Vecchiotto in dieci combattute riprese batte ai punti il pugile spagnolo Boby Ros

Vecchiotto in dieci combattute riprese batte ai punti il pugile spagnolo Boby Ros Numerosi spettatori presenti ieri sera alia riunione torinese di boxe Vecchiotto in dieci combattute riprese batte ai punti il pugile spagnolo Boby Ros Netta superiorità dell'italiano, che ha atterrato l'avversario per 8 secondi nel quarto « round » - Convincente successo dell'argentino Miranda, malgrado la coraggiosa resistenza del francese Lamora - Contrastata affermazione dell'acquese Musso - Successi di Orma e Marotto Nonostante la ripresa tele visiva diretta sul Secondo Canale, sulla cui effettuazione gli organizzatori erano riusciti però a mantenere il più assoluto silenzio, un pubblico foltissimo ha gremito ieri sera la palestra Ponchia, per la riunione pugilistica Impernia ta sul match Vecchiatto-Boby Ros. Il maltempo e l'angustia delle vie d'accesso all'impianto sportivo di via Orbetello non hanno impedito che la manifestazione — con quasi tremila spettatori presenti avesse il successo di prestigio che il livello del programma meritava. Mario Vecchiatto, l'ex-cam pione d'Europa dei pesi les geri, ha conquistato una brìi lante vittoria contro il campione di Spagna Boby Ros, fallendo per un soffio l'occasione per vincere il combattimento prima del limite. Il pugile udinese ha fatto accusare all'avversario fin dalle prime riprese le sue efficaci bordate al corpo e nel quarto round, su un montante sinistro al volto all'uscita da un corpo a corpo, è riuscito ad atterrare l'avversario, che è stato contato per otto secondi riverso sulle corde. L'occasione era buona per un k.o., ma Boby Ros è stato salvato dal gong da una situa zione diffìcile. Nelle successive riprese il ritmo del combattimento è stato sempre uguale, con Vecchiatto all'attacco alla ricerca del colpo risolutivo e Boby Ros deciso a difendersi con tutti i mezzi, ricorrendo anche a trattenute e a'plateali scorrettezze. L'ansia di con eludere a tutti i costi e gli inopportuni richiami dell'arbitro che hanno favorito il pugile spagnolo, hanno impedito a Mario Vecchiatto di dare al suo clamoroso ritorno lo smalto della vittoria prima del limite. Nessun dubbio, comunque, sul merito del pugile udinese, che si avvia a ripercorrere le tappe che portano ai titoli italiano ed europeo. Il fuoriclasse Ernesto Miranda ha offerto l'atteso spet- tacolo di boxe da manuale ed il peso gallo francese Michel Lamora ha recitato onorevolmente il suo ruolo di « spaila » controbattendo coraggiosamente la superiorità indiscutibile del pugile argentino, senza mai abbassarsi ad una difesa passiva volta solo a misurare i rischi. 11 combattimento quindi è apparso sempre interessante ed il pubblico, pur apprezzando la varietà di colpi, l'agilità felina, l'inarrivabile estro di Miranda, si è sovente entusiasmato per le commoventi reazioni con cui Lamora cercava di allentare la tamburecr~;ante offensiva dell'avversario. Ferito al sopracciglio sini¬ stro nel corso della quinta ripresa, il tarchiato pugile francese non è tuttavia arretrato di un passo e ha continuato a sfidare spavaldamente ogni rischio. Nel settimo round tuttavia una testata del transalpino ha fatto arrabbiare Miranda che da quel momento ha messo maggior cattiveria nella sua boxe, mantenutasi fino ad allora su un tono piuttosto accademico. Lamora ha Anito il match nettamente battuto ai punti, mà applauditissimo, in quanto era stata proprio la sua ammirevole, coraggiosa resistenza a permettere a Miranda di mettere in mostra tutta la sua classe ed a garantire n a a dieci riprese di avvincente spettacolo. Il campione olimpionico Franco Musso, che tornava sul ring dopo tre mesi di riposo, non ha sciolto i dubbi sul suo attuale grado di efficienza e sulle sue possibilità di ripetere in campo professionistico i brillanti successi da dilettante. Chiaramente mal preparato e impreciso nei colpi, soltanto raramente il pugile acquese è riuscito a sfoggiare le armi della sua classe, ma ben più frequentemente s'è lasciato irretire dall'impeto di un avversario — il romano Rischia — a lui decisamente inferiore. Musso ha lottato con rabbia, ha stretto i denti quando Rischia è riuscito, un paio di volte, a coglierlo a guardia scoperta e ad arrossargli il sopracciglio sinistro con una scorretta testata, dimostrando però chiaramente che il suo temperamento non poteva chiedere troppo ad un.fisico svuotato di energie. Il campione olimpico ha quindi rischiato la sconfitta e numerosi fischi che ha accolto l'annuncio del verdetto a lui favorevole (con lancio di monetine ed oggetti vari sul ring) dice chiaramente quale brutta figura il pugile acquese abbia fatto di fronte al suo pubblico. Un pareggio forse avrebbe accontentato tutti ma Musso, sia pure di poco, aveva vinto di fronte ad un avversario senza doti sufficienti per approfittare della situazione favorevole. La riunione si era aperta con lo scontro fra Domenico Orma, un picchiatore acquese in guardia destra ed il peso welter veneto Elio Niero, due ragazzi professionisti da poco ed entrambi ancora imbattuti. La miglior impostazione stilistica del veneto ha fatto da freno per tre riprese alla boxe scarna ma potente del piemontese. Nel quarto round però questi è riuscito ad aprirsi un varco nella guardia di Niero, sparandogli potenti colpi al corpo e cogliendolo pure molte volte con precisione al viso. Il veneto si è difeso con mol¬ tcds1 cinRpsesnsdltlmdscdvldsPg(gcdp ta agilità, senza perdere la calma anche nei momenti più difficili; tuttavia la potenza superiore di Orma ha lasciato 1 suol segni sul volto di Niero. che ha finito il combattimento in piedi per miracolo. Successivamente, prima che entrassero in scena Musso e gli altri grossi calibri, i pesi leggeri Marotto e Misin si sono picchiati di santa ragione per otto riprese, trascinando all'entusiasmo il pubblico per la loro emozionante lotta senza esclusione di colpi e con continui capovolgimenti di fronte. Il più esperto Marotto, che nel finale ha fatto piegare le ginocchia al rivale, ha avuto meritatamente 11 verdetto. Gianni Pignata Pesi welters: Orma (Acqui, kg. 67,400), b. Niero (Jesolo, kg. 67,900) ai punti in 6 riprese; Pesi leggeri: Marotto (Treviso, kg. 61,800) b. Misin (Milano, kg. 62) ai punti in 8 riprese; Musso (Acqui, kg. 60,200) b. Rischia (Roma, kg. 60,300) ai punti in 8 riprese; Pesi gallo: Ernesto Miranda (Buenos Aires, kg. 52,600) b. Michel Lamora (Parigi, kg. 53,600) ai punti in 10 riprese; Pesi leggeri: Mario Vecchiatto (Udine, kg. 62,200) b. Boby Ros (Madrid) ai punti in 10 riprese. Colpito da un pugno di Vecchiatto, Boby Ros finisce alle corde e crolla a terra: si rialzerà dopo otto secondi