Gonella e Scelba condannano la tv per il telegiornale e le ballerine di Michele Tito

Gonella e Scelba condannano la tv per il telegiornale e le ballerine Le rivelazioni di un settimanale romano Gonella e Scelba condannano la tv per il telegiornale e le ballerine Hanno pronunciato le loro accuse mercoledì alla riunione del governo - «Tribuna politica» definita addirittura una «mostruosità» - «Comunismo e peccato» sarebbero portati nelle famiglie - Gonella ha confermato ai giornalisti la sua denuncia e l'intenzione di combattere il «malcostume della televisione » ■ Proteste dei redattori del Telegiornale - Fanfani : « Ho ascoltato e risposto come dovevo » i i i o (Dal nostro corrispondente) , Roma, 24 novembre. Una polemica molto violenta riguardante il telegiornale, < Tribuna politica », e gli spettacoli di varietà come « Canzonissima > e « Studio uno », è scoppiata a Roma. Essa sarebbe cominciata mercoledì scorso al Consiglio dei ministri per l'intervento degli on. Gonella e Sceiba, Ne fa un racconto dettagliato II Punto un settimanale che, specialmente in questi ultimi tempi, ha dato notizie e indiscrezioni molto importanti e che si sono sempre rivelate esatte. Secondo II Punto l'on. Guido Gonella verso la fine della riunione del Consiglio dei ministri si alzò per criticare aspramente il direttore della Rai-tv Bernabei e il direttore del telegiornale Enzo Biagi. < Il guardasigilli on. Gonella ha. ricordato — racconta il giornale — l'intervista televisiva a un ' magistrato durante l'episodio dei fratelli Gallo, ammonendo che è necessario evitare che il pubblico sappia troppe cose. Ha poi criticato il telegiornale perché antepo ne la cronaca nera alle ceri monie e perché parla sempre meno dei ministri e di quello che fanno la domenica e gli altri : giorni della settimane. Alla conclusione, Gonella ha alzato la voce gridando: " La colpa massima della tv è di aver introdotto Togliatti e le ballerine nel cuore delle famiglie italiane "». La rivelazione del Punto continua così: «Al ministro di Grazia e Giustizia si associò quello degli Interni on. Sceiba. La tv, egli sostenne, sta facendo li! gioco dei comunisti I congolesi ad esemplo sono stati trattati con troppo riguardo, la destalinizzazione è stata minimizzata mentre bisogna sfruttare il fatto al massimo; di «Tribuna politica» meglio non parlare: una mostruosità. Vedete anche voi — disse, sempre secondo II Punto, l'on. Sceiba — se non avevo ragione: la Tribuna serve solo a far fare comizi brillanti a Pajetta a spese della de e del governo. Infine, ha concluso Sceiba, l'aspetto morale: il bar tabarin dell'ultimo numero di « Canzonisslma » è stato particolarmente piccante e corruttore. Anche l'invito della presentatrice dì mandare a letto i bambini, ad un certo momento, per non mostrare loro t o tanta oscenità, era più un invito al peccato che un ammonimento dato in buona fede. Sempre con voce tonante — continua il settimanale — il ministro ha così concluso: giacché la televisione non ha voluto gridare " Vergogna a Gizenga, vergogna al Congo ", 10 grido " Vergogna alla Raitv " ». Alla riunione dei ministri si parlò quindi — secondo II Punto — della proiezione a Firenze del film « Non uccidere ». Sceiba espresse l'augurio che contro il sindaco La Pira (« che ha combinato un bel guaio » — chiarì l'on. Colombo) si proceda d'ufficio per violazione del Codice penale. Gonella si dichiarò d'accordo, ma raccomandò cautela sulla violazione del Codice penale perché l'artìcolo in questione, 11 668, può alla fine risultare in contrasto con la Costituzione: ragion per cui, meglio non parlarne troppo. Il comunicato conclusivo sulla seduta dei ministri non accennava a tutto ciò. Ma ci fu qualche indiscrezione e mentre qualcuno cominciava a mormorare, e II Punto preparava la relazione, l'on. Gonella dichiarò ai giornalisti di voler difendere il diritto del cittadino di esigere che lo Stato non porti nelle famiglie una televisione immorale, filocomunista e antinazionale ed anche offensiva di nazioni amiche. « E' una cosa indegna — aggiunse —• esporre alla pubblicità povere madri e familiari di infelici cittadini che commettono reati. Non intendo venir meno al dovere di combattere questo malcostume. Ho chiesto i provvedimenti che si impongono con urgenza ». A Montecitorio Fanfani, in terrogato dai giornalisti, ha risposto che egli nella riunione di mercoledì aveva ascoltato le lamentele ed aveva risposto come riteneva. Le polemiche fuori di Mon tecitorio ingigantivano. I re dattori del telegiornale si sono riuniti in assemblea, cui non partecipava il direttore Biagi, indetta dal redattore capo del telegiornale Assetta, Hanno discusso della dichiarazione di Gonella e alla fine hanno approvato -un ordine del giorno che in sostanza dice che, di fronte alle accuse fatte al telegiornale da un'alta autorità pubblica, i redattori dello stesso telegiornale respingono le accuse, confermano la loro piena solidarietà con i dirigenti del telegiornale e danno mandato ai dirigenti della Rai-tv di tutelare la loro dignità professionale. Il documento è stato consegnato e illustrato poi all'amministratore delegato della Rai-tv ing. Rodino. A sua volta, dopo interventi di esponenti della commissione di vigilanza parlamentare, in un'atmosfera di grande eccitazione, il ministro Gonella faceva recapitare ai giornalisti una velina nella quale è detto che « ambienti vicini al Ministro della Giustizia» fanno osservare che l'on. Gonella nella dichiarazione della scorsa notte ai giornalisti non ha aggiunto una sola parola a ciò che aveva detto in Consiglio dei ministri, anzi ha detto meno. Il Ministro ha voluto significare che nel prossimo Con-| a è l a n a -| sigilo dei Ministri deve essere affrontata la «questione di fondo » delle trasmissioni televisive, cominciando con lo stabilire chi ne è responsabile. « Gli amici dell'on. Gonella » fanno inoltre osservare che il comunicato delle riunioni consiliari dovrebbe dar conto di tutte le prese di posizione, mentre per l'ultima seduta non si parlava del dibattito sulla Televisione. E a coloro che parlano di « pretesto » « gli amici dell'on. Gonella» fanno osservare che il presidente della Cassazione, Oggioni, e il presidente della Corte d'Appello, Tavolaro, hanno ufficialmente protestato con il Guardasigilli per le trasmissioni televisive. La campagna polemica per il telegiornale ritenuto troppo « vivo » e per le ballerine che appaiono sul « video » è in pieno svolgimento. Nel prossimi giorni forse non mancheranno sorprese. Michele Tito

Luoghi citati: Congo, Firenze, Roma