Uccisero in un agguato un amico del Tandoj

Uccisero in un agguato un amico del Tandoj Uccisero in un agguato un amico del Tandoj Il P.M. ha chiesto l'ergastolo per i due giovani imputati - La vittima era un capomafia - La sentenza prevista per stasera (Dal nostro corrispondente) Agrigento, 23 novembre. Molti di quei personaggi poco noti, ma che forse influirono nella vita del commissario di p.s. Aldo Tandoj e alcuni dei quali furono causa della sua uccisione, si sono ritrovati oggi nei corridoi della Corte d'Assise di Agrigento, che sta giudicando due giovani che avrebbero soppresso il capomafia di Raffadali Antonino Galvano di 51 anni, amico del defunto commissario. Gli imputati — Vincenzo Alongl da Aragona e Giovanni Scilo da Joppolo — sono accusati d'aver atteso la sera del 21 gennaio '58, nascosti all'interno di una casa diroccata, 11 passaggio del capo-mafia Antonino Galvano, uccidendolo a colpi di pistola. Antonino Galvano, fino a trent'anni, aveva fatto il calzolaio ed aveva avuto come apprendista quel Calogero Mangione che doveva essere il primo degli arrestati subito dopo l'uccisione del commissario Aldo Tandoj. Galvano, condannato per diversi furti, nel volgere di poco tempo scavalcò i più rispettati mafiosi del paese e da semplice gregario passò alla direzione della mafia di Raffadali. Erano gli anni in cui il commissario di polizia Tandoj si trasferiva a Raft'adali, dove risiedevano e dove erano nati la moglie Leila e il suocero, 11 comm. Motta, vice-questore di Agrigento. Raffadali viveva in quei giorni un triste periodo di criminalità-. ìjB. legge per la riforma agrària, entrata in vigore, aveva scatenato le pericolose impennate dei feudatari, deci¬ si a difendere 1 loro latifondi. La vicenda Iniziò con l'assassinio di certo Tuttolomondo, detto « Piriano », un pericoloso delinquente ucciso mentre, in. una cabina dell'Anas a Campofranco, era immerso nel sonno. La vittima era indicata come il braccio destro del capo-mafia Galvano. Alla morte del Tuttolomondo lo stesso Galvano ebbe paura di perdere il predominio sulla città. La vedova aveva intanto denunciato quale autore dell'assassinio il mafioso Librici che, a Raffadali, contendeva al Galvano la direzione della mafia. I testimoni che in sede istruttoria avevano dichiarato di essere in grado di riconoscere i due presunti assassini, quando sono stati Invitati dalla Corte oggi ad avvicinarsi al banco degli imputati per il riconoscimento- hanno detto che c dato il molto tempo trascorso, la loro memoria non è più fresca». Gli stessi avvocati della Parte civile non hanno mancato di far notare come sui testimoni i seguaci del Librici abbiano operato intimidazioni anche all'interno dell'aula della Corte d'Assise. E' mancata, ovviamente, la deposizione del commissario Aldo Tandoj sul verbale, alquanto ermetico, che egli aveva stilato dopo aver concluso le indagini sull'assassinio del Galvano. Il P.M. ha richiesto stasera, concludendo la sua requisitoria, l'ergastolo per entrambi gli imputati. Il procedimento continuerà domattina é< probabilmente domani sera si avrà la sentenza. e. c.

Luoghi citati: Agrigento, Aragona, Campofranco, Raffadali