avranno anche qualche servizio specializzato ed almeno uno li avrà tutti. - A questo punto il compito del Comitato TO-UR potrebbe dirsi esaurito. Ma le nostre aspirazioni vanno oltre. Raggiunta entro l'anno prossimo una completa e soddisfacente sistemazione locale con mezzi e finanziamenti locali, occorrerà risolvere il problema su piano unitario nazionale. Torino, ripetiamo, vuole essere di esempio e di guida, secondo le sue più antiche tradizioni. Non vi è dubbio che in un prossimo avvenire quanto oggi stiamo facendo in una Provincia dovrà estendersi a tutto il Paese uniformando i vari servizi cittadini e provinciali sullo stesso schema, collegandoli quindi tra loro. Solo così non ci saranno più zone di ombra tra provincia e provìncia ed ovunque arriverà il soccorso richiesto nel minor tempo possibile. Questo ultimo passo potrà essere compiuto soltanto 'dallo Stato a mezzo del Ministero della Sanità. Per intanto Torino deve percorrere le prime tappe con mezzi propri. L'esperienza insegna che per far presto e bene bisogna pagare di persona e col minor numero possibile di vincoli formali e burocratici. Dirò subito che per il primo anno, in attesa che gli enti responsabili si quotino in giusta misura, sì deve provvedere con .una pubblica sottoscrizione Ai primissimi oblatori quali la Cassa di Risparmio (20 milioni) e la Fiat (20 milioni) altri hanno fatto seguito. Occorre però che siano mante nuti alle cifre sottoscritte livelli sufficientemente elevati per poter raggiungere in breve tempo la somma di 100 milioni necessaria per le prime attrezzature ed altri 100 mi lioni per il funzionamento del primo anno. Ci rivolgiamo perciò a Banche, Enti, Società ed in modo particolare alle Com pagnie di assicurazione che dal miglioramento del pronto soccorso vedranno sensibilmente ridursi le loro spese per cura e indennizzo degli assicurati. Così pure 1 datori d'opera dovrebbero sottoscrivere in proporzione al numero ed al rischio dei loro dipendenti. A. Mario Dogliotti Direttore della Clinica chirurgica dell'Università

Persone citate: Mario Dogliotti

Luoghi citati: Ivrea, Pinerolo, Torino